Tomeck Bogacki, nato nel 1950 a Konin, piccola città polacca, disegna sin da bambino.
Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Varsavia e ha molto viaggiato: Londra, Firenze, Stoccolma, Amsterdam. In alcune città si è fermato qualche giorno, in altre qualche anno. Poi un giorno è arrivato a New York e qui si è fermato perché si è sentito “ come a casa”. Pittore, autore di disegni animati, scenografo, ha iniziato a lavorare per i libri per bambini all’inizio degli anni Settantata e i suoi libri sono tradotti in Europa, China, Giappone. Sarei veramente lieta se un editore italiano traducesse questo suo ultimo lavoro per Frances Foster Books dedicato alla vita di Januz Korczak. E’ un libro bellissimo, degno di vincere il premio del giorno della Memoria. Korzack, nato nel 1878, ha attraversato tre conflitti, la guerra Russo-Giapponese e le due guerre mondiali, servendo come medico. Ha curato i feriti ma si è soprattutto dedicato ai bambini orfani. Nel 1912 era terminato l’orfanatrofio per i bambini ebrei che insieme agli architetti aveva progettato, dopo aver visitato quelli di Parigi, Londra e Berlino. L’organizzazione della vita collettiva dei bambini meriterebbe una profonda attenzione, utile per la vita sociale di oggi. I bambini erano chiamati a partecipare direttamente al governo di loro stessi, alla giustizia, alla comunicazione ( giornale e radio), alla cura dell’orto, senza dimenticare la musica, il teatro e la letteratura. Di sera Korczak si ritirava in soffitta a scrivere il suo bel libro per bambini tradotto in italiano, rintracciabile in bilioteca dal titolo Re matteuccio I , illustrato da Claude Lapointe. Il 6 agosto 1942 lascia il ghetto con i suoi bambini, destinazione Treblinka. Waida gli ha dedicato un film nel 1990.
Grazia Gotti
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