Conosco un ricco repertorio di canzoni per bambini che ho via via imparato per necessità di lavoro. Da adolescente ho lavorato nelle colonie marine come inserviente; lavavo i piatti, rifacevo i letti, preparavo le merende e pulivo i bagni dei bambini dell’orfanatrofio bolognese che mandava i suoi piccoli ospiti sulla riviera romagnola nei caldi mesi estivi. Lì ho imparato quelle canzoncine che le giovani vice-madri (maestre) cantavano per i piccoli. Più tardi ho cantato per i miei bambini all’asilo nido dove ho lavorato per diversi anni, poi ho cantato alle scuole elementari canzoncine in lingua inglese per far apprendere la nuova lingua ai miei studenti. Il mio repertorio è vastissimo e mi è venuto tante volte in soccorso, per alleviare la tristezza degli abbandonati, per divertire e rassicurare quelli che si affacciavano alla socialità, per far trascorrere ore liete nelle classi. Poi, intorno alla metà degli anni Novanta, ho potuto deliziare le mie orecchie con la voce e la musica di Giovanni Caviezel su parole di Roberto Piumini. La coppia sfornò tre cassette Sony piene di pezzi meravigliosi. Le ho consigliate a tanti genitori, a tante maestre della scuola della prima infanzia, le ho condivise con il mio bambino che intanto cresceva. Ora le cantiamo ancora in macchina durante i viaggi più lunghi: il repertorio è ancora integro, come le poesie mandate a memoria. Quando le scorte delle cassette sono esaurite, abbiamo suggerito all’editore Piemme di recuperare quel tesoro di intelligenza testuale, di ricchezza musicale e di esecuzione.
Nel 2003 è uscito il libro + CD Il mattino di zucchero, una selezione di testi e, recentemente, presso l’editore Gallucci è apparsa La canzone della cacca, un memorabile testo della prima raccolta. Il libro è arricchito dalle illustrazioni del sempre più bravo Antongionata Ferrari, ma personalmente ritengo che un CD contenente una sola canzone sia una occasione mancata, un pensiero a metà, un trailer di un film o il promo di un’opera che verrà. Non riesco a capirne le modalità d’uso; ad esempio per un viaggio in auto con bambino devi cambiare CD ad ogni curva e soprattutto devi spendere un sacco di soldi per una dotazione minima. Ed infine una domanda, perché il libro? Forse che i dischi di un tempo o i CD di oggi per gli adulti avevano bisogno di un supporto cartaceo con figure?
Grazia Gotti
già perchè? Lo chiediamo a Piumini o a Gallucci?
RispondiEliminaIo sono dell'idea che sempre più si tenta di delegare all'immagine ciò che rende già abbastanza in altra forma...sarà l'influsso della scatola infernale che contiene solo immagini?...
Angela