“L’Orlando Furioso è un’immensa partita a scacchi che si gioca sulla carta geografica del mondo. Una partita smisurata, che si dirama in tante partite simultanee…”
Un poema costruito a zig zag, lo definisce Calvino nel momento in cui decide di occuparsi dell’opera dell’Ariosto, un poema in movimento non ascrivibile ad un luogo, ad un tempo, pur dichiarando tempi e luoghi.
Italo Calvino amava Ludovico Ariosto, a lui è dedicata, se pur non espressamente, la Trilogia degli Antenati.
Il suo lavoro sull’Orlando Furioso è un lavoro di analisi, ma anche di ricerca, un’opera all’interno dell’opera, un passaggio di testimone tra il grande scrittore, poeta, drammaturgo reggiano che aveva dato vita al suo poema cinquecento anni prima, e il racconto e le note di Italo Calvino che si affiancano alle quarantesei ottave.
Ludovico Ariosto aveva raccontato l’amore e la guerra raccogliendo anche lui un testimone, quello di Andrea Maria Boiardo, e dal testo rozzo dell’Orlando Innamorato era partito per raccontare di cristiani e di pagani, di lotte di religione e di conversioni, di tenzoni e di amori che annullano appartenenze religiose, di follie e di rinsavimenti.
Il poema cavalleresco al quale Calvino aveva lavorato nel 1968 per la realizzazione di trasmissioni radiofoniche, diventate successivamente libro, è ora sugli scaffali in una veste illustrata voluta da Mondadori.
Le parole di Italo Calvino e le liriche di Ariosto trovano nella matita di una delle più grandi illustratrici del nostro tempo, Grazia Nidasio, una nuova vita.
Figure colte e puntuali, ironiche e sapienti, abili segni frutto di un lavoro di ricerca attenta, illustrazioni che narrano di un Calvino seduto sull’albero che fu la casa del Barone Rampante e di Ariosto impegnato a scrivere la sua opera che vide la stesura definitiva ad un anno dalla sua morte (il libro era già uscito nel 1516 e nel 1532 era alla diciassettesima ristampa).
Dal lavoro visivo di Grazia Nidasio che sottolinea i passaggi difficili, che suggerisce pause, che esalta momenti topici, prendono vita Orlando e Rinaldo, la bella Angelica, i pagani Medardo e Bradamante, Astolfo e la Luna…
“ Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,
le cortesie, l’audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,
seguendo l’ire e i giovenil furori
d’Agramante lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano.”
Silvana Sola
Nessun commento:
Posta un commento