“ Il ragazzino protagonista è uno studente, qui si parla molto di scuola. E deve essere così. Nel nostro mondo è proprio alla scuola che si devono chiedere le parole. Purtroppo, nelle scuole vere, non si parla abbastanza, e questo è un grave difetto. Bisogna usarle, infatti, le parole, per farle aumentare, per renderle più varie, per evitare che diventino pietre, come ha detto un grande scrittore. Succede anche questo: chi ha molte parole le lancia contro chi ne possiede poche, e allora sono sassi, fanno male, feriscono, lasciano tracce a volte incancellabili.”
Antonio Faeti, 1997
Andrew Clements ha insegnato per molti anni prima di dedicare tutto il suo tempo alla scrittura e la scuola è prepotentemente presente nei suoi romanzi: è il luogo dove si consumano le storie, dove avvengono gli incontri, dove succedono fatti ordinari e straordinari.
Si chiama Nick Allen il ragazzino che cambierà la vita alla Lincoln Elementary School. E’ il protagonista del romanzo Drilla, pubblicato da Rizzoli, BurRagazzi, un romanzo che dichiara l’amore per le parole, per il loro significato, ma anche per le potenzialità che la lingua offre, per le invenzioni che suggerisce. Nick esce deliberatamente dall’uso convenzionale della parola, ne inventa delle nuove, costruisce un linguaggio il cui codice di accesso è noto solo ai ragazzi. Un libro ironico e divertente, è un invito ad una scuola fuori dalla noia, dove le parole siano davvero mezzo per comunicare e non un vuoto esercizio di oratoria.
Silvana Sola
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