Cosa significa alzarsi tutti i giorni e immaginare che la madre che non hai mai conosciuto possa tornare a prenderti?
Cosa significa affrontare la vita armata fino ai denti, per sopravvivere alla quotidianità in un istituto per l’infanzia abbandonata?
Quesiti difficili che fanno pensare a tristi resoconti di orfani per forza. Invece il diario di Tracy Beaker è divertente, ironico, feroce e tenero.
Tracy vuole una famiglia, ma è una ragazzina non facile, poco incline ai compromessi, lontana dall’immagine della bambina angelo che i genitori affidatari si aspettano.
E l’adozione, la magica parola che farà di Tracy una bambina con una mamma e un papa, si allontana ogni giorno di più.
Ma la bambina raccontata da Jaqueline Wilson non si arrende.
E’ determinata, fiduciosa che possa ancora succedere qulacosa nella sua breve vita, qualcosa di positivo.
E se il nuovo non arriva si può cercare, i magici incontri si possono provocare.
Jacqueline Wilson riesce, con l’abilità di sempre, ad affrontare temi difficili senza cadere nella retorica, nell’ostentazione di buoni sentimenti di facciata.
I suoi romanzi mettono in campo la vita di tutti i giorni, nel percorso dell’adozione c’è la speranza, ma anche la delusione, c’è il dolore delle aspettative disattese, ma anche la magia di affetti possibili. Bambina affittasi è uscito nel 1994, nella prestigiosa collana “Gl’Istrici” di Salani e porta impresso, in costa, il numero 72.
Silvana Sola
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