martedì 1 settembre 2009

F.C. Libri da rileggere! Da ripubblicare!

È con piacere che inauguriamo una nuova sezione nel nostro Zazie News. FC! Una sezione per i libri fuori catalogo, da rileggere, riscoprire, e magari ripubblicare.
E iniziamo quest’avventura, che allarghiamo a tutti coloro volessero partecipare con un articolo, con la recensione di un’intera collana che manca dagli scaffali da qualche anno.
Era il 1997 e nasceva per la Mondadori, voluta da Margherita Forestan, una piccola collana (una media di 8 uscite annuali che si è ridotta, già dal 2000, a 5) di testi brevi, gli Shorts. Nello stesso anno, quasi a confermare quest’esigenza di romanzi più agili per lettori meno “performanti”, venivano creati in casa EL, I corti.
In quarta di copertina dopo il coinvolgente slogan: Brevi come videoclip, appassionanti come un film, i romanzi che si leggono in un’ora e non si scordano più… si leggeva, oltre ad una breve trama, anche qualche motivazione per l’acquisto… per chi ha sempre in tasca la tessera del cineclub (Cinema Lux)… per chi, maschio o femmina che sia, adora danzare a piedi scalzi (Danzando nell’ombra)…
A differenza de I corti, gli Shorts accoglievano fra gli italiani anche molti autori stranieri. Dopo l’intrigante storia di Matilde Lucchini, C’è una lettera per te, che inaugurò la collana, gli altri italiani furono: Francesco Costa, Andrea Molesini, Geraldina Colotti, Margherita d’Amico e Paola Zannoner.
Gli autori anglofoni erano in prima fila (la Mondadori ha sempre considerato in maniera secondaria la letteratura francese, tedesca o di altre culture europee e extraeuropee): dalle appassionanti storie di Gary Paulsen (divertentissimo Il padrone della scuola, più avventuroso Io e Cookie, magnifica è poi la figura materna della ballerina di Glass Café) alle pagine più intimiste di Theresa Tomlison (splendido è il ritratto femminile in un villaggio di pescatori di fine ‘800, in Onda di marea), senza contare poi le storie di Cynthia Rylant, Paula Fox, Philip Pullman fino alla contrastata storia d’amore scritta da Robert Westall, in Bufera.
Tra i francesi, oltre al già citato Cinema Lux (di cui consigliamo anche la filmografia finale) di Janine Teisson, si potevano leggere le storie di Thierry Lenain, la splendida amicizia tra una adolescente fuggita di casa e un giovane tossicodipendente (Patto col diavolo) o la tenera avventura di una “donna cannone” i cui unici sogni erano vedere il mare e danzare (Miranda ha preso il volo, di Valerie Dayre).
La maggior parte dei titoli racchiudevano storie di formazione, non c’erano romanzi di genere, ma molte erano anche le trame d’ambientazione storica (la Francia dell’olocausto o gli indiani nel Michigan di metà ‘800) o dalla tematica più sociale (la situazione femminile nella cultura islamica, l’handicap o l’identità sessuale). Insomma brevi romanzi, storie e personaggi indimenticabili, oggi da scovare solo tra gli scaffali delle biblioteche.
David Tolin

2 commenti:

  1. Speriamo li ristampino...se no alcuni si trovano ancora nei Remainders...

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  2. mentre scrivo posso vedere alla libreria che sta sulla mia sinistra i 51 volumi della collana "shorts" che il mio libraio mi metteva nella buca delle lettere ad ogni uscita perchè sapeva della mia passione. E' una collana che ho seguito sin dalla prima pubblicazione di "C'è una lettera per te" di Matilde LUcchini, e mi è molto spiaciuto quando ho saputo che Mondadori aveva deciso di cancellarla. Al di là degli autori che ho scoperto, o ho continuato a leggere all'interno della collana (Gary Paulsen su tutti), al di là della grafica che mi ha sempre intrigato (un po' meno intrigava i ragazzi a cui li proponevo), al di là dello slogan della collana che avevo trovato azzeccato ("brevi come un videoclip, appassionanti come un film..."), al di là del formato che mi permetteva con le alette di copertina di non usare segnalibri, al di là della carta delle copertine (per me gradevole al tatto), al di là di tutto rimpiango la collana per la brevità dei suoi testi. Possiamo dire che più che romanzi fossero dei racconti lunghi (qualcuno forse romanzo breve), ma la loro misura era ottimale per catturare degli adolescenti che spesso si spaventano della lunghezza di un testo da leggere, era ottimale anche perchè, come recitava lo slogan si potevano leggere tutto d'un fiato emozionandosi come nella visione di un film che richiede un paio d'ore di tempo. Ricordo ancora con molto piacere non tanto la trama, ma l'emozione che ha accompagnato il pomeriggio in cui ho letto "Che cos'è l'amore?" di C.B. Christiansen. Spero quindi non solo in una ristampa della collana, ma di un proseguimento, magari presso qualche altro editore, del progetto editoriale.
    Livio Vianello

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