lunedì 31 agosto 2009

Geografie letterarie

E lava lava l’acqua - Bugia fa verità
Ciò che non lava l’acqua neanche il fuoco laverà
E brucia brucia il fuoco - Racconto fa memoria
Ciò che brucia il fuoco lava l’acqua di una storia.

La lavandaia lava, canta, parla, rimesta i panni, muove le parole e le fa diventare storie. Storie poetiche e storie struggenti, storie di vita e storie di morte.
Sono racchiuse in un libro bellissimo che porta la firma di Bruno Tognolini e il marchio editoriale Ilisso, fresche parole, lavate alla fonte, parole giuste per il caldo che ammorba la Pianura Padana. Non è un libro per ragazzi, è un libro di storie che, scelte, possono però essere lette ai ragazzi. E’ un libro forte e lieve, è un libro scritto da un portatore di parole, un abile griot che dalla Sardegna si è spostato a Bologna. Un griot italiano che parla una lingua colta, che gioca con la geografia letteraria e ritorna, dopo anni di scrittura, a recuperare anche la sua sarditudine. C’è la Sardegna in Ciò che non lava l’acqua, c’è la Sardegna, o meglio Cagliari, in un passato/presente/futuro nel romanzo per adolescenti pubblicato da Salani, Lunamoonda
C’è la Sardegna in una lingua italiana forgiata come un metallo prezioso in Mammalingua, un libro nato per essere sardo, voluto da attente libraie/editrici, per i nuovi nati della provincia di Cagliari, ora fuori dal continente, in catalogo per il Castoro.
E poi ci sono quelle parole, racchiuse in Zio Mondo, edito da Giunti, che sembrano magiche invenzioni, giochi per costruire rime: babballòtti, babbaiola, pibitziri, nietta, mariposa…
Bruno Tognolini invece le ha riprese dalla lingua sarda, da una Sardegna che a volte guarda la Spagna e le ha fatte diventare ritmo, perfetto esercizio vocale di una voce narrante che incanta.
Scrive tante cose Bruno Tognolini, in ambiti diversi, in luoghi diversi. E’ autore televisivo, romanziere… A me piace pensarlo poeta.
Silvana Sola

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