Jean-Claude Mourlevat è stato insegnate di tedesco, attore-clown, ha poi continuato a lavorare nel teatro, nella creazione e nella messa in scena di spettacoli, fino ad approdare alla scrittura. È del 1997 il suo primo testo pubblicato. In Francia è uno degli autori più letti ed apprezzati tra i giovani. Ha scritto numerosi albi illustrati, prime letture e romanzi per adolescenti. Pubblica per case editrici del calibro di Gallimard, Rue du monde, Pocket Jeunesse, Thierry Magnier e Flammarion.
In Italia è stato tradotto per la prima volta nella piccolissima e brevissima (non le si diede nessuna chance! furono presentati solo tre titoli) collana del Castoro, I tascabilini. L’uomo senza un orecchio è un racconto nel quale un vecchio marinaio, spiega in mille maniere, ogni volta diverse, come si ritrovò monco di un orecchio. Un bel testo sulla narrazione, sull’arte dell'invenzione e della finzione, che sarebbe certamente piaciuto al nostro Gianni Rodari.
Secondo approdo in terra italiana avviene con lo strano fantasy, La battaglia d’inverno (Fabbri, 2007), che vede i quattro adolescenti protagonisti fuggire dal collegio-prigione e intraprendere, seguendo le orme dei genitori, una dura lotta per la libertà.
Ora, a settembre, stiamo aspettando la sua nuova traduzione: Il bambino oceano. Anche quest’ultimo pubblicata per l’RCS. Un altro romanzo breve, quasi una fiaba. Un’altra fuga, questa volta dalla probabile morte, di sette fratelli, guidati dal piccolo Yann. Un altro viaggio verso l’ignoto, verso l’oceano.
Siamo sicuri che dopo questo romanzo, i lettori desidereranno scoprirne altri di Mourlevat. E ce ne sono! Ricordiamo solo Tomek, Hannah (i due appassionanti tomi de La rivière à l’envers), La balafre, A comme Voleur, fino all’ultimissimo romanzo Le chagrin du roi mort.
Basta solo farli tradurre! Basta solo che qualcuno li pubblichi!
Noi certamente li leggeremo!
David Tolin
Nessun commento:
Posta un commento