mercoledì 8 febbraio 2017

Liber e le biografie



È in Libreria il numero 113 di Liber. Il tema del numero titolato Le storie degli altri, la biografia, è aperto da un intervento di Duccio Demetrio, seguono Pino Boero, Francesca Tamberlani, Pierdomenico Baccalario, Benadusi Marzocca, Luca Novelli, Giulio Cesare Cuccolini. E siamo a pagina 41. Si passa poi agli stereotipi di genere a cui si dedicano 10 pagine. Mi fermo e torno indietro, alle pagine di apertura dedicate a Zoom Editoria: 24 recensioni di narrativa e albi illustrati firmate da collaboratori storici della rivista e da figure più recenti. Mentre sfoglio la rivista penso che se da più parti si dice che occorre la formazione degli insegnanti, mentre i professori universitari lamentano l'analfabetismo dei giovani, basterebbe un gesto semplice: portare Liber a scuola, dedicare un collegio a prendere in esame ogni nuovo numero. Leggere gli articoli ad alta voce, così come le recensioni. Mettere a disposizione un budget per comprare i libri.
Semplice, economico, non occorre spendere per formatori, viaggi, hotel, aerei.
Facciamo quattro incontri all'anno? Gli insegnanti lo leggono insieme, possono pure farsi qualche fotocopia delle recensioni e dare consigli di lettura alle famiglie.
Sarebbe la RIVOLUZIONE, pensate solo con una rivista di cultura. Oggi che tutti si rinnamorano del greco e del latino, LIBER sarebbe un biglietto da visita formidable per un ministro che pare non avere un background di formazione umanistica. E se scoprissimo che è una grande lettrice e lo è stata sin da piccola? 
Vale più un lettore o un laureato in Albania? Vale più un lettore o uno che ha comperato una tesi da un'agenzia, con tanto di fattura?
Le biografie, se ben raccontate, ci aprono lo sguardo sull'umano, nelle storie degli altri riverbera anche la nostra storia.

Grazia Gotti

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