giovedì 22 dicembre 2016

Carson Ellis


Non abbiamo tempo per scrivere di lei. Vogliamo solo mostrarvela. Io ricordo bene la freschezza del suo stile in un vecchio libro molto americano ambientato ai tempi del mito della Frontiera.
Insieme a lei ho scoperto la musica folk di suo marito e del suo gruppo, The Decemberists. Down to the water é un pezzo che ascolto spesso.
Grazia Gotti



mercoledì 21 dicembre 2016

Children in our world



Oggi una sola immagine della nostra amata Hanane Kai.

Staff Zazienews

lunedì 19 dicembre 2016

Il peso del Caratteri

Chi era Giambattista Bodoni?
Figlio d'arte Giambattista viene introdotto ancora bambino nel mondo dei libri e della stampa.
L'arte tipografica scorreva nel suo sangue...
Così si dichiara nel libro scritto e illustrato da Giogio Camuffo, edito da Corraini.
Parole e figure si alternano, in elegante e calibrata alchimia nella costruzione della pagina, e si prestano a raccontare una storia esemplare, liberamente tratta da Vita del cavaliere Giambattista Bodoni, tipografo italiano, testo del 1816 firmato da Giuseppe De Lama.
Storia di una vita raccontata in prima persona che intreccia l'arte impressoria a passaggi epocali, in cammino tra Saluzzo, Roma, Parma, con la Rivoluzione Francese alle porte e con una rivoluzione dei caratteri in arrivo.
Un libro sapientemente leggero, capace di condurre dentro il mondo della stampa, tra esaltazioni e diatribe, un libro-biografia, lettura obbligatoria per tutti, per progettisti visivi, per illustratori, per studenti, per insegnanti che possono raccontare la storia di un secolo attraverso un altro sguardo, quello dei Caratteri.
Grazie a Giorgio Camuffo, grafic designer e docente di comunicazione visiva alla Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano, che nel suo Bodoni, ci mostra che è possibilie parlare del peso dei caratteri e del loro ruolo dentro e fuori il mondo della carta stampata, con ironia e grande competenza.


Silvana Sola

venerdì 16 dicembre 2016

Adolescenti



Oggi in Accademia Drosselmeier cominciamo a prendere in esame la letteratura young adults.
Giovani adulti, si cominciò a chiamarla in questo modo traducendo gli anglosassoni.
Abbiamo strumenti per cominciare: un percorso bibliografico pubblicato nel 1995 e la rivista Hamelin che dedica al tema il numero uscito a marzo 2016.
Nel primo strumento, che ha per titolo la celeberrima domanda del giovane Holden, troviamo un intervento di Antonio Faeti. Per prendere le mosse da questo dobbiamo predisporci ad immergerci nel mare della Letteratura, non solo in quella per ragazzi. È un buon esercizio; richiede tempo e dedizione. Anche la rivista Hamelin ha riusato la celeberrima domanda di Holden, togliendo però il punto interrogativo.
Dove vanno le anatre d'inverno è diventato piú assertivo, l'introduzione è a cura di Nicola Galli Laforest, ed è una breve introduzione all'editoria per giovani adulti.
Dal 1995 ad oggi tanti sono i libri che abbiamo letto. Il corso è un'occasione per ricordarli, per porsi delle domande, per redigere un indice provvisorio di un libro che potrebbe intitolarsi Dopo Holden.

Grazia Gotti


mercoledì 14 dicembre 2016

Io sono soltanto una bambina


Hanna è una bambina tedesca contemporanea. Frequenta la quarta, è figlia unica, il suo babbo numero uno è andato in Australia perché affetto dalla malattia detta malinconia per i paesi lontani. Ora ha un babbo numero due e anche una nuova casa, una bella casa con due stanze tutte per lei. Avrà anche un gatto, grazie alla sua nonna, una divertente e frizzante signora alla guida di una cabriolet. Poi c'è la scuola. L'occhio della sempre acuta Jutta Richter coglie al volo la realtà e la restituisce al lettore con lievi accenni, senza insistenze e digressioni, basta un tocco di rosa per definire un personaggio.
La scuola tedesca, con psicologa in organico, è raccontata con lucidità e onestà 
Non piacciono i sistemi educativi di oggi alla nostra scrittrice. Tutto organizzato, le scarpe fuori dall'aula, il controllo della violenza. I ragazzi devono essere tutti belli e bravi.
Nella realtà regna l'ipocrisia e il disinteresse. Per Hanna comincerà ad andare meglio all'arrivo di una nuova compagna, una compagna non vestita di rosa che viene da New York. Scritto con brio, il racconto è un'istantanea della classe media occidentale. Il secondo babbo di Hanna adora la sua moto BMW e a Natale la famiglia se ne va a cercare un clima temperato...

Grazia Gotti

martedì 13 dicembre 2016

Giovani illustratori migranti



La rivista si chiama Nu®ant, ed è un magazine che accogliere i lavori di illustratori, street artist, disegnatori italiani e internazionali.
Nasce da un'idea di due grafici e illustratori, Sergio Caruso e Nicola Iannibello, ai quali si è unita Sonia Mion.

illustrazione di Camilla Pintonato

E' un luogo virtuale (ma anche cartaceo) in cui mettere a disposizione dello sguardo degli appassionati occasioni visive, create appositamente per la rivista. Per ogni numero un tema, una pista condivisa dagli illustratori ospiti, un percorso fatto di diversità e di analogie, di incontri tra parole e figure.

illustrazione di Olga Rozmakhova

Il numero 23 del 2016 vede raccolti i lavori di illustratori che si sono formati all'ISIA di Urbino.
Intreccia segni e disegni, pensieri, tecniche e geografie Andrea Vendetti, dottorando della specialistica in Comunicazione, Design e Editoria.
Racconta di Urbino come l'isola che non c'è, racconta della cittadina perla del Rinascimento, arroccata fuori dalle strade a scorrimento veloce, racconta del monastero di Santa Chiara che accoglie studenti pellegrini-migranti arrivati da ogni parte d'Italia e anche da molti luoghi oltre i confini nazionali.

illustrazione di Valentina Rizzo

Racconta di uno spazio del sapere e dell'incontro, che unisce illustri passati al presente e all'idea di molti futuri possibili.

Silvana Sola
Docente Storia dell'Illustrazione-ISIA,Urbino

PS. La rivista è disponibile alla Libreria Giannino Stoppani, a Bologna.

lunedì 12 dicembre 2016

La Formula esatta della Rivoluzione


14 luglio 1789. Impossibile dormire a Parigi, mentre tutto intorno è in subbiglio. Lo sa bene Armand, il ragazzino protagonista di questa vicenda, che si troverà improvvisamente catapultato dentro la Storia. Un'avventura per ragazzi e non solo, alla ricerca della “formula esatta” per creare qualcosa di stabile.  Ma ci può essere qualcosa di stabile nella vita? La risposta a questa domanda,  Armand, non la troverà nella testa di scienziati o rivoluzionari, ma in quella di Pierrette, la ragazzina ribelle, vicina di casa, che gli infonde un inaspettato senso di sicurezza…  Un libro che, coniugando la ricerca dei diritti universali e quella dei sentimenti individuali, sa far “reagire” le scoperte della chimica con quelle della Rivoluzione Francese.

La Formula esatta della Rivoluzione è il primo volume della collana “Rivoluzioni”- Cambiamenti in corso d'opera. 
Una collana innovativa per percorrere, con chi cambia ogni giorno, i giorni che hanno segnato i cambiamenti di tutti.

Vi invitiamo ad essere con noi per salutare la nascita della collana e la presentazione del libro. Clicca qui.

La redazione Zazienews

venerdì 9 dicembre 2016

Alla ricerca dell'uovo perduto


Ieri in libreria la richiesta più frequente è stata quella di storie divertenti.
Tra queste ho scelto, prima della lista, L'uovo per la contessa, edito da Sinnos.
Scritto Tanneke Wigersma, autrice olandese capace di un umorismo sottile, di un delicato invito al riso, il libro racconta di una contessina viziata, dispotica e caparbia, interessata solo al suo uovo del mattino.
Un uovo che deve essere presentato perfetto, non troppo molle, ma neppure troppo duro, insaporito dalla giusta dose di sale.
L'uovo che con dedizione, forse con amore, il cuoco Oreste le prepara tutte le mattine, guardandola, con le gote che si colorano di rosso, mangiare la prelibatezza.
Ma un giorno Oreste sparisce e con lui la consuetudine mattutina dell'uovo giusto.
La contessina irritata, disperata, rabbiosa inizia la sua caccia all'uovo muovendosi tra ristoranti stellati, scaffali del supermercato e molti altri luoghi alla ricerca del suo “cocco”.
Lasciamo ora al lettore il piacere di scoprire il perché della sparizione di Oreste e come si evolve la storia.
Accompagnano le parole le ironiche figure di Linde Faas, illustratrice che si divide tra la carta e le immagini in movimento per il cinema d'animazione.

Silvana Sola

mercoledì 7 dicembre 2016

Calais



Due autori francesi, uno molto popolare, l'altro a me sconosciuto, Pascal Teulade.
Del primo, Emanuel Carrère, si possono leggere le splendide pagine di un reportage scritto "scritto nello stesso modo in cui scriverei un libro", come sottolinea l'autore. 
Pascal Teulade è un signore che ho incontrato a Montreuil nello stand della casa editrice ginevrina La Joie de lire. Era seduto per il suo turno di dediche. Davanti a lui una pila del libro ma nessuno in fila. Sono sempre molto curiosa dei libri di questa casa editrice e mi sono avvicinata per comprarlo e per avere una dedica. È stato imbarazzante spiegargli che non lo avevo letto ma che mi fidavo del lavoro di Francine Bouchet che da trenta anni guida la casa editrice. Ora lo sto leggendo e lo considero fra le buone cose di questo fine anno. Il protagonista si chiama Jonas, come quello della storia antica.
È eritreo e ha quindici anni. Speriamo che qualche editore italiano lo faccia arrivare da noi. 

Grazia Gotti

martedì 6 dicembre 2016

Una bambina che viene dal mondo delle storie



Lo abbiamo letto in francese, ma prossimamente arriverà anche da noi, grazie a Lapis editore. Non serve una parola di piú. Incanto e poesia.

Grazia Gotti







lunedì 5 dicembre 2016

Fiori e Itzcuintli, rivoluzioni e amori


Palazzo Albergati, a Bologna, presenta la Collezione dei coniugi Gelman, dedicata al’Arte Messicana del ventesimo secolo.
Una mostra che mette in campo grandi artisti e tra loro Diego Rivera e Frida Kahlo.
Nella mostra lo spazio della straordinaria interprete messicana è arricchito dagli abiti ispirati al suo modo di vestire, ai suoi colori, abiti che portano la firma di Valentino piuttosto che di Marras.
Frida Kahlo è, in questo momento, anche al centro di pubblicazioni che si muovono tra il mondo degli adolescenti e quello degli adulti.
Pubblicazioni che raccontano la vita di Frida, che esaltano sentimenti e passioni, che esaltano la fauna che popola i suoi dipinti, che entrano nel suo corpo e nei suoi pensieri dichiarati alla Storia.
È prezioso quanto i suoi vestiti il libro Frida di Sébastien Perez illustrato da Benjamin Lacombe, in catalogo per Rizzoli.


Riporta  i colori della terra messicana l’illustratore francese, indaga un passato noto in bilico tra una realtà che non fa sconti e un universo onirico ricco di simbologia, racconta la complessità di un’artista che intreccia miti aztechi, comunismo, credenze popolari, visioni. 
Come Frida mette insieme i temi della Morte e dell’Amore, la Rivoluzione e il corsetto ortopedico, apre lo scrigno dei ricordi insieme ad un corpo violato dall’incidente, dai molti interventi, dalla realtà.
Lacombe è dentro Frida, un dentro fatto per narrare il femminile di un’artista che diventata simbolo della cultura messicana nel mondo.
“Ricordo la prima volta che i miei occhi hanno incrociato quelli di Frida. Avevo dodici o tredici anni e mi ero soffermato su quel viso dallo sguardo cespuglioso che mi squadrava circondato da alcune scimmiette nere. Quel “ritratto con scimmie” era stampato su una cartolina posta al centro di una vetrinetta insieme ad altre...”.
Le parole e le figure di Lacombe accompagneranno, assieme ad altre, il lavoro sull’Arte che stiamo mettendo a punto, pronto a rendersi visibile nella primavera del 2017. 
Un lavoro che guarderà agli illustratori che hanno prestato il loro segno per narrare la Storia dell’Arte e quella degli artisti che la abitano, che metterà, gli uni accanto agli altri, libri internazionali pronti a diventare una speciale ed unica biblioteca circolante.

Silvana Sola

giovedì 1 dicembre 2016

Rispondere all’appello



Quando ho letto il titolo del libro La classe dei banchi vuoti, in catalogo per le edizioni Gruppo Abele, ho pensato ad un libro sull’abbandono scolastico.
Uno sguardo più attento e poi una lettura con il giusto tempo, mi ha messo di fronte a tanti banchi vuoti di bambine e bambine, ragazze e ragazzi, che non sarebbero più tornati ad abitarli.
Ma non perché refrattari alle regole scolastiche o vittime di un mondo adulto che li ha obbligati a lasciare il mondo dell’infanzia velocemente, ma perché uccisi.
Uccisi perché figli di magistrati e presenti, accanto al padre, durante un attentato, uccisi perché testimoni di un omicidio, perché destinatari di proiettili che hanno sbagliato traiettoria, perché hanno infranto le regole della criminalità organizzata o semplicemente perché erano nel posto sbagliato, in geografie lontane da quelle associate, più frequentemente, ad azioni di mafia, di camorra, di ‘ndragheta.


Luigi Ciotti, don Luigi Ciotti, li racconta questi assenti “giustificati”, li racconta nella loro speranza di vita, di crescita, nel desiderio di normalità o di cambiamento. Ci fa sentire la loro voce, e poi, poco dopo, il silenzio assordante dell’assenza, ci obbliga all’ascolto di quel silenzio e ci invita a prendere parola.
Si chiamavano Dodò, Annalisa, Giuseppe, Nadia, Caterina, Simonetta, Benedetto, Salvatore. A loro Sonia Maria Luce Possentini dà loro un volto, ci riporta, nelle sue illustrazioni, le loro espressioni, i luoghi in cui hanno camminato, gli oggetti che hanno amato.
Li rende presenti ad un appello al quale un giorno hanno smesso di rispondere.
Un appello al quale possono rispondere, con tono forte, tutti gli altri, e anche noi, nel perenne ricordo di ciò che sono stati.

Silvana Sola