lunedì 14 novembre 2016

Soqquadro e coltivare: perfetto binomio


I miei movimenti tra località diverse delle Marche sono sempre più frequenti. Ieri a Macerata in occasione del meeting Nati per Leggere dal titolo C'era una volta e ci sarà ancora.
Ho portato la voce di IBBY Italia per raccontare un possibile percorso tra i libri per ragazzi in progetti che hanno il cuore nevralgico nell'area del cratere sismico, come già era successo per il terremoto dell'Abruzzo e quello dell'Emilia Romagna.
Ho ascoltato un assessore alla cultura che afferma che la lettura è necessità strutturale per la civitas e si adopera per mettere a sistema pratiche che intrecciano il pubblico e il volontariato virtuoso. Un'assessore e vice sindaco donna capace di far appassionare alla politica, attenta ascoltatrice degli interventi degli altri.
Ho letto con attenzione le riflessioni sull'epigenetica, sulla povertà educativa e sul suo possibile carattere ereditario, come i dati degli psicologi impegnati sul campo.
Mi sono commossa al racconto di una pediatra impegnata a rilevare possibili danni su due bambini che il padre aveva estratto vivi dalle macerie, scavando a mani nude.
Ho sentito di nuovo forte il senso di comunità, una comunità onesta, una comunità che non si lascia affascinare dal canto delle sirene, o da soliloqui egotici.


E in un luogo bellissimo, l'asilo Ricci, già Asilo dei Poverelli, istituito nel 1841 dal filantropo marchese Domenico Ricci, spazio ora proprietà del comune, ho condiviso libri e pensieri, figure e parole.
Molte parole che avevo sottolineato nel libro di Andrea Valente Salva la parola, pubblicato da Lapis, libro nato in seno al festival "Passa la parola".
Due, in particolare, mi sono state d'aiuto per intessere intrecci e creare ponti con i contenuti esposti da altri.
Le parole, un sostantivo e un verbo, sono soqquadro e coltivare.
Il testo che accompagna coltivare vi invito a leggerlo assieme a me, ora, soqquadro lo potete trovare a pagina 76:

Coltivare
“Tutto nasce da un seme, ma il seme
non nasce senza qualcuno o qualcosa
che se ne prenda cura e lo coltivi,
che in quel seme sia un seme o un’idea
un pensiero o una canzone, un sorriso
o un libro illustrato. E seme dopo seme
abbiamo una coltura... o una cultura.
O entrambe le cose.”

Da oggi, fino a domenica 20 novembre, a Lampedusa, i volontari dell'IBBY Camp coltiveranno parole, pensieri, azioni e sogni.

Silvana Sola

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