lunedì 4 gennaio 2016

Gargantua e Pantagruele, giganti d'eccezione


Guagantua e Pantagruel è un testo che vede la luce nel 1532: scritto dal grande umanista François Rabelais è un' importante opera satirica.
Cinque i romanzi che, con una lingua colta, a volte “grassa” e materica, disegnano i vizi della società francese del tempo.
Sofia Gallo, scrittrice capace di creare mondi fantastici e di raccontare il reale, lavora sul testo e costruisce un mirabile affresco dei due giganti.
Giganti. Le avventure di Gargantua e Pantagruele era uscito nel catalogo Nuove Edizioni Romane nel 1999, per volontà di Gabriella Armando.
Illustrato da Chiara Rapaccini il libro racconta le gesta, le grandezze e le miserie di un mondo in cui il cibo è esagerato, fame e abbondanza accompagnano situazioni rocambolesche, folli e paradossali.
In libreria in questi giorni ho pensato che sarebbe il libro giusto per la calza della Befana, ma anche titolo imperdibile per le molte bibliografie che stiliamo assieme agli insegnanti, sicuramente da aggiungere al patrimonio di quelle biblioteche pubbliche che, per ragioni diverse, non lo possiedono ancora.
Lo lessi appena uscito, lo usai per anni in percorsi rivolti ai ragazzi che si muovevano tra storie di cibo, umorismo, testi classici e buoni libri.
Ho nelle orecchie la voce di Giorgio Incerti, regista e attore teatrale, che mi ha accompagnato in questi percorsi e davanti agli occhi il ricordo, che si rinfresca tutte le volte che il testo ritorna, dell'attenzione dei bambini, delle loro risate, della partecipazione attiva ad un ascolto che regala loro occasioni “felici”.
Lo sto rileggendo e condivido con voi l'inizio:
“Era Grangola un bel tipo, burlone e mangione e anche bevitore accanito, ben provvisto nelle sue cantine di vini, prosciutti, bresaola e salami provenienti da ogni terra di Francia.
Grangola giunto alla matura età sposò Gargamella, figlia del re dei Farfalloni, una bella figliola allegra e mangiona anche lei quel che basta...”

Silvana Sola

1 commento:

  1. Grazie, gentilissima Silvana, per l'ottimo consiglio! Io ho un ricordo dell'opera all'epoca delle scuole superiori, ma farla conoscere anche ai piccoli, con un linguaggio adatto a loro, credo sia un'occasione da non perdere!

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