lunedì 19 ottobre 2015

George e Melissa, in bilico su
La tela di Carlotta


Sto leggendo libri che intrecciano le bibliografie stilate per il progetto di formazione sulla lettura titolato Nei panni degli altri, rivolto agli insegnanti di ogni ordine e grado, promosso dal Cepell, al percorso bibliografico teso ad arricchire la Biblioteca della Legalità, con libri arrivati da poco sugli scaffali della libreria. L'elenco dei libri diventa sempre più lungo, la scelta di quale ordine dare alla lettura, o rilettura, difficile.
Da una pila meno stabile delle altre ho tolto un titolo dato alle stampe nel settembre scorso, per l'edizione italiana, da Mondadori. Il libro è George, di Alex Gino.
Opera prima che ha visto una lunga gestazione prima di vedere la luce. Dodici anni di tempo per scegliere le parole adatte, per trovare il modo giusto di raccontare la storia di George. Una storia che chiama in causa termini come differenza, maschile, femminile, diversità, identità, transessualità.
Il libro attesta da subito la presenza di una bambina là dove si legge di un ragazzino di nome George, racconta di una lei anche se il fuori, la famiglia, la scuola, la società, dichiarano l'esistenza di un lui.
Alex Gino ha scritto un libro delicato, un libro in cui la storia personale e quella del romanzo si incontrano per dare voce alla volontà di rompere il silenzio, per permettere alla bambina nascosta di superare la paura e di rendersi visibile. Prima timidamente, fuori dagli sguardi conosciuti. Poi...
Un libro importante, commovente, un romanzo tradotto, con grande sensibilità letteraria, da Matteo Colombo, che firma anche la bella postfazione.

Silvana sola

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