mercoledì 1 luglio 2015

Libri messi all'indice e libri per ragazzi, buoni compagni di strada nella società che cambia


Astrid Lindgren aveva diviso i libri in quattro tipi: buoni libri che i bambini amano leggere. Buoni libri che i bambini non amano leggere. Cattivi libri che i bambini amano leggere. Cattivi libri che i bambini non amano leggere.
Libri “buoni e cattivi” scelti dai bambini e amati o non amati. Scelti tra proposte aperte, lontane da operazioni di censura.
Il lavoro di Astrid Lindgren ha spesso scosso le coscienze e visto alzare cori di disapprovazione sulla sua idea di libertà, sui suoi bambini che inventano nuove regole per rendere l'esistenza più gioiosa.
Il romanzo Pippi Calzelughe ha avuto, fin dalla sua nascita, vita difficile. Ha faticato ad essere pubblicato in paesi ostaggi di una pedagogia prescrittiva. Oggi, il libro tradotto nelle lingue del mondo, è di nuovo oggetto di censura. Censura alla luce del politicamente corretto, un politicamente corretto che suona spesso ipocrita e falsamente progressista.
Mi piace partire da Astrid per parlare di censura.
E la censura che oggi obbliga a riflettere e a prendere posizione è quella operata dal sindaco di Venezia sui libri “gender” nei nidi e nelle scuola materne, che motiva la sua azione con il fatto che non è l'istituzione educativa che si deve occupare di questi temi, ma la famiglia (nelle biblioteche i libri possono rimanere sugli scaffali...).
Spariscono libri che parlano di affetto, di relazioni serene, di convivenza civile, di libera scelta, di diversità come risorsa.
Spariscono albi illustrati che portano la firma di Altan, di Leo Lionni, di Babette Cole, sparisce una parte importante della storia del picture book internazionale.
Nel mio passato di insegnante alla scuola media mi trovai di fronte chi mi chiedeva di esonerare il figlio dalle lezioni di storia perché parlavo dell'evoluzionismo, un capo d'istituto che mi invitava a non affrontare con ragazzi quattordicenni il tema della droga, ma di occuparmi della grammatica. I miei studenti conoscevano la grammatica, ma si chiedevano che cosa portava a scegliere una vita di morte in ragazzi loro coetanei o poco più grandi.
Ho portato avanti il principio della libertà di insegnamento che ho difeso e continuo a difendere.
Le istuzioni educative hanno bisogno di bravi insegnanti, motivati, consapevoli, capaci di affrontare anche il tema più difficile, non di libri posti all'indice.


Vi invito a scegliere, nella bibliografia suggerita da Famiglie. Papà, mamme, fratelli, zii, nonni, cugini e amici, la pubblicazione che realizzammo in occasione della manifestazione "Fieri di Leggere" nel  2013, il libro, quello giusto per voi, capace di raccontare, con serenità, una società che cambia.
Silvana Sola

* illustrazione di Desideria Guicciardini per Qual è il segreto di papà, Lo Stampatello, 2011


Segnaliamo il post di Luisa Mattia sul gesto del sindato di Venezia.

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