martedì 30 giugno 2015

A proposito di cibo e di intelligenza



Sui giornali nazionali e sul web è stata annunciata la versione kids della famosa Carta di Milano in occasione di Expo. Presentata dal Ministro Martina, è stata redatta dalla Scuola Holden, gode del tratto che ha dato vita a Stilton ed è pubblicata da Feltrinelli. Accipicchia! I bambini a Expo vestono maglietta e cappellino con immagini riprodotte. Sono felici, entusiasti, come si coglie dalla foto che qualcuno ha pensato di twittare. Da settembre la Carta sarà distribuita a tutte le scuole di Milano. Si tratta di un libro suddiviso in tre parti, racconta l'intera pagina di Repubblica. Di libri per ragazzi e di cibo, parla, invece, con competenza Mara Pace nella sua consueta rubrica.
Fra i numerosi titoli che l'editoria mondiale ha dedicato al tema, non per via di Expo, ma per interesse culturale al tema e per volontà di fare buoni libri, Le voler de sandwichs, pubblicato dalla casa editrice canadese La Pastèque, è una gradevolissima sorpresa. Intelligente, ironico, meravigliosamente disegnato e impaginato, racconta cosa e come si mangia a scuola. Il "piccolo" Marin, che odia quelli che lo chiamano "piccolo", come il direttore della scuola che mangia della orrenda pizza ai peperoni a pausa pranzo, ha genitori amorevoli e amanti del buon cibo. La mamma prepara dei sandwich deliziosi, con tanto di maionese fatta in casa, ricchi e ogni giorno diversi.
La qualità del pane è altresì importante e sottolineata. Ma cominciano a sparire.
Chi sarà il ladro? Vari tentativi per stanarlo vanno in fumo, fino a che la cucina molecolare verrà in aiuto. Geniale! Bella e promettente la storia dell'autore e dell'illustratore.

Grazia Gotti

lunedì 29 giugno 2015

Federica e Carla



Lo scorso 25 giugno, Matteo Marchesini ha presentato il romanzo di Federica Iacobelli, Storia di Carla, pubblicato nella collana "I chiodi", da lui diretta per Pendragon. Eravamo alla libreria Ambasciatori, o, meglio, all'aperto, nello spazio dedicato alle chiacchiere sui libri. Matteo parla con esattezza, eleganza, gentilezza... se ti va, leggi un brano.
Ritengo Matteo Marchesini, poeta, scrittore e critico, una delle figure culturali più importanti dei nostri giorni. Lo possiamo leggere sul domenicale de Il sole 24 ore o su Il foglio. Ha scritto su tanti autori italiani novecenteschi, con spirito libero da vincoli di scuola o ideologici.
Sentirlo parlare del romanzo di Federica Iacobelli, apostrofandolo come il più bello sulla generazione dei 30-40 fa una certa impressione. Non è un romanzo che guarda una generazione, è una voce di questa generazione che si inserisce nella tradizione letteraria. Il Novecento è il secolo che Federica si lascia alle spalle, avendone succhiato il latte tematico e stilistico. Grande lettrice, dotata di una felice andatura e di una lingua pulitissima, mette in scena una giovane donna d'oggi che con fatica prova a dare forma alla propria vita. La vita non si può controllare, dice con voce sicura Federica. A me viene da dire che quelli la cui vita è fortemente controllata sono come un po' già morti, mentre quelli che osservano, ascoltano e cercano, hanno cose da dire, anche sul dolore, sulla fatica, sul desiderio che un uomo ti prenda per la vita e ti abbracci invece di stare lì a parlare. Carla, Donna contemporanea, è una donna liquida, va e viene, da una città ad un altra, dall'Italia alla Francia. Teatrante, scrittrice, animatrice, a Parigi accetta un lavoro che la vede lettrice di romanzi italiani per una anziana signora che trascorre in casa la sua vita, impossibilitata dalla poliomielite a scendere al parco per una passeggiata. Romanzi italiani dunque, a partire da Caro Michele di Natalia Ginzburg. Qui mi fermo per non togliere al lettore il piacere della lettura. Alle lettrici del romanzo porgo l'invito a farsi vive; ci piacerebbe una  serata a chiacchierare di Carla e di scrittura. Federica Iacobelli ha lanciato un progetto che in Accademia Drosselmeier abbiamo subito accolto con entusiasmo: Vite, un percorso tra letture, scritture e visioni, ma anche un laboratorio, uno spazio di confronto e scambio di materiali, voci e narrazioni.
Da ottobre 2015 a febbraio 2016, un weekend al mese. 

Grazia Gotti

venerdì 26 giugno 2015

Wonder

A scorrere le classifiche dei libri più venduti si trovano i personaggi di R.J. Palacio, pseudonimo dietro cui si nasconde una donna di editoria che ha sempre lavorato come grafica e art director, divenuta con la storia di Auggie popolare in tutto il mondo. In Italia è arrivata per merito della casa editrice fiorentina che abita in uno dei luoghi più spettacolari della città. Ora Giunti ha mandato in libreria Il libro di Julian e di certo accoglierà tutto il seguito. 


A New York ho comprato il libro dei precetti di Mr. Browne, un testo che dovrebbe essere obbligatorio per ogni insegnante di scuola media. Potrebbero usare il "metodo Browne" con grande profitto: è un metodo semplice ma implica impegno, dedizione, generosità, benevolenza. "A teacher affects eternity; he can never tell where his influence stops". I precetti partono da Sir Thomas Browne, e accanto a lui compare Roald Dahl in compagnia di Henry James e John Donne. Con Ovidio, Lao Tzu, Pitagora, John Lennon, Rumi e tanti altri, ecco comparire i precetti dei ragazzi, quegli studenti che mensilmente si sono confrontati con i precetti proposti dal Prof. Browne.


In America Wonder è stato pubblicato dalla casa editrice Alfred A. Knopf di New York, fondata nel 1915, ora parte di un grande gruppo. È la casa di Thomas Mann, Willa Carther, solo per citare i classici, ed è la casa che per la saggistica traduce i bei libri del nostro Sergio Luzzatto. Cercando recensioni americane, ho trovato il parere di Maria Russo, che si occupa di libri per ragazzi per il New York Times. All'epoca della sua recensione sulla Review of Books, all'uscita del libro, ne aveva scritto un gran bene e molti ritengono che il suo giudizio ne abbia aiutato la rapida circolazione. Maria ora scrive regolarmente di libri per ragazzi ed è molto attiva su twitter. Inoltre, madre di ragazzi in età scolare, sta criticando i test di fine anno (leggi Invalsi). A New York l'ho vista coordinare un incontro fra scrittori per ragazzi e il suo tono da "attivista" mi ha felicemente colpita. Con lo stesso spirito di Maria, lieta per i dati di classifica, mi dedico alla lettura dei buoni libri per le scuole medie, lavoro che occuperà la mia estate. Wonder è una pista molto utile, si parla di libri, di classici per i ragazzi come Nelle pieghe del tempo, citato a pag 47 del primo volume. Anche questo è pubblicato da Giunti. Bella coincidenza! D'altronde non dovrebbe essere così? I buoni libri chiamano buoni libri, mia massima di giugno.

Qui il sito di Giunti dedicato a Wonder.

 Grazia Gotti

giovedì 25 giugno 2015

Dimmi che sei felice



Ho un ricordo, rimasto vivido nella mia mente, nonostante risalga a molti anni fa.
Il ricordo è quello di una giovane donna coperta di lividi e con un braccio penzolante.
Il corpo pieno di striature verdi, bluastre, marron e il braccio infilato in un fazzoletto appeso al collo non erano il risultato di un incidente, ma il frutto della violenza bruta di un marito, apparentemente “perfetto”.
Conoscevo bene la giovane donna, poco più grande di me, e con le sue chiavi di casa andai a prenderle ciò che poteva servire per un ricovero in ospedale. E dopo l'ospedale l'iter “di salvezza” lontano dall'uomo che “per il suo bene” l'aveva ridotta così.
Il ricordo è diventato una morsa dolorosa allo stomaco mentre leggevo il bel romanzo di Fabrizio Silei, Nemmeno con un fiore, uscito per i tipi di Giunti, nella collana “extra”.
Nelle pagine si legge la storia di una donna che ha bisogno di dichiarare in ogni contesto la felicità della propria famiglia.
Un bisogno che nasconde una vita fatta di violenza famigliare, di botte e umiliazioni.
Una donna fragile all'apparenza, forse sbadata, perché è sicuramente la distrazione che la fa sbattere contro lo stipite dell'armadietto di cucina, che la fa cadere frequentemente...
Il romanzo intreccia due storie dell'oggi, fatte di suv e di odore di dopobarba, di interrogazioni scolastiche e di spaghetti alla carbonara, di clochard e di vite al margine, di solidarietà e necessità di riscatto, storie che dialogano con un passato doloroso, fatto di croci uncinate e deliberata eliminazione della dignità umana e della vita, storie che parlano attraverso la voce di due ragazzini in tempi cronologici e geografie diverse, ognuno impegnato a fronteggiare un presente che può cancellare i sogni, ma non distruggere la speranza.
Silvana Sola

mercoledì 24 giugno 2015

Perdere i libri e della felicità del ritrovarli



Avevo fatto un acquisto al di sopra delle mie possibilità, non ero riuscita a trattenermi. Mi ero pentita dopo qualche giorno, poi l'opera era finita chissà dove. Quando un giorno mi è tornata in mente perché mi serviva, non l'ho più trovata. L'ho cercata per giorni e giorni, mi sono arrabbiata con me stessa, e non ho smesso di pensarci.




Oggi, con grande felicità, l'ho ritrovata nel settore della biblioteca dedicata ai libri d'arte! Come La lettera rubata, stava proprio al suo posto. È un opera stampata a Parigi il 24 dicembre 1969, N° 389 di una tiratura di 500 esemplari, per conto delle Edizioni Del Naviglio Milano, lievemente colpita dall'umidità.



A Sonia Delaunay è dedicata una retrospettiva alla Tate Modern che si può visitare fino al 9 agosto.
Sono così felice di questo ritrovamento che oggi lo condivido con i nostri affezionati lettori. È un assaggio di ciò che stiamo preparando per il seminario dedicato all'Arte che avrà luogo in settembre, come da alcuni anni a questa parte. Noi continuiamo anche se non avrà luogo Artelibro, la manifestazione in occasione della quale, sia in Libreria che in Accademia Drosselmeier, ci siamo adoperate per promuovere mostre, incontri e seminari.

Grazia Gotti



martedì 23 giugno 2015

Jutta Richter torna alla Fiaba



Non ho ancora visto il film di Garrone tratto dal Basile, ma ho letto molte cose di tono fiabesco, fra queste l'ultimo libro di Jutta Richter uscito per Salani.
Leggere le pagine di questa grande scrittrice tedesca è sempre un gran piacere ed è ancor più piacevole seguirla in questo aperto e sentito elogio del fiabesco. 
Le fiabe sono vere, diceva Italo Calvino, come vere sono le figure che si muovono in questo racconto. Un carbonaio che sogna di essere il terzo figlio di un mugnaio a cui le cose vanno bene, con tanto di happy end, di amore e ricchezza (ricchezza di vita, di sentimenti e anche di denari che aiutano). Sono aspirazioni di ogni essere umano, le fiabe lo sanno da tanto tempo (c'era una volta). Se da un lato c'è Robert il carbonaio, che si vergogna delle sue mani nere, dall'altra parte, nel bosco, c'è Karla, abilissima nel fare la maglia e confezionare calzini rossi, calzini magici con i quali i piedi si trovano a proprio agio. C'è una vecchia, come in ogni fiaba, e ci sono le storie, senza le quali non ci sarebbe né amore, né colore. Resterebbe solo una grigia città abitata da manichini, ci dice Jutta Richter. Una pagina molto bella è dedicata all'Amore: una persona si può innamorare in tre modi diversi. Andate a leggere la storia se siete curiosi sull'Amore.

Grazia Gotti

lunedì 22 giugno 2015

Il quattordicesimo pesce rosso



Ellie ha un pesce rosso molto longevo: ha vissuto sette anni.
O almeno è quello che Ellie crede.
Fino a quel giorno non lo aveva mai visto galleggiare senza vita.
La realtà non sempre coincide con ciò vediamo o pensiamo di vedere e Ellie si renderà  presto conto di questo.
Può un nonno diventare coetaneo e frequentare la tua stessa scuola? 
No, dovremmo rispondere, ma non conosciamo ancora il nonno di Ellie e non sappiamo cosa lo scienziato sia in grado di progettare.
Un romanzo divertente quello Jennifer L. Holmes, americana , cresciuta in una famiglia di medici che le hanno insegnato a vivere tra scienza e magia.
In catalogo per Rizzoli Il pesce rosso numero 14 invita a vivere in modo aperto tutto ciò che la vita ti riserva. Attiva i recettori e spalanca le porte della scienza, come quella di una vita che cambia, giorno dopo giorno, riservando sempre nuove sorprese.
Una vita dell’impossibile reso possibile, che esalta il lieto inizio (o rinizio) più che il lieto fine.
“Per me la scienza è sempre stata una fonte di ispirazione. Come per Ellie, la scintilla è scoccata grazie a una persona cara: mio padre. Mio padre, William Wendell Holm, laureato in medicina, fu coinvolto in due guerre nelle quali gli scienziati svolsero un ruolo fondamentale: la Seconda Guerra Mondiale e la guerra contro la poliomelite...”.

Le illustrazioni sono di Tad Carpenter, qui il suo coloratissimo sito.
Silvana Sola

venerdì 19 giugno 2015

Andiamo: è tempo di migrare


Il sole picchia sulla pelle, il sudore scende lungo la schiena, le infradito scricchiolano contro i ciottoli del sentiero, le gambe procedono in automatico. Uno zainetto sulla spalla, pantaloncini, canotta e, sotto, un solo costume: l’acqua ti bagna, il vento ti asciuga, cita un detto pugliese. Alla fine del sentiero, superata una zona boschiva, le calette d’acqua limpida e fresca di Torre Guaceto, nella provincia brindisina. Ci si arriva con l’auto percorrendo la superstrada e sai che sei in dirittura d’arrivo quando, partendo da Brindisi, scorgi la torre aragonese che s’affaccia sul mare, punto strategico per l’avvistamento di pirati e nemici. Entrare in quella torretta è come entrare in un mondo antico, la pietra viva rinfresca l’anima e tutto attorno il mare azzurro e limpido. Allargando ancora lo sguardo la riserva, fatta di canne e paludi, che preserva un microclima unico nel suo genere.
Questa è l’ambientazione della graphic novel di BeccoGiallo Aspettando il vento, tratta da uno spettacolo teatrale volto a far scoprire la magia di questo luogo. Una porta nel tempo, il varco verso una realtà naturale in cui, a farla da padrona, sono gli uccelli, le varie specie che si apprestano ad emigrare, quando sarà giunto il tempo giusto.  Questo è il luogo privilegiato, tappa obbligata dagli stormi prima di partire verso l’Africa. I protagonisti della storia sono tre bambini: Arturo, un ragazzino balbuziente di 9 anni, arrivato nel paesello di  Serranova  per il lavoro del padre che fa il capostazione. Poche case e pochi abitanti a Serranova, lui cerca di riempire il tempo correndo in bicicletta perché è così lungo, il tempo, nelle torride estati del meridione d’Italia. Arturo ha un’unica amica, Caterina, appassionata dei processi migratori degli uccelli. Una tipa strana questa Caterina: lei gli racconta tutto sugli uccelli, quando partono e perché, il loro peso e i tragitti che compiono. Caterina lo invita a seguirla, con i suoi amici, a Torre Guaceto.
Arturo, però, non può : per sua madre è inconcepibile che s’allontani tanto da casa, soprattutto per sparire, di notte, in quella striscia di 7 km di natura incontaminata.
Cosa resta da fare a un ragazzino in possesso di una bici e con il gran desiderio di seguire i propri impulsi? Arturo la inforca la bicicletta, e lì vede Andrea. Andrea non parla quasi mai ma ha un grande estro, anche lui ama gli uccelli ma in modo diverso, crea un capanno galleggiante per osservarli senza che questi si spaventino. Arturo entra nel capanno con Andrea e quando s’affacciano la notte mostra loro un cielo nuovo, incontaminato, con stelle enormi, come Arturo non le aveva mai viste. Vengono colti da un desiderio grande, folle, quello di volare per perdersi in quella immensità, per seguire gli stormi, a partire, però, sarà solo uno di loro…

Bruna Cocciolo, Master Accademia Drosselmeier

giovedì 18 giugno 2015

From Canada


Fresco di stampa This is Sadie è l'ultimo lavoro della coppia Sara O'Leary e Julie Morstad.
L'autrice, notissima al suo paese per la serie Henry, racconta una storia molto semplice, anzi più che raccontare, presenta una bambina, Sadie, alle prese con le cose semplici della sua esistenza. Nella semplicità della sua esistenza l'immaginario gioca un ruolo di primo piano. È un immaginario nutrito dai libri e dalle storie che essi contengono. "Il giorno perfetto per Sadie trascorre in compagnia degli amici. Alcuni abitano nella sua via, altri vivono nelle pagine dei libri". È detto in modo semplice e molto efficace. Ho comprato questo libro canadese non tanto per la storia o per la conoscenza dell'autrice, ma per il lavoro di Julie Morstad, illustratrice di cui seguiamo i lavori dopo la scoperta di Julia, Child, uscito l'anno scorso e ora anche in italiano per l'editore Il gioco di leggere (di lei abbiamo già parlato qui). Julie oltre ad illustrare storie di altri, firma in solitario How To, libro che presenta una bellissima cover. L'editore è Simply Read Books, un editore da seguire per il catalogo che comprende anche App, fra le quali segnaliamo The Swing, celebre poesia di Robert Louis Stevenson, illustrata da Julie Morstad.
Dal Canada di recente sono arrivati buoni libri, ricordate quelli Isabelle Arsenault? È in arrivo anche il premio Fiction Bologna Ragazzi Award 2014. Stay tuned!

Grazia Gotti

mercoledì 17 giugno 2015

Due tribù



Nadia Terranova ci regala un racconto insolito che vede due tribù, genitori e figli, o meglio, adulti e adolescenti in un montaggio alternato fatto di distanza, separatezza e vuoti, per giungere ad un provvisorio incontro finale. Già questa traiettoria è interessante ed indica una strada. Brutta bestia l'adolescenza, dice l'autrice e noi con lei sottolineano che è un passaggio obbligato dell'esistenza che porta con sé un groviglio di sentimenti. Poi c'è la presenza del dolore, quello acuto, che trafigge, che chiude in sé e rischia di trasformarci in persone cattive. 
La partitura, 170 capitoletti, è jazzistica, mentre i riferimenti musicali sono rock. 
Le canzoni dei Beatles segnano l'orizzonte per tutti, adulti e adolescenti, come se i temi universali di Hey Jude andassero bene per tutti e unissero.
Un piccolo refuso andrà corretto nelle prossime ristampe, shoulders, al plurale e spalle invece di schiena. Prendersi la vita sulle spalle può lasciarci schiacciati, ma se facciamo del nostro meglio... possiamo farcela, senza perderci.
Vorrei che questo racconto, oggi proposto nella collana Storie&Rime, venisse pubblicato in una collana più consona agli adolescenti, sarebbe più facile per noi librai presentarlo. Così rischia di apparire un racconto per più piccoli, invece la sua leggerezza, il suo tono, lontani dal senso di tragedia, affondano nel profondo, restando in equilibrio su un'asse, su una corda tesa per noi funamboli che camminiamo sulla linea della vita.
Grazia Gotti

martedì 16 giugno 2015

Storie di uomini, donne e musei

Nel bookshop del nuovo Whitney Museum, disegnato da Renzo Piano, ho trovato il libro The Whitney Women and the Museum They Made, pubblicato nel 1999. È un volume ricco di informazioni, di fotografie, di aneddoti, che ricostruiscono la storia che portò una giovane donna a concepire uno spazio pubblico dedicato all'arte. Alle spalle una solida ricchezza, un patrimonio costruito con il lavoro dei genitori e un matrimonio che ha reso ancor più solida la ricchezza. Gertrude Vanderblit, sposata Whitney, era appassionata d'arte, scultrice, filantropa.
Al ritorno da New York, con le pagine del racconto ancora nella testa, ho avuto il piacere di trovare fra i libri inglesi della libreria Giannino Stoppani, un libro pubblicato dalla Tate dedicato a Henry Tate, fondatore della Tate Gallery. Il racconto è molto stringato e ci presenta un bambino sempre "busy", dedito a coltivare l'orto e a vendere i suoi frutti. I disegni di Bruce Ingman tracciano la sequenza del suo successo imprenditoriale: dal negozio di verdure alla catena di negozi, fino alla fabbrica dello zucchero e al fatale incontro con la bellezza. Il collezionismo diviene consuetudine e l'amore per l'arte porta alla condivisione, alla volontà di condividerla con tutti. Le pagine mostrano anche le opere della collezione e raccontano che dopo il rifiuto della National Gallery di accogliere la donazione per mancanza di spazio, Henry decise di costruire la casa per i suoi quadri. Così aveva fatto Gertrude, quando il Metropolitan Museum aveva rifiutato la sua collezione. Oggi entrambi i musei sono attivi nella divulgazione dell'arte e sono parte del paesaggio urbano, a Londra con la Tate Modern, recupero di un edificio industriale, e con il nuovo Whitney, esempio di ricucitura di aree periferiche, teorizzata da Renzo Piano.
Quando la ricchezza prodotta dall'ingegno di qualcuno e dal lavoro di tanti torna in parte alla comunità, lascia una traccia indelebile nella vita di tutti e promuove progresso e innovazione.
Grazia Gotti

lunedì 15 giugno 2015

E se fosse un Paese sbagliato?


Nella prefazione al libro Mario Lodi. Pratiche di libertà nel paese sbagliato, in catalogo per BeccoGiallo, la figlia Cosetta ricorda un'affermazione del padre: “Il fumetto è la sintesi dei due linguaggi fondamentali con i quali l'uomo ha comunicato in ogni civiltà e in ogni tempo: la parola e il segno. Sono due linguaggi che il bambino da solo scopre intorno a sé, conquista e usa nei primi tre anni di vita.” Ed è il fumetto il linguaggio scelto dagli autori per raccontare un grande Maestro, un pedagogo che aveva a cuore l'educazione e l'infanzia, l'arte, la libera espressione così come la società civile.
Nel libro che porta la firma di Alessio Surian, Diego Di Masi, Silvio Boselli c'è la storia di un uomo che ha sempre agito in nome dell'etica e della libertà, del diritto e della partecipazione.
Mario Lodi è raccontato attraverso lo svelarsi di una vita che lo vede impegnato nella Resistenza, poi giovane maestro in un'Italia ancora ferita dalla guerra, un maestro che si batte perché ci sia davvero una società nuova.
Un maestro che si occupa dei ragazzi e a loro guarda per mettere a punto un pensiero pedagogico che parla di cooperazione, condivisione, trasmissione di conoscenza, pensiero.
Una pedagogia agita che opera per il cambiamento in un paese difficile, pieno di contraddizioni.
E Il paese sbagliato, editore Einaudi, diario di un’esperienza didattica “rivoluzionaria” basata sulla conoscenza, lo scambio, la democrazia, diventa una vera bandiera pedagogica con la quale il maestro di Piadena vinse il prestigioso Premio Viareggio nel 1972.


In un'Italia che ha dibattuto e dibatte riforme della scuola che faticano a trovare strade dell'educare in cui convivano conoscenza ed empatia, contenuti, tempi e forme di accesso al sapere, passione, competenza e giusta considerazione del ruolo dei maestri, Mario è esempio da seguire.
La sua idea di scuola è attuale, può vivere ed essere esaltata dalle tecnologie, può indicare percorsi possibili a chi si sente sopraffatto dalla burocrazia e dall'ansia di prestazione.
Lodi parlava già, consapevolmente, di outdoor education (senza usare definizioni specifiche per catalogare esperienze pedagogiche), di arte come forma necessaria di espressione, di rete, di scambio, di gioia nel leggere e nel fare, di inclusione, di valori morali da trasmettere.
Mi piace chiudere citando un suo intervento sul volume che realizzammo in occasione del sessantesimo della Resistenza:
“Come i patrioti della Resistenza europea hanno lottato sfidando la morte per vincere il mostro della guerra, così oggi i popoli dell'Europa possono unirsi per scoprire le comuni radici ideali, artistiche, scientifiche e religiose per costruire insieme la pace come obiettivo di una nuova civiltà.”
Una pace fatta di azioni positive e di accoglienza, oltre le frontiere fissate da una geografia fisica e politica, immagino avrebbe aggiunto.

Silvana Sola

sabato 13 giugno 2015

Accademia Drosselmeier OPEN DAY 2015


Lunedì 15 giugno, alle 18, l'Accademia Drosselmeier di Bologna apre le porte per un incontro di presentazione del nuovo anno accademico. Le docenti Silvana Sola e Grazia Gotti vi aspettano per presentarvi il consueto corso a moduli e i nuovi corsi fuori modulo.
In Accademia si lavorerà infatti ancora sulla traduzione, con lo sguardo rivolto all'editoria in lingua inglese e spagnola e su un nuovo progetto che riguarda la scrittura biografica, un tema di crescente interesse nel mercato editoriale per ragazzi. Verrà presentato anche un nuovo corso per Redattore di prodotti editoriali, in fase di valutazione in Regione Emilia-Romagna, per il finanziamento.

Se non vi è possibile partecipare all'incontro, troverete il programma online dal giorno successivo. Per informazioni, è possibile contattare telefonicamente la segreteria dell'Accademia dal lunedì al venerdì, oppure potete inviare una email con le vostre domande e richieste e mettervi comodi. Riceverete una risposta al più presto!
Scarica qui l'invito per l'Open Day
* è gradita conferma di partecipazione

Redazione Zazienews

venerdì 12 giugno 2015

Prima domanda: Dove vanno le anatre d’inverno? Seconda domanda: Ci sono ancora le anatre a Central Park?


Diversi anni fa ci interrogammo sulla lettura per adolescenti e decidemmo di titolare la riflessione e la bibliografia che ne seguiva Dove vanno le anatre d’inverno? prendendo in prestito la domanda che, nel grande romanzo di Salinger, il giovane Holden si fa, mentre attraversa Central Park.
Tra i libri suggeriti mettemmo capolavori letterari raccolti in collane come “Gaia”, “Ex libris”, “Frontiere”, “I Delfini, Supertrend”.
Romanzi straordinari, alcuni spariti nel meccanismo editoriale che porta all’oblio, altri fortunatamente destinati a nuova vita in altra veste, con altra traduzione e titolo.
Nella pubblicazione Antonio Faeti ricordava che gli adolescenti “abitano un tempo che a noi adulti appare indecifrabile, perché accumula pause immense, stentoree frenesie, dilatazioni e restringimenti”, un tempo altro al quale noi, gli adulti, possiamo rispondere con proposte letterarie di altissima qualità.
Ed è pensando ai punti di riferimento alti che voglio condividere una lettura che non nasce per coloro che chiamiamo giovani adulti, ma che alcuni di loro sicuramente leggerebbero con piacere, con passione, forse anche voracemente, o meglio con il giusto tempo della lettura.
Il libro mi è arrivato in regalo da Silvana Amato che ha firmato il bel progetto grafico del volume: un libro, con una veste grafica elegante, un romanzo potente, doloroso, vitale, capace di parlare di nascita, morte e rinascita, di analfabetismo sofferto e di riscatto attraverso la prosa ricercata di Miguel Bonnefoy, giovane autore parigino, con madre venezuelana e padre cileno.
L’opera prima dello scrittore ventinovenne è un omaggio al Sudamerica, un omaggio che si esprime nella geografia dei luoghi raccontati e nel riferimento ad una forma narrativa che chiama in causa il realismo magico dei grandi maestri.
Il meraviglioso viaggio di Octavio è in catalogo per 66nhand2nd.
Per la copertina è stata scelta una bella illustrazione del tedesco Martin Haake.
Silvana Sola

Vi ricordiamo che questo fine settimana avrà luogo il Festival Mare di libri a Rimini. 

giovedì 11 giugno 2015

Ancora Giovani Lettori


In attesa del Festival di Rimini ritorniamo sul tema sollecitati dalle pagine di ieri del quotidiano La Repubblica dedicate alla Letteratura Young Adult. Si sostiene che gli adolescenti siano lettori forti e che l'editoria sia stata salvata proprio dai romanzi scritti per loro. Pare che anche i genitori (quelli che leggono) siano incuriositi dalla letteratura che i figlioli leggono con avidità. Ci si chiede se questo non significhi perdita di "Adultità". Io l'ho pensato in alcuni casi, ad esempio nel caso di Harry Potter, ma anche Nel cane ucciso a mezzanotte, in Inghilterra uscito come libro per ragazzi, qui pubblicato da Einaudi adulti. Sempre nell'articolo citato, Alice Bigli, della libreria per ragazzi di Rimini, auspica che il mondo della scuola si apra al contemporaneo.
A questo proposito penso che la scuola italiana lo abbia fatto con Ammaniti, Grossman, Pennac, solo per citare alcuni autori molto letti, o, meglio, molto prescritti.
Certo se le prof e i prof prendessero a frequentare anche i grandi autori per ragazzi, forse avremmo qualche lettore in più. Ma, a mio avviso, ora dovrebbe succedere un miracolo: che la scuola elementare si rimettesse al lavoro per formare dei lettori forti, per allargare la base dei lettori forti, quelli che si muovono su più piste, che passano da un genere all'altro, quelli che quando scoprono un autore nelle loro corde poi lo leggono tutto. Quelli che vanno nelle librerie a curiosare, accompagnati dai genitori (sempre lettori) e fanno  provviste per le vacanze.
È il lettore giovanissimo, quello che contrae il morbo prima possibile, che rimane lettore. In mezzo ci passano gli occasionali, quelli che hanno letto solo Stilton, più per imitazione e conformismo che per una genuina passione. Il lettore ostinato, come lo definiva Antonio Faeti, in un lontano saggio, si muove spinto dalla curiosità, dal desiderio, dall'individualismo e dall'anarchia. Certo incontra anche i lettori di un bestseller o un fenomeno, ma poi continua tutti i giorni, per tutta la vita, a cercare i libri di cui sente il bisogno.
Ho letto Lettori si cresce con la copertina di Lorenzo Mattotti. L'ho letto tutto di un fiato, appena uscito. Non ho sottolineato niente, nemmeno fatto orecchie per ritrovare le pagine. Non ricordo quasi nulla, o ero molto stanca, o non era il libro per me.
Proverò a ragionarci ancora nei prossimi giorni, dopo il Festival Un mare di libri.
Penserò anche al Papa lettore de La Schiappa. Del protagonista del libro famoso ricordo che va in chiesa alla domenica.

Grazia Gotti

mercoledì 10 giugno 2015

Fine missione



Si parla anche di guerra al Festival di Rimini: Luisa Mattia, Guido Sgardoli, Marco Tomatis, Loredana Frescura, coordinati da Agata Daikoviez, parleranno della Grande Guerra, sabato pomeriggio. Per l'occasione sarà distribuita una bibliografia a cura dell'Associazione dei Librai indipendenti per ragazzi.
Mentre mi passano sulla testa gli aerei militari di stanza a Grosseto leggo il bellissimo libro di Phil Klay, appena pubblicato da Einaudi. È una guerra moderna quella che si racconta, una guerra dei nostri giorni. È l'Iraq  dove l'autore ha servito per il Corpo dei Marines dal 2007 al 2008. Uno straordinario esordio letterario di un giovane americano colto. Lo farei leggere obbligatoriamente alle superiori. Auguro al libro un grande successo, spero di leggere belle recensioni. Per gli Americani è la cosa migliore sino a qui scritta su questa guerra. Premio National Book Award 2014.

Grazia Gotti

martedì 9 giugno 2015

I giovani lettori



Sulla stampa nazionale nel weekend appena passato sono stati protagonisti i libri per i giovani lettori, grazie al festival riminese promosso dalla libreria per ragazzi dedicata a Mary Poppins. L'ho vista nascere questa libreria, ho visto Alice e Elena, compagne di corso all'Accademia Drosselmeier. Alice era una appassionata lettrice e si avvertiva in lei uno spirito intraprendente. Dalla libreria al festival non è passato molto tempo, così è stato per le ragazze di Cagliari. Ora è fuori di dubbio che le librerie per ragazzi sono centri propulsori di cultura che offrono ai giovani un esempio assai positivo, tanto che, anche nelle parole dei ragazzi che la stampa ha riportato, il desiderio di diventare librai è dichiarato.
Se gli editori fossero attenti investirebbero su queste nuove figure e potrebbero concedere aperture di credito anche senza fideiussione.
Dopo aver letto con piacere tanti articoli dedicati al festival, leggo il romanzo di un autore inglese che incontrerà i ragazzi. Il libro mi sorprende, non conosco questo scrittore di cui Piemme ha pubblicato un precedente lavoro.
Con questo libro Kevin Brooks ha ricevuto il premio letterario più importante in Inghilterra, e ha suscitato anche molte polemiche. Sarebbe interessante discutere con l'autore a partire proprio dalle polemiche. Non ho dubbi che i giovani lettori romagnoli sapranno scambiare con lui punti di vista ed emozioni. Penso che ci siano libri che richiamano lettori intelligenti e io non ho mai avuto dubbi sul l'intelligenza dei ragazzi. A volte ho dubbi sul l'intelligenza degli scrittori e degli editori.
Poi anche i ragazzi leggono quel che va di moda.
Alcuni ragazzi di Rimini sottolineano che Colpa delle stelle lo hanno letto diversi anni fa, prima che diventasse famoso. E sanno che era merito di Beatrice Masini, che con loro ha dialogato, mentre senza clamori sosteneva questo festival che ha molte cose da insegnare. Kevin Brooks ha molte cose da dirci. Io ho segnato le domande, la prima riguarda la serie disegnata dal padre del protagonista.

Grazia Gotti

lunedì 8 giugno 2015

Parlano le immagini



Libri senza Parole. Destinazione Lampedusa, è alla sua seconda edizione. La mostra, voluta da Ibby Italia, con il contributo di Ibby International, è nata a sostegno del progetto che ha come obiettivo la realizzazione di una Biblioteca Ragazzi a Lampedusa e un percorso continuativo di educazione alla lettura sull’isola.
Mercoledì prossimo, 10 giugno, alle 18, a Roma, ospitata dal Palazzo delle Esposizioni (partner del progetto) verrà mostrata al pubblico la selezione fatta dal comitato promotore che ha stilato una Honour List e attribuito “medaglie d’onore”.
Una delle menzioni speciali è stata assegnata dal Garante per l'Infanzia e l'adolescenza, Vincenzo Spadafora al libro Neoneun jigeum eodie inni (Here I am) di Patti Kim e Sonia Sánchez, edito da Capstone Young Readers, silent book che andrà ad arricchire la collezione della biblioteca per ragazzi di Lampedusa (biblioteca che attende un’adeguata collocazione).

Questa la motivazione:
“Un bambino arriva in un paese sconosciuto, in apparenza respingente: tutto è diverso, la lingua e le persone sconosciute. Ha con sé un misterioso seme rosso che lo tiene ancorato ai ricordi e al passato. Per sbaglio il seme cade dalla finestra e viene raccolto da una bambina, per recuperarlo il piccolo protagonista è costretto a uscire e ad affrontare il mondo, in un susseguirsi di incontri e piccole scoperte che renderanno la nuova realtà sempre più familiare e meno ostile, finché quel seme piantato insieme alla bambina segnerà il colorato inizio di una nuova amicizia. Un libro senza parole che è un invito ad aprirsi agli altri, ad affrontare i cambiamenti senza paura di smarrirsi, vivendo la diversità come una ricchezza”. 
Scarica qui il programma dell'inaugurazione.
La Redazione
ZazieNews





venerdì 5 giugno 2015

Fusaggine, tecnica antica



Alice ha tre anni e frequenta il Nido Mast. La sua mamma è architetto e il suo babbo è filosofo, informatico e se la cava bene con il disegno. A casa ha la consuetudine di disegnare e ha già sperimentato molti materiali. Anche a scuola continua a disegnare.
Vederla lavorare provoca un un'emozione intensa. Qui è alle prese con una strega, personaggio su chi si sta lavorando. Ha a disposizione piccoli bastoncini di fusaggine, con i quali i suoi compagni stanno lasciando tracce sul foglio così come sul tavolo o sul palmo della mano. Alice ha dinnanzi a sé il suo foglio e si dedica al suo progetto.
È seduta, completamente assorta, non si cura di ciò che ha intorno. Si alzerà solo quando avrà considerato terminata la sua opera. Ha rappresentato la strega anche con oggetti e luce come si vede nella foto che l'insegnante ha scattato dall'immagine proiettata al muro. L'ho osservata disegnare e sembrava una danza o una musica, piccoli passi a destra, altrettanti a sinistra, piccole dita delicate sul foglio bianco.





 Mi sono tornati alla mente i disegni di Andrea Pazienza di quando era bambino e certi libri che un tempo si trovavano come Children as Artist. Possedevo anche un catalogo di lavori a tempera dei bambini con prefazione di Giulio Carlo Argan. Per chi è interessato a questi temi consiglio il sempre bello L'arte dei bambini di Corrado Ricci.

Grazia Gotti

giovedì 4 giugno 2015

Illustrazione a New York


Splendida mattina di sole e piacevole visita alla casa delle figure.
Bella la sorpresa di una piccola mostra dedicata a Hugo Pratt.
Una amichevole e istruttiva chiacchierata nell'ufficio di Anelle Miller con Elena Pasoli della Bologna Children's Book Fair.
Come si vede dalle foto (anche se brutte) Olivia è un personaggio assai di casa.
La cosa più bella trovata nel Book Shop (piccolo ma stimolante) è l'edizione di Emma con copertina d'autore. Fine della rassegna.

Grazia Gotti










mercoledì 3 giugno 2015

Una piscina dalle acque profonde


L'editoria internazionale pone sempre più attenzione al libro senza parole. Sempre maggiori sono le pubblicazioni autoriali di illustratori che raccontano solo attraverso le immagini.
Spesso libri di alta qualità, molti lirici e poetici, altri capaci di diventare gioco, occasione di stupore.
Avevo scoperto il lavoro di Ji Hyeon Lee tra i libri inviati per il BolognaRagazzi Award dall'editore Iyagikot Publishing.
L' albo illustrato, il primo per l'illustratrice coreana, è un'esaltazione del silenzio, un silenzio voluto, scelto. Un silenzio che non è solitudine, ma desiderio di rimanere fuori da folle confuse e chiassose, un silenzio che è concentrazione, attesa.

Il protagonista della storia è un ragazzino, pronto al bordo piscina con cuffia e occhialini.
E' lì, in un bianco quasi irreale: aspetta di entrare in acqua, aspetta che venga il suo tempo per tuffarsi.
E quando decide di farlo l'acqua della piscina si apre per lasciar passare un mondo meraviglioso, il mondo degli abissi che si svela a lui e alla ragazzina incontrata in quello strano mare.
Una ragazzina, possibile amica di un dopo che l'autrice ci fa immaginare.
L'albo illustrato, La piscina, ora è in Italia, pubblicato da Orecchio Acerbo.
Il libro è come un film muto, la definizione ce la suggerisce la bella recensione sul “Boston Globe” di lunedì scorso, un film muto capace, sequenza dopo sequenza, di catturare lo spettatore.
Un libro dai colori delicati, anche quando rappresentano la mostruosità, come delicata e profonda è la storia che Ji Hyeon vuole raccontare, una storia dedicata “alle persone che vogliono nuotare il mondo in piena libertà” da soli o in compagnia.
Silvana Sola

Mercoledì 10 giugno, alle ore 18, al Palazzo delle Esposizioni, a Roma, la seconda edizione della mostra Libri senza parole, destinazione Lampedusa.
La mostra è parte integrante del progetto nato per volontà di Ibby Italia, sostenuto da Ibby International, e realizzato in collaborazione con il Palazzo delle Esposizioni di Roma - Laboratorio d'Arte, progetto che ha come obiettivo la creazione di una biblioteca ragazzi nell'isola di Lampedusa e attività di promozione e educazione alla lettura.