giovedì 28 agosto 2014

Storie economiche



Si sono espressi pareri non favorevoli a proposito delle storie a tema. A me pare che si debbano formulare giudizi sulle proposte, prima di prendere la strada delle generalizzazioni. Mi sorprende la proposta di una casa editrice coreana che si rivolge al pubblico infantile con intenzione di raccontare storie “economiche”, allo scopo di contribuire al cambiamento di orizzonte rispetto al mito del successo e della ricchezza. I curatori di questa collana, che vede tra gli illustratori presenze note provenienti da diversi Paesi, dichiarano di essersi ispirati alla filosofia dell'economista tedesco Schumacher, autore di Piccolo è bello, pubblicato in Italia da Ugo Mursia editore.
In questi giorni di calcoli, costi, tagli, austerity, crisi (termine che molti bambini conoscono e vivono sulla loro pelle), è interessante leggere queste storie che pongono ai bambini domande di carattere etico e filosofico. Sono storie di persone, di famiglie, di lavoro, di superamento dei problemi, di condotte morali, che hanno luogo qui vicino a noi, in paesi come  India, Africa, Vietnam, nella Germania prima della riunificazione, solo per citare alcune location. E sono ben illustrate, belle a vedersi, e globali, vale a dire ci insegnano a guardare il mondo. Mi pare che anche nelle zone più sensibili dell'editoria per ragazzi si faccia strada lo stile documentaristico, del docufilm, del biografico, forme di narrazione che il pubblico adulto mostra di gradire. Anche i bambini amano le storie vere, il documento, le storie di vita, così come apprezzano il fantastico di qualità.


Ricordo che mi figlio alternava la richiesta di lettura di libri a quella di racconti orali di storie vere, in “versione originale” come usava dire, riferendosi alla mancanza di censura di cui sempre si preoccupava, perché i bambini sanno che gli adulti nascondono la verità quando non sanno come affrontarla. Una verità di questi tempi è che i ricchi lo sono sempre di più e i poveri sono più poveri.
L'economista Schumacher ragionava anche di redistribuzione, insieme a personaggi della Cultura, poeti e letterati.

Grazia Gotti

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