venerdì 28 febbraio 2014

Isabelle Arsenault



Dell'illustratrice canadese avevamo molto apprezzato Migrant, titolo forte della mostra Nei libri il mondo dalla prossima settimana ospitata presso la Biblioteca Civica Vez a Venezia dove Silvana Sola, Vinicio Ongini e l'assessore alla cultura Angela Vettese il 3 marzo presentano la mostra e si confrontano su temi legati al viaggio, alle culture, ai linguaggi artistici.
Ci era piaciuto moltissimo il racconto dedicato a Virginia e alla sorella, qui presentato qualche tempo fa ed avevamo amato la graphic novel segnalata anche al Festival di Angouleme.


In questa primavera ricca di novità, con la fiera alle porte, siamo davvero liete di accogliere fra i freschi di stampa, che avranno un'area a loro dedicata nella grande libreria del Pad. 33, i due titoli nuovi di Isabelle, grazie a Rizzoli e Mondadori.
Grazia Gotti

Purtroppo Isabelle non sarà a Bologna per la Fiera e ci scrive

Dear Grazia,
Thanks your your email!  Unfortunately, I will not be in Bologna for the book fair...  I would love to participate someday but it will not be possible for me this year.  I'm heading to Berlin next week for the launching of Jane, the fox and me in German, but then, I'm coming back to Montreal to take care of my two sons!  :-)
I'm hoping to have another opportunity of taking part to the Fair in a near future.
Best regards,
Isabelle

Il programma sarà comunque ricco di presente dall'illustrazione internazionale ... stay tuned. #nonditeloaigrandi


giovedì 27 febbraio 2014

Leopold, editore olandese



Ad Aia, in Olanda, ha sede il Gemeentemuseum Den Haag  (dove Gemeentemuseum sta per museo comunale e Den Haag è il nome, in olandese, dell’Aia). Il museo, inaugurato nel 1935, possiede un’importante collezione di arte moderna, oltre a manufatti artigianali, strumenti musicali e una raccolta di costumi della tradizione olandese. La collezione di arte moderna include opere di Degas, Monet, Picasso, Schiele e molti altri; un posto d’onore è riservato all’artista olandese Piet Mondrian di cui il museo custodisce la più grande collezione al mondo di disegni e dipinti. Dal 2005 una parte dell’edificio è riservata in particolar modo ai bambini e ai ragazzi: le Wonderkamers (stanze delle meraviglie) offrono una selezione della collezione del museo (realizzata in collaborazione con un gruppo target di piccoli visitatori) e un gran numero di mostre interattive. Dal 2010, sempre all’interno di una particolare attenzione per l’infanzia, il Gemeentemuseum, in collaborazione con l’editore Leopold, realizza una serie di libri d’arte per bambini,  in corrispondenza delle esposizioni allestite nel museo. Lo scopo è avvicinare i bambini all’arte, ma anche promuovere il lavoro di illustratori e autori olandesi, si tratta infatti di piccoli gioielli, il cui apprezzamento e il cui mercato va ben oltre il bookshop del museo (Meneer Kandinsky was een schilder di Remmerts Daan de Vries, per esempio, è stato ristampato ben 6 volte, ha vinto il premio “Silver Slate Pen” ed è arrivato in Italia nel 2012 con Felici Editore). 
Di questa serie, tre albi illustrati, realizzati nel corso del 2013, confermano l’altissima qualità del progetto.  



Nella primavera del 2013 il Gemeentemuseum ha ospitato la prima retrospettiva olandese dedicata al pittore francese Gustave Caillebotte, celebre soprattutto per la tela Les raboteurs de parquets davanti a cui è impossibile non fermarsi nel museo D’Orsay. L’albo Een zondag met Caillebotte (Una domenica con Caillebotte) è illustrato dall’artista belga Ingrid Godon con i testi di Toon Telleng, scrittore olandese tradotto in Italia da Feltrinelli (con Il mio papà e Lettere dello scoiattolo alla formica) e da Donzelli (con Lettere dal bosco). I due hanno già collaborato nel 2011 con Ik wou (J’aimerais tradotto in francese nel 2013, grazie a La Joie de lire), una insolita galleria di ritratti accompagnata da testi poetici. Een zondag met Caillebotte conferma la bontà di questa collaborazione: Ingrid Godon ci immerge, utilizzando il suo segno, che a volte rimane quasi uno schizzo di pastelli a cera, all’interno dei dipinti di Caillebotte, sollecitandoci a riconoscerli: c’è Le Pont de L’Europe, ci sono i naviganti sul fiume Yerres, c’è il bagnante che sta per tuffarsi, c’è soprattutto il piccolo Camille, che ci guida tra le pagine. Siamo nel 1977, prima che Caillebotte, generoso mecenate oltre che pittore, venda la tenuta di famiglia di Yerres. Toon Tellegen affida la narrazione al figlio del giardiniere della tenuta; il giovane Camille osserva il signor Caillebotte che a sua volta osserva il mondo intorno a lui e lo dipinge. Camille scopre l’arte, come con questa si possa giocare, cambiare i colori della realtà e come dipingendo si possa vivere sempre in una domenica di sole, anche quando fuori piove. 

Il Gemeentemuseum ha dedicato il 2013 a Edith Schiele, a partire dallo splendido ritratto che le fece il marito Egon nel 1915, l’anno del loro matrimonio. All’interno degli eventi celebrativi è stato pubblicato Edith & Egon Schiele, scritto e illustrato da Harriët Van Reek. Il celebre ritratto di Edith è rivisitato in copertina (dove si aggiunge Egon che la abbraccia alle sue spalle) e, con il solo particolare del busto e dei fianchi, all’interno del libro, dove le mani di Edith stringono le zampe del piccolo cane Lord. Oltre alle bellissime illustrazioni, commuove la poesia del testo nel raccontare Edith, l’incontro con Egon, il matrimonio, la guerra e la separazione, la gioia del ritorno e la tragica fine che li vedrà morire a tre giorni di distanza l’uno dall’altro, con Edith in attesa del loro primo figlio.


L’ultimo libro della serie è dedicato a Coco Chanel, in occasione della mostra conclusasi questo febbraio: Coco of het kleine zwartejurkie (Coco o il tubino), scritto e illustrato da Annemarie Van Haeringen, una delle più celebri illustratrici olandesi (per tre volte premiata con il Gouden Penseel, il più importante riconoscimento per gli illustratori olandesi), in Italia nota per aver illustrato la serie dell’Asinello, scritta da Rindert Kromhout ed edita da Mondadori. L’albo racconta la vita di Coco Chanel e la sua rivoluzione del mondo femminile: l’infanzia in un orfanotrofio – pur essendo ancora vivo il padre –, la presenza delle suore (che con le loro tuniche nere lasceranno un segno nell’immaginario della ragazza), il lavoro di sarta, i primi contatti con ambienti ricchi e signorili, i pantaloni cuciti per andare a cavallo… Coco osserva come i ricchi passino il loro tempo e si chiede come facciano le signore a sopportare corsetti stretti, gonne intralcianti e cappelli pesanti. A partire proprio da un negozio di cappelli, Coco ricercherà un abbigliamento comodo, dalle linee semplici ed eleganti e farà splendere, al di sopra di tutti i colori, il nero: solo un tubino nero dimostra quanto sia veramente bella una donna. Un albo che è come un vestito, a partire dai risguardi: all’inizio troviamo il modello di un abito, ancora da tagliare, alla fine c’è il lavoro finito, pronto per essere indossato e, naturalmente, nero. 
Enrica Colavero
Libri tutti da non perdere e da scoprire, in attesa di un viaggio in Olanda, al padiglione 33 in Fiera. 

mercoledì 26 febbraio 2014

Un libro in dono



Il vincitore del Bologna Ragazzi Award, sezione Non fiction è un alfabetiere di grande eleganza e bellezza. Presenta le lettere di un alfabeto particolare che solo i bambini ebrei polacchi sono in grado di leggere. Le illustrazioni, la grafica e la tipografia ne fanno, appunto, un libro da premio. Abbiamo prontamente contattato l'editore per ordinarne tante copie per il bookstore che stiamo preparando per il pad 33 della Fiera, a Bologna. Abbiamo ricevuto in risposta una mail molto gentile che ci informava che il libro è finito, che non è mai stato in vendita, perchè concepito per essere distribuito gratuitamente ai bambini polacchi. L'editore è infatti un' associazione culturale ebraica di Cracovia che si pone il fine del dialogo fra ebrei e non ebrei, fra osservanti e laici, fra culture diverse. 
A noi dispiace molto che non sia in vendita, e al tempo stesso ci fa piacere che tanti bambini polacchi lo abbiano ricevuto in regalo. Lo mostreremo accanto ad altri bei libri polacchi che, invece, si potranno acquistare. Vi aspettiamo!
Grazia Gotti









martedì 25 febbraio 2014

Cahier de coloriage Jean Cocteau



Nel 2013 ricorreva il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Jean Cocteau. Per ricordarlo in Francia non sono mancate mostre, conferenze, spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche. Cocteau stesso permette, o meglio esige, una tale varietà di celebrazioni: poeta, romanziere, disegnatore, pittore, drammaturgo, coreografo, scenografo, regista, saggista, attore. La sua creatività versatile, le sue intuizioni e l’originalità di queste, il suo talento e la poesia che pervade la sua opera lo hanno reso uno degli artisti più significativi del XX secolo, celebrato già in vita con molte onorificenze.
Tra le pubblicazioni celebrative del 2013, p’tit Glénat (legata alla casa editrice Glénat, che deve buona parte della sua fortuna ai fumetti) ha pensato di rivolgersi ai bambini con il grande albo Cahier de coloriage Jean Cocteau. Cocteau è in queste pagine illustratore e autore, i piccoli lettori possono, colori in mano, entrare nel suo mondo (si tratta infatti, come dice il titolo stesso, di un albo da colorare).
Colpisce soprattutto la naturalezza con cui i bambini sono invitati, anche tramite le amicizie e le passioni di Cocteau, ad accostarsi all’arte. Per colorare il disegno del 1913 in cui Stravinskij suona La sagra della primavera con alle spalle i ballerini guidati dal coreografo Nižinskij, si consiglia di ascoltare uno dei concerti del compositore russo, per essere più ispirati. Prima di colorare il ritratto di Pablo Picasso, l’invito è quello di documentarsi sulle sue opere maggiori, in modo da poter riconoscere alcuni dipinti rappresentati alle spalle dell’artista spagnolo. Con molta naturalezza, con les yeux de l’amour, conosciamo anche l’attore Jean Marais, compagno di Cocteau per diversi anni e protagonista di uno dei suoi maggiori successi come regista, La bella e la bestia. Tra gli incontri di queste pagine, spunta Édith Piaf, anche lei scomparsa l’11 ottobre del 1963: Cocteau ebbe un infarto poche ore dopo aver saputo della morte della sua amica e poco dopo aver scritto un elogio funebre a lei dedicato.
L’albo è diviso in più sezioni e, tramite i manifesti di alcune sue opere più note (Le Testament d'Orphée, Les Enfants Terribles, La Belle et la Bête), numerosi autoritratti, ritratti di amici, disegni di animali e citazioni, ci fa intravedere Cocteau, lasciando però in sospeso mille punti interrogativi. Un bel libro dunque, poiché “Un beau livre, c'est celui qui sème à foison les points d'interrogations”.
Cocteau non mancherà nell'area del Bookshop della Fiera, al padiglione 33.
Enrica Colavero



lunedì 24 febbraio 2014

Vermi e scommesse: binomio per risate certe



Il padre di Thomas Rockwell era il grande Norman, uno dei più apprezzati illustratori americani, sua madre amava la scrittura, i fratelli si sono avvicinati al mondo dell’arte.
Dalla penna di Thomas, ora ottantenne, sono usciti diversi libri per ragazzi, al suo lavoro sono stati assegnanti premi importanti. Anche Come mangiare vermi fritti può contare su un medagliere di tutto rispetto. Il libro, uscito per la prima volta nel 1973, è ora sugli scaffali italiani per merito di Biancoenero edizioni. Divertente, pieno di humour, racconta di Billy, un ragazzino che ha una passione incontrollata per le scommesse. Scommesse di tutti i tipi, anche le più improbabili. Ed è in seguito ad una nuova scommessa che dovrà riuscire a mangiare quindici vermi in quindici giorni. Una scommessa che gli frutterà la somma utile a comprare ciò che desidera. I vermi possono essere cucinati in vario modo, ma devono mantenere forma e consistenza. Sono escluse polpette, frullati, salse e trituramenti. Quali strategie adotterà Billy per evitare lo schifo che lo attanaglia al pensiero di masticare vermi?
Il libro realizzato con caratteri ad alta leggibilità, porta le illustrazioni di Umberto Mischi. Negli Stati Uniti Come mangiare vermi fritti è amato da generazioni diverse, ha ispirato un film e un cartone animato, entrambi inediti in Italia.
Il libro è tra i titoli della bibliografia Infanzia e cibo, percorso ricco di incontri, laboratori, riflessioni su cuochi, cucine della mondialità, fiabe saporite, palazzi di gelato, parallelo alla mostra che sarà visibile ad Anzola dell'Emilia. Queste iniziative saranno proposte anche nell’area Bookshop, Padiglione 33, della Bologna Children’s Book Fair 2014.
Da ricordare, ma Non ditelo ai grandi!
Silvana Sola

venerdì 21 febbraio 2014

James Joyce e Oscar Wilde in fiera


"Mi dispiace! Non ti posso inviare i gatti di Copenhagen, perché gatti a Copenhagen non ce ne sono." Comincia così il racconto illustrato dal grandissimo, superbo, immenso Wolf Erlbruch, per l'editore Hanser.

Non sappiamo ancora se il grande disegnatore tedesco visiterà la fiera, siamo in attesa di sua risposta. Sappiamo invece che il grande scrittore di lingua inglese James Joyce, qui tradotto in tedesco da Harry Rowohlt, visiterà la fiera per conto del giornale Il Piccolo della sera.


Leggo che il 24 marzo 1909, sul giornale triestino, pubblicò un articolo su Oscar Wilde. Fantastico! Gli faremo recensire uno dei libri più belli dell'anno, illustrato dal grandissimo, straordinario Alexis Deacon, interprete di Wilde ai massimi livelli.
Tutto questo alla libreria internazionale o temporary shop, che fa più cool.
Grazia Gotti

giovedì 20 febbraio 2014

Premio Opera Prima



Lo avevo visto a Francoforte e lo avevo portato nella valigia. Pensavo che avrebbe gareggiato con onore nella sezione Opera Prima del Bologna Ragazzi Award. Così è stato. Un'amica mi ha soprannominato la Pizia, ma in realtà non è difficile giudicare le opere ben fatte, come hanno fatto i giurati del premio. Julia e Daria hanno costruito un libro divertente, che apre alle ipotesi fantastiche, seppur legate al mondo reale. Se fossimo esseri dotati di coda ce la dovremmo far sistemare dal parrucchiere, se facessimo sport dovremmo trovare delle soluzioni, in amore basterebbe che due code si intrecciassero. La grande eleganza compositi va, cromatica, tipografica, la bellissima copertina, hanno mosso il gusto estetico dei giurati, e Cappelen, editore nordico, ancora una volta si è aggiudicato un premio.
Le autrice saranno al Padiglione 33, stay tuned!
Grazia Gotti



mercoledì 19 febbraio 2014

The promise


Un album per tutti, senza distinzioni di età, un testo che ci pone davanti agli occhi il nostro presente e il disagio della civiltà. Come percepisce un bambino il sudicio intorno a noi? La bruttezza dei quartieri, il grigiore, l'abbandono, il segno che l'umano lascia sulla terra? Basta aver fatto una passeggiata mano nella mano con un bambino ed essersi messi in sintonia con lui per sapere che il fanciullo che vede che il Re è Nudo, vede le cicche delle sigarette, le bottiglie di birra abbandonate, gli scarabocchi su ogni cosa, il campetto spelacchiato.
Parlo dei bambini di città, ma se è probabile che nel 2050 gli umani stretti nelle città saranno non ricordo quanti miliardi, allora un libro come The Promise è da leggere e da diffondere.
Nicola Davies, l'autrice, è un ambientalista di lunga data, zoologa, autrice di tanti libri e curatrice per la BBC di programmi divulgativi, Laura Carlin è Laura Carlin, già ammirata in The Iron Man, menzione del Bologna Ragazzi Award. Anche questo libro si è conquistato una menzione, ma nel mio cuore è il vincitore. 
Nell'area del Bookshop della Fiera, al padiglione 33, avrà un posto d'onore. Nicola Davies sarà a Bologna, contiamo anche su Laura.
Prendete nota! Ma Non ditelo ai grandi!
Grazia Gotti

martedì 18 febbraio 2014

Come si sta a tavola


In un post di qualche tempo fa avevo parlato di un delizioso libretto sulle regole per apparecchiare la tavola. Oggi vi presento la traduzione francese di un libro pubblicato in Israele nel 2012, opera della celebre cartoonist Rutu Modan. Chiudi la bocca quando mangi! Non mangiare con le mani, Nina! Non parlare con la bocca piena, chiedi gentilmente il pane o qualche altra cosa, non dondolare con la sedia, te l'ho già detto, non con le mani, non dare nulla al cane...
I genitori di Nina si adoperano per correggere le sue maniere non troppo aristocratiche a tavola, con un espediente assai curioso: e se ti invita la Regina d'Inghilterra? 
Come ci si comporta a tavola a Buckingham? Quale posata fra le tante?
Una bella storia bizzarra, molto ben disegnata, ricca di humor, da inserire nella bibliografia del prossimo numero di Infanzia e Cibo, in uscita per la fiera di Bologna.
Grazia Gotti

lunedì 17 febbraio 2014

L’art est un jeu d’enfant

Inizia con questo post la collaborazione a Zazie di Enrica Colavero, studiosa di letteratura moderna e contemporanea, iscritta al corso Accademia Drosselmeir 2013-2014


Sarebbe piaciuto a Max Ernst questo albo illustrato che viaggia, che arriva dal Messico, ma, prima ancora, era partito dall’Italia, dallo studio e dal lavoro di Daniela Iride Murgia. Max Ernst, el hombre pájaro, edito nel 2013 dal Fondo De Cultura Economica (dopo aver vinto il XVI Concurso de Álbum Ilustrado «A la Orilla del Viento»), ci parla di un artista ancora bambino, già infaticabile esploratore, di luoghi, forme e materiali, del mondo in superficie e di quello più intimo e nascosto in noi e nelle cose intorno a noi. Anche Max Ernst attraversò l’Atlantico, vivendo in America dal 1941 al 1953, ma la sua stagione più ricca (dopo l’infanzia e i primi studi ed esperienze artistiche in Germania) è quella francese e gli incontri a questa legati che ne faranno uno dei massimi esponenti del Surrealismo. 
Per raccontare Max Ernst, Daniela Iride Murgia usa una lingua a lui vicina, offrendoci un lavoro in cui domina il collage, a questo unisce il disegno a china, acquerelli, cucitura, paper cutting; ogni doppia pagina potrebbe essere indagata con una lente d’ingrandimento (come quella sorretta dal giovane Ernst) per scoprire che cosa vi si nasconde dentro. 


Sfogliando l’albo vengono in mente i romanzi-collage realizzati da Ernst a partire da La Femme 100 Têtes nel 1929, in particolare Une semaine de bonté, 184 collage risalenti all’estate del 1933, durante un soggiorno a Vigoleno (tra Parma e Piacenza), e pubblicati all’interno di cinque libretti nel 1934.  Ernst compose le tavole con immagini ricavate da opere scientifiche, cataloghi, racconti illustrati ed enciclopedie mediche, portando la tecnica del collage a un altissimo livello di perfezione. Proprio in La femme 100 têtes e in Une semaine de bonté appare, come narratore e commentatore, Loplop, un uomo con le sembianze di uccello, l’alter ego con il quale l’artista si rappresenterà più volte. Ritorna in mente, con questa metamorfosi tra umano e animale, Il mistero di Colapesce, sempre di Daniele Iride Murgia, edito da Artebambini e presentato alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna lo scorso anno. 
Raccontare Max Ernst è difficile, non si può che dire una piccola parte di ciò che è stato perché era molte cose: uccello, pesce, botanico, attore, filosofo, in buona sostanza tutto ciò che la gente chiama “un sognatore”. Tra le pagine del libro c’è anche Leonora Carrigton, legata a lui prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, scrittrice e pittrice surrealista inglese che visse gran parte della sua vita in Messico e ci riporta così dove siamo partiti. 
Enrico Colavero



venerdì 14 febbraio 2014

Non ditelo ai grandi

Al Padiglione 33 della Bologna Children's Book Fair fra meno di 40 giorni si accenderanno le luci di un nuovo appuntamento promosso dalla Bologna Children's Book Fair dal titolo Non ditelo ai grandi, dalla famosa raccolta di saggi della grande Alison Lurie, che per l'occasione, dalla Cornell University, all'età di 85 anni ci manda un affettuso e partecipe saluto.

"Sono felice di sapere che ci sono persone che ancora leggono il mio libro del 1990 sulla letteratura per ragazzi e sono onorata di concedervi questo mio titolo per la vostra Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna"

Per i nostri affezionatissimi lettori qualche anticipazione musicale, alcuni titoli che coniugano tradizione e innovazione. Stay tuned!
La redazione



giovedì 13 febbraio 2014

Sai cos’è la tasselazione?


Il gruppo redazionale di Editoriale Scienza è giovane, motivato, competente, pieno di energia. Gli studenti dell’Accademia Drosselmeier lo hanno incontrato ieri  a Trieste.
Una tappa del percorso del corso per librai per ragazzi, ideatori di percorsi di promozione lettura, laboratoristi, conoscitori della letteratura per ragazzi e dell’editoria di settore, creatori di blog, redattori, tappa programmata che dare visibilità ai mestieri del libro, al mercato, ma anche alla storia delle case editrici, alle loro scelte, ai programmi.
Tra i libri in catalogo per l’Editoriale Scienza, da poco sugli scaffali, la traduzione di un mirabolante pop-up che introduce ai misteri della matematica, Mamma che numeri!, libro nato in casa Templar, che porta la firma di Jonathan Litton per i testi e quella di Thomas Flintham per le illustrazioni.
Numeri, sequenze, geometria, forme, trasformazioni, e molto altro tra pagine che si allargano, finestre che si aprono, informazioni scientifiche proposte con un linguaggio accessibile. 
Sfogliando il libro i piccoli lettori, ma anche gli adulti, ritrovano una matematica nascosta nelle cose di tutti i giorni, negli alveari, nelle architetture della casa che la chiocciola si porta appresso o nella ciambella della colazione, e nella lettura e nella visione delle illustrazioni semplici e dirette, scopriranno i numeri di Fibonacci, il triangolo di Pascal, la simmetria rotaria, la tassellazione regolare e irregolare…. E in futuro anche l’opera di Escher.
Silvana Sola

mercoledì 12 febbraio 2014

Gabriella Caramore



La sua voce la domenica mattina su Radio Tre mi tiene compagnia e mi riscalda. In macchina, in poltrona, o mentre provo a riordinare lo spazio intorno a me, il calore, la pacatezza, l'intensità profonda del suo dialogare mi rapiscono, da molto tempo. Anche la sua scrittura cattura e in modo particolare il tema che affronta in Come un bambino. Saggio sulla vita piccola, edito da Morcelliana nel 2013. L'autrice ci ricorda che questo lavoro parte da lontano, dalla trasmissione Damasco, poi il tema infanzia è stato ripreso per incontri nella Comunità di Bose e per Torino Spiritualitá. Vivamente consigliato a tutti gli adulti, a quelli che hanno raggiunto l'età in cui si guarda con stupore alla propria infanzia. Stupore per essere stati così piccoli da doversi alzare in punta di piedi per arrivare al tavolo di cucina; così feribili da aver pianto disperatamente per non esser riusciti a scrivere il numero 3 orientato dalla parte giusta; così storditi di spensieratezza per una corsa in bicicletta...
Grazia Gotti

martedì 11 febbraio 2014

VeoVeo, Qué ves? Dedicato a Bruno Boschin, libraio



Ieri, mentre stavo guardando i materiali per la mostra Nei libri il mondo, che il prossimo tre marzo da Cremona si sposterà alla biblioteca di Mestre, un’amica mi ha portato una triste notizie. 
E’ morto domenica scorsa Bruno Boschin, meraviglioso libraio che ventitré anni fa creò, in un piccolo spazio di cinquanta metri quadri, La libreria del viaggiatore. A Roma, in via del Pellegrino, una libreria dedicata alla letteratura di viaggio, ai libri per farsi viaggiatori.
Libraio colto, capace di trasmettere passione e conoscenza, è stato un punto di riferimento per tutti colori che avevano voglia di leggere buoni libri, di scoprire luoghi altri, di confrontarsi su percorsi possibili o immaginari. 
Libraio per viaggiatori aperti all’incontro, all’idea del nuovo, come lui, che lasciò il suo primo lavoro per dedicarsi completamente al mondo dei libri.
Una specializzazione, una competenza che negli anni è cresciuta, si è consolidata, ha trovato spazi di condivisione allargata (a lui dobbiamo l’idea del Festival del Viaggiatore).
Ho tra le mani un libro per ragazzi venezuelano della raffinata casa editrice Ekarè, un libro che ci porta lontano, a scoprire il lavoro di un’artista, Socorro Salinas, la sua nazione.
VeoVeo, realizzato assieme alla Fondazione Bigott, ci fa viaggiare attraverso le opere di Salinas, ci mette su un autobus per farci attraversare il Venezuela tra coste, spiagge, montagne e città divise tra mercati rionali, edifici enormi e la statua di Simon Bolivar. Ci indica una rotta pensata e immaginata, frequentata e vissuta.
Immagino che il libro sarebbe piaciuto a Bruno, che lo avrebbe messo sullo scaffale, accanto ai romanzi verniani, a quelli di Bruce Chatwin, ai viaggi della speranza e a quelli, intimi, dell’incontro con se stessi.
Silvana Sola

lunedì 10 febbraio 2014

Vitali Kostantinov



Ancora e sempre Andersen per ricordarci che il Re è Nudo. I Vestiti nuovi dell'Imperatore è un topos  che ci ricorda della possibilità di dire la verità, che ci ricorda che siamo liberi, la servitù è volontaria ha ricordato qualcuno. L'uso insistito del verbo ricordare è voluto, come a sottolineare che sembriamo tutti affetti da smemoratezza. Ciò che sta dietro di noi  ė svanito, nascosto ai nostri occhi e al nostro cuore, e il futuro non siamo capaci di sognarlo, di sperarlo. Allora le vecchie favole, non tanto diverse dalla vita, ci possono venire in aiuto. Vitali Kostantinov attualizza questo grido anderseniano, pronunciato dalle labbra di un bambino, con straordinaria efficacia. Bellissimi i due sarti compari, uno certamente russo mentre l'altro potrebbe essere francese o italiano. Il bambino, vestito da marinaretto, è un educato bambino borghese, con l'aria, però, da piccolo Gian Burrasca. Il libro, pubblicato in Germania da Jacoby e Stuart ė spassosissimo, un pop up intelligentemente congegnato per svelare la bugia del Potere e la sudditanza della Maggioranza, appunto silenziosa. Vitali, grande disegnatore russo, non lascia perdere, ha speranza che la denuncia sia necessaria e salutare.
Grazia Gotti




venerdì 7 febbraio 2014

ABC/cba: inventare nuove forme alfabeto



Domenica scorsa, alla Libreria Giannino Stoppani, Mauro Bellei è stato autore e regista di un laboratorio dedicato L’ABC messo in gioco, libro in catalogo per Fatatrac.
Uno speciale alfabetiere interattivo: un libro che invita a giocare con lettere e forme, un libro che offre decine di possibilità combinatorie che esaltano immagini e parole.
Una scatola “di montaggio” del pensiero, del fare, del mettere in pagina.
Venticinque bambini attenti, desiderosi di provarsi a intrecciare linguaggi, a dare corpo a parole e a creare figure, hanno partecipato all’incontro.
Alla fine un applauso sincero da parte dei bambini e dei genitori che li seguivano a giusta distanza, tenendo a freno il desiderio di farsi coinvolgere e intervenire attivamente.
La prossima volta il laboratorio sarà rivolto a bambini e adulti assieme, un lavoro corale per portare a trovare ancora nuove soluzioni.
Mauro Bellei è un artista, un progettista, uno scenografo, un designer, uno straordinario conduttore di attività di laboratorio, didattico-educative.
Una piccola mostra dedicata al suo lavoro è ospitata in libreria fino a metà di febbraio.
Silvana Sola

giovedì 6 febbraio 2014

Okido



L'editore Gallucci porta in Italia un bellissimo progetto, frutto del lavoro del team di Okido, il magazine inglese di arte e scienza per ragazzi. A me pare la cosa più fresca, più gradevole, più intelligente fra le cose uscite in questi anni per il pubblico dei piccoli che si avvicinano alle cose del mondo attraverso le pagine. E sono proprio pagine straordinarie quelle di Com'è fatto?, pagine trasparenti che disvelano cose e processi nascosti. Ma basta trovare un po' di luce per intelligere, vedere, capire, conoscere.
Auguriamo al progetto un grandissimo successo di pubblico, e invitiamo i librai della nostra Associazione ad esporli in prima fila nei banchi delle librerie, a presentarli ai genitori, agli insegnanti.
I bambini trovano anche uno spazio attivo fra le pagine, diventando così protagonisti attivi di un sapere collettivo.
Grazia Gotti



mercoledì 5 febbraio 2014

Alice nelle figure


Ha inizio domani il modulo dedicato all'Illustrazione del corso in Accademia Drosselmeier.
Apro io la sequenza che vede partecipi quali docenti diverse figure professionali, da Silvana Sola, docente Isia Urbino di Storia dell'Illustrazione, a Francesca Fantappiè, esperta di tecniche a stampa, da Marcella Terrusi, studiosa del Silent Book, a Giuseppe Palumbo, cartoonist e editorial illustrator. Alcune lezioni si tengono fuori sede, come Corraini al Mambo, o in libreria, altre in trasferta, come a Trieste, fucina delle illustrazioni per Rodari. Fra gli editor Francesca Archinto e Paola Parazzoli. 
A me il compito di aprire con la lettera A di Alice, la bambina più ritratta della storia dell'Illustrazione. A partire dal primo disegno di Carroll fino a questi ultimi che oggi presentiamo.
La sorpresa dell'editore spagnolo Media Vaca che celebra la sua cinquantesima edizione con un bellissimo Attraverso lo specchio, illustrato da Franciszka Themerson ( 1907- 1988 ), ci rallegra e rende ancor più vivo e vibrante il nostro desiderio di ricomporre la memoria storica anche nel settore libri per ragazzi. 
Grazia Gotti

martedì 4 febbraio 2014

Dalla Russia la storia d’amicizia tra due tram



Osip Mandel’štam è stato uno dei grandi poeti russi del ‘900 che subì la dura repressione stalinista: il confino, l’arresto, poi la deportazione. Morì all’età di quarantasette anni in un campo di transito.
Tra le sue opere anche un poema dedicato all’infanzia: Due tram chiamati Drin e Tram, tenera storia in versi di due tram che incrociano la loro esistenza, ogni giorno, dal mattino alla sera, felici di svegliarsi assieme e di ritrovarsi alla fine della giornata, dopo aver attraversato la città, incontrato automobili, cavalli, uomini.  2 tram, in catalogo per Comma 22, è uno dei tanti capolavori dimenticati, dedicati ai ragazzi, che riprende vita e si offre al pubblico come occasione di scoperta di un passato vivo. 
Il libro, un punto metallico raffinato, frutto di una stampa accorta, di una giusta scelta della carta, esalta sia le illustrazioni realizzate per la prima volta nel 1925 da Boris Ender pittore, autorevole interprete dell’avanguardia futurista che la lingua del poeta russo tradotto in italiano da Alessandro Niero, poeta e docente di Lingua e Letteratura russa all’Università di Bologna.
“ Ogni mattina dal loro deposito
 escono insieme, dopo il riposo
due tram
chiamati Drin e Tram”
Silvana Sola

lunedì 3 febbraio 2014

Le ballerine lettrici



Una gran festa al Teatro Testoni di Bologna per le allieve e gli allievi delle scuole di ballo della città. Danza classica, contemporanea, hip hop. Piccole, ragazzine e adolescenti, in maggioranza femmine, sono passate nella sala che ospita la mostra Infanzia e danza ed è stato divertente e per me assai istruttivo assistere a questo backstage. Ciò che più mi ha colpito è stato lo spirito di gruppo: le più grandi che aiutavano le più piccole a sistemarsi, la calma e la grazia con cui interloquivano, si muovevano, l'attenzione ai pochi maschi del gruppo, il timbro di voce degli insegnanti, autorevole e al tempo stesso dolce, la cura con cui sfogliavano i libri. Una serata assai civile, il pubblico in sala partecipe e caloroso di applausi. Il lavoro sulla danza è un'opera aperta, continuiamo a scoprire e  a ricevere nuovi libri. Oggi ve ne mostriamo due spettacolari. La mostra sarà replicata in fiera, stay tuned!
Grazia Gotti