venerdì 31 gennaio 2014

Uomini-libro


Sono chiamati "prestatori di voce" i volontari torinesi che si dedicano alla lettura di romanzi per i ciechi. Non sono attori, né doppiatori, ma semplici artigiani della lettura e della registrazione: lo fanno da casa, armati di un microfono e di un registratore. Necessitano di ambiente silenzioso. Qualcuno si è dotato di un programma di computer che consente di cancellare gli errori di lettura, tagliando la traccia per cancellare il clac clac del salto nella registrazione. Questi uomini-libro, tante donne fra loro, leggono come se raccontassero a qualcuno, senza eccessiva interpretazione, anche se alcuni hanno seguito corsi a teatro. La dizione perfetta non è un requisito, e ciò rende l'ascolto vivo e autentico. Me ne avevano parlato ma ho trovato tutto scritto nella doppia pagina di Popotus, l'inserto per ragazzi del quotidiano Avvenire di ieri.
Sulle pagine culturali per adulti è intervenuta Florence Noiville, nota giornalista di Le Monde che si occupa di Letteratura per ragazzi. Oggi Florence interviene a Venezia, all'annuale incontro promosso dalla Scuola Per librai Umberto e Elisabetta Mauri. Florence parla al mattino, mentre Stefano Rodotà chiude la giornata sul tema "Il diritto alla conoscenza".
Ricordo anche che da pochi giorni è in libreria Fondata sulla cultura di Zagrebelsky, edito da Einaudi, collana "Le vele".
Grazia Gotti

giovedì 30 gennaio 2014

Italo Calvino e Alessandro Sanna



Primavera
I. Setas en la ciudad
El viento, llegando a la ciudad desde lejos, le trae regalos inesperados, que solo advierten algunas almas sensibles, como las afectadas por la fiebre del heno, a las quales hace estornudar el polen de flores de otras tierras.

Che meraviglia leggere Marcovaldo in castigliano! Che bella sorpresa trovare fra le sue pagine le figure di Alessandro Sanna!
Per chiudere due righe di Italo Calvino contenute nella prefazione:

¿Libro para niños? ¿Libro para jovénes? ¿Libro para adultos?
Hemos visto cómo estos planos se enlazan de continuo.

La redazione
Zazie




mercoledì 29 gennaio 2014

“Un’altra foto di quell’Uomo…”. Ho visto un uomo con baffetti, ma non era Charlie Chaplin.



Lo scorso anno la Gran Bretagna ha ricordato il lavoro di Judith Kerr con una mostra titolata From the Tiger Who Came to Tea, dal libro del 1968, una mostra al Victoria & Albert Museum dedicata al lavoro della scrittrice e illustratrice novantenne.
Nata a Berlino nel 1923 Judith Kerr lasciò la Germania perché ebrea e figlia di Alfred Kerr, importantissimo critico teatrale che con i suoi articoli aveva apertamente criticato il regime nazista e i cui lavori furono dati al rogo. L’adolescente Judith, con la famiglia, attraverserà parte dell’Europa per approdare definitivamente a Londra e, da adulta, nei suoi libri descriverà l’ascesa del nazismo, la condizione degli ebrei prima dei campi di sterminio, la fuga, la Seconda Guerra Mondiale.
Quando Hitler rubò il coniglio rosa, curioso titolo scelto per raccontare una storia, in parte autobiografica, di una ragazzina ebrea nella Germania che si scopre antisemita, è un libro entrato a pieno titolo tra le letture di adolescenti e preadolescenti.
Un classico in catalogo per Rizzoli che, con una lingua lieve, puntuale, coinvolgente ed evocativa invita i ragazzi a fare i conti con la storia, attraverso pagine di buona letteratura.


Ne La stagione delle bombe, uscito sempre per i tipi di Rizzoli, Judith Jerr segue Anna nel suo percorso di crescita: Londra e la dichiarazione di guerra, una guerra che arriva dall’ alto, che obbliga gli abitanti della città a frequenti e preoccupati sguardi verso il cielo, alla paura, al buio, ma anche a reazioni di resistenza e attivismo, a atti eroici o di normalità consapevole.  
Romanzi importanti da consigliare anche in date lontane dalla giornata della Memoria e da quelle che celebrano anniversari, perché l’esercizio del ricordo che arriva dalle pagine dei libri sia pratica quotidiana e antidoto prezioso verso oblii o pericolosi negazionismi.
Silvana Sola



martedì 28 gennaio 2014

La Memoria



Presso il Museo Ebraico di Bologna domenica è stata inaugurata la mostra dei disegni dei bambini del campo-ghetto di Terezin. Antonio Faeti ha raccontato che quei disegni erano già stati visti a Bologna, nel 1963, ed erano stati studiati da diverse figure, dagli psicologici ai pedagogisti della scuola di Giovanni Maria Bertin. Faeti ha titolato la sua densissima e arrabbiata lezione "Creare nell'orrore", incitando tutti a studiare, non per celebrare la Memoria, ma per praticarla.
Tantissimo pubblico, in piedi, accalcato alle pareti e in fila all'esterno del Museo. La mostra è aperta fino al 2 marzo. Sulla memoria, da non perdere il post di Agata Diakoviez su Bruno.
Grazia Gotti






lunedì 27 gennaio 2014

Federica Angelini





Continuano i workshop dell'Accademia Drosselmeier dedicati alla traduzione: Federica Angelini, la traduttrice di Marie-Aude Murail è stata la nostra graditissima ospite di questo weekend.  Ho una personale idea del traduttore che si dedica alla Letteratura per l'infanzia, lo immagino curioso, aperto ad esperienze culturali, lettore onnivoro della letteratura della lingua prescelta. Studiando la figura di Laura Draghi, grande traduttrice, scopro che è stata anche scrittrice, critica, militante, attiva nell'entourage  della  rivista Schedario. E anche in Federica ho visto la scintilla della partecipazione al movimento culturale. Scrive di libri e di eventi culturali per un apprezzato settimanale che si stampa a Ravenna, lavora con i gruppi della sua città per il percorso che ha portato alla candidatura di Ravenna a capitale della Cultura nel 2019. Sino ad ora solo una città italiana, la nostra Bologna, è stata nominata, ed io sarei davvero felice se ancora il nostro territorio venisse premiato per l'impegno a promuovere idee e lavoro in questo settore. In questi giorni di ArteFiera la città è bellissima, tante iniziative, tanta gente, e anche il nostro workshop che fa incontrare persone che vengono da fuori città, fa parte del movimento culturale più generale. 
Poi si parla di libri, ovviamente, fra un panino e un caffè: India Desjardins è un'autrice canadese tradotta da Federica per le fiorentine Edizioni Clichy. Nessuno di noi, in libreria, aveva letto Il diario di Aurélie, ma ora che la sua traduttrice ce lo ha presentato, il libro è scivolato nelle borse di alcune di noi. Io sono a metà e concordo con Federica, è un buon libro, in Canada un bel successo, che continua di volume in volume e che  ha avuto anche un adattamento per il cinema. Ecco i traduttori ti traghettano  là dove non eri ancora andata, in questo caso, in Canada. 
Grazia Gotti

sabato 25 gennaio 2014

Curiosi Personaggi


Tra le tante iniziative nella settimana di ArteFiera e ArtCity a Bologna, vi invitiamo a visitare la mostra Curiosi Personaggi per scoprire una parte del lavoro artistico di Mauro Bellei.
La mostra, organizzata in collaborazione con Fatatrac, sarà aperta dal 26 gennaio al 12 febbraio 2014 presso Libreria per Ragazzi Giannino Stoppani.
Qui l'invito.
La redazione

venerdì 24 gennaio 2014

Il Sol dell'avvenire


I bambini socialisti e comunisti del nostro passato recente leggevano storie di sinistra. Il socialismo deamicisiano era un punto imprescindibile. Cuore oltre che un libro era un giornalino a fumetti, e non era il solo. Il pioniere di Gianni Rodari è stato l'ultimo della serie e a risfogliarlo vien voglia di rifondarlo. Ieri all'Istituto Gramsci di Bologna è stato presentato il bel volume curato da Juri Meda, pubblicato da Nerbini, che raccoglie saggi di giovani studiosi della materia.
Un gran bel libro, salutato con favore e presentato da Genovesi e Faeti, ad un pubblico di giovani e di maturi. Un libro di studio per lo scaffale dedicato ai fumetti nella biblioteca dell'Accademia Drosselmeier.
Grazia Gotti











giovedì 23 gennaio 2014

Chi vincerà il Caldecott?



In attesa del verdetto dei bibliotecari americani, sfogliamo questo bel volume curato da Leonard S. Marcus, studioso e critico americano, già autore dell'utilissimo Minders of Make-Believe, da noi recensito sul numero di BoBoJo Bologna Book Journal, uscito in occasione della fiera nel 2010. Leonard studia la figura di Randolph Caldecott, l'Uomo che non poteva smettere di disegnare. Libro  utilissimo per la storia dei libri per ragazzi, libro appena catalogato nella biblioteca dell'Accademia Drosselmeir.
La redazione




mercoledì 22 gennaio 2014

Un lampo nell'ombra



Dopo Il correttore di destini di Ferdinando Albertazzi pubblicato da Salani, che raccontava di una terribile serie di delitti a pochi giorni dalla Fiera del Libro di Bologna, ecco un altro romanzo che porta i colori del giallo, Un lampo dell'ombra di Sergio Rossi per i tipi Feltrinelli, verrà presentato domani sera alla libreria Giannino Stoppani di Bologna
La presentazione è a cura degli allievi dell'Accademia Drosselmeier che intervistano l'autore durante l'incontro.
Qui l'invito.
La redazione


Bologna, settembre 1909. Due cadaveri sono scoperti nello stesso luogo a poche ore di distanza. Intanto, tra i due ritrovamenti, Enea Rossetti, disegnatore per vocazione ma poliziotto per necessità, prende servizio nella Regia Polizia Scientifica e viene gettato nelle indagini che si annunciano subito complicate: uno dei morti è un poliziotto sulle piste di un possibile attentato anarchico. Nel caso entrano uno dopo l'altro anche l'Ufficio Affari Riservati, il servizio segreto non ufficiale del Regno d'Italia; un libraio anarchico amico di una contessa troppo zelante nello svolgimento delle sue attività di beneficenza; alcuni studenti spagnoli appassionati di calcio e politica; un medico vittima di un passato ingombrante; un anziano finanziere austriaco indeciso se evitare una guerra mondiale o accelerarne lo scoppio. Ma in questa città scossa dai fermenti del nuovo secolo, il pericolo maggiore per Enea non verrà tanto da un misterioso assassino, quanto dalle azioni di Elena Grazia Maria Diletta Bentivoglio de Lorenzis (detta Conchita), grande appassionata di medicina e di Sherlock Holmes. L'imprevedibile figlia del capo dell'Ufficio Affari Riservati non solo ha l'innata capacità di trovarsi sempre nel momento sbagliato con le persone sbagliate, ma anche quella di coinvolgere Enea nella più complicata delle storie.

martedì 21 gennaio 2014

Claudio Abbado


“Ho la fortuna di fare un lavoro che consiste nello studiare, nell’eseguire e nel proporre musica. Inoltre mi considero una persona privilegiata proprio perché sono sempre a contatto con altri musicisti: strumentisti, cantanti, compositori. Ma penso che chiunque si avventuri nel mondo dei suoni e abbia il desiderio e la possibilità di entrare in una sala da concerto e di sedersi insieme agli altri, diventi un privilegiato. E allora, poiché considero la musica un patrimonio sociale di inestimabile valore, guardo con molta simpatia e con vivo interesse tutto ciò che contribuisce a diffonderla.”

Così scriveva Claudio Abbado per il catalogo della mostra “Le Parole e le Note”, nata con l’intento, appunto, di diffondere la cultura musicale anche attraverso le storie e le figure. I suoi apprezzamenti per la mostra, datati 1998, si possono leggere nella ristampa successiva del 2006. Con gratitudine lo salutiamo.
La Redazione



lunedì 20 gennaio 2014

Ildegarda



Benedetta Marietti, su Repubblica di ieri, dedica una recensione a Ildegarda e la ricetta della creatività, pubblicato da RueBallu. In epoca di classifiche dominate da personaggi di basso profilo, è una notizia assai confortante. Non ho ancora visto il libro scritto da Daniela Maniscalco e illustrato da Chiara Carrer, ma per quanto mi era piaciuto Bach, sono certa che Ildegarda non mi deluderà. Beata quella maestra che potrà  leggere a voce alta la storia di questa raffinata intellettuale e contemporaneamente mostrare le tavole di Chiara.
Per lo stupore e meraviglia dei bambini, e di conseguenza per la loro crescita intellettuale, la maestra, potrebbe offrire la raffigurazione di Ildegarda pescata nel Liber Divinorum Opera, codice miniato, custodito nella biblioteca statale di Lucca.  Da anni, sin dalla prima uscita della collana "Sirene" penso a Ildegarda. Troppo difficile, a chi può interessare? Le obiezioni erano tante, tutte nel segno della non fiducia nel giovane lettore. Sono pertanto grata alle edizioni siciliane di questo netto cambiamento di rotta. Gli americani, sempre considerati subalterni alla Vecchia Europa, hanno raccontato Ildegarda nel 2007, affidandosi alla grande Jeanette Winter, autrice - illustratrice di cui la nostra casa editrice ha pubblicato la storia di Nasreen.
Grazia Gotti

venerdì 17 gennaio 2014

Infanzia e Danza


Pubblichiamo oggi un estratto dalla rivista Infanzia e Danza, in uscita per le edizioni Giannino Stoppani. Domani alle 17.30 al Teatro Testoni di Bologna, inaugura la mostra Sulle Punte e a Piedi nudi. La danza nella letteratura per ragazzi. Rassegna di libri italiani e stranieri e Figure Danzanti, mostra delle tavole originali di Anna e Elena Balbusso, Eva Montanari e Vladimir Radunsky.  Alle ore 21 prima dello spettacolo La Ballerina Cosmica. Qui l'invito con tutte le informazioni.
La redazione

È il grande ballerino Mikhail Baryshnikov che scrive il libro Because…, in catalogo per Atheneum Books. L’artista russo che durante una trasferta del corpo di ballo del Bolshoi chiese asilo politico in Canada e poi diventò cittadino statunitense, racconta una settimana come tante vissuta accanto ad una nonna che fa strane cose. Il segno di Vladimir Radunsky, grande interprete del visivo internazionale che condivide con Baryshnikov i natali russi e la scelta di diventare cittadino americano, coglie la nonna
mentre salta la cavallina, quando è alle prese con una scatenata break dance, o nel momento in cui, con la sua gonna nera a pois, si lancia in conosciuti passi di tip tap. È serena l’anziana signora disegnata, è morbida e tonda, agile anche se sovrappeso. Radunsky interpreta la sua voglia di movimento, lavora sul significato delle parole per dare ritmo alle illustrazioni di una grandmama dancer. Quello stesso ritmo che ritroviamo in Hip Hop Dog, il divertente testo nato dall’estro di Chris Raschka al quale Radunsky
aggiunge la sua raffinata ironia visiva, il suo personale  tocco espressivo, mettendo in pagina cani rapper. Tanti cani diversi delineati dal pennello di Vladimir, ognuno colto in movimenti perfettamente studiati, interpreti di una danza che ha la strada come palcoscenico e il mondo della street art come fondale ideale.
Silvana Sola

giovedì 16 gennaio 2014

Premio Pippi: la giuria legge, si confonta, sceglie



Si è chiuso l'8 gennaio scorso il bando per partecipare alla nona edizione del Premio Pippi, concorso letterario nazionale biennale di narrativa per ragazzi riservato alle scrittrici italiane e straniere residenti in Italia, promosso dall'Assessorato alle Politiche Educative e Pari Opportunità del Comune di Casalecchio di Reno.
È stata nominata ieri la commissione giudicatrice che esaminerà i romanzi, commissione che, come da “tradizione”, è tutta al femminile e comprende figure professionali che si occupano, a vario titolo, di letteratura per ragazzi e cultura dell’infanzia e dell’adolescenza. Quest’anno a leggere, esaminare, confrontarsi, scegliere, saranno Nicoletta Bacco, bibliotecaria alla Biblioteca Classense di Ravenna, Maria Serena Melillo, libraia alla libreria per ragazzi "Le storie Nuove" di Conversano, Francesca Romano Grasso, pedagogista e studiosa di letteratura per l'infanzia, di Milano. 
La premiazione delle vincitrici avverrà a marzo, nei giorni della Bologna Children’s Book Fair 2014. 
In quell’occasione verrà anche presentata la pubblicazione che l'Amministrazione Comunale sta realizzando, in collaborazione con la Cooperativa Culturale Giannino Stoppani, sulla storia del Premio, sulle tante iniziative che dal Premio si sono irradiate, sulle scrittrici che nel corso delle varie edizioni sono risultate vincitrici o hanno ottenuto una speciale menzione.
Il Premio Pippi nasce nel 1998 in seno all’Assessorato Scuola e Pari Opportunità del Comune di Casalecchio di Reno, con l’obiettivo, nel nome di Astrid Lindgren e del suo dirompente personaggio Pippi Calzelunghe, di indagare il mondo della narrazione per l'infanzia femminile. 
Pippi Calzelunghe è portatrice di un immaginario che esalta valori come l’ autonomia e la libertà, 
è immagine di un’infanzia che dichiara il diritto di esserci, di essere ascoltata.
Anche Pippi Calzelunghe fu pubblicata grazie ad un premio letterario: nel 1945 fu un concorso a decretare vincitrice la storia che avrebbe poi reso celebre nel mondo la sua autrice e il personaggio da lei ideato, storia ritenuta invece impubblicabile da un noto editore svedese.
Silvana Sola


Immagini: Fronte e retro del volume Romanzi, Racconti, Storie, Poesie, Filastrocche... Voci contemporanee femminili per ragazzi. Pubblicato in occasione del Premio Pippi, Comune di Casalecchio di Reno, Giannino Stoppani Edizioni, 1998

mercoledì 15 gennaio 2014

Infanzia e Danza



Il 22 novembre 2013 Laura Boldrini, Presidente della Camera, riceveva a Montecitorio Carla Fracci. La solennità dell’incontro non era dovuta alla speciale celebrazione di una carriera, né occasione di riconoscimento dell’impegno della nostra ballerina. Carla Fracci è salita ai piani alti del Paese per perorare la causa della Danza, settore della cultura che ha visto un declino delle compagnie, un assottigliarsi del numero dei ballerini, una perdita di rilevanza dell’Italia sulla scena internazionale.
Come in passato per l’Arte, la Musica, la Poesia e più recentemente per la Natura, abbiamo compiuto una ricognizione internazionale di libri che raccontano questa Arte, che fanno conoscere ai ragazzi la sua storia, quella dei protagonisti, coreografi e ballerini, musicisti e scenografi, allievi e maestri. A scuola di danza dunque, per imparare. La Pedagogia si è espressa sin dai tempi di Jean Paul Richter sull’importanza della Danza, dedicando ad essa un pensiero felice nell’opera Levana che vide le stampe nel 1807. Oggi, tutti insieme, ballerini, coreografi, responsabili di teatro, scrittori e illustratori, editori, insegnanti, bibliotecari, possiamo aiutare i ragazzi, femmine e maschi, a conoscere, a praticare, a farsi spettatori di questo straordinario linguaggio, con l’augurio che si sviluppi una sensibilità capace di raccontare ai giovani lettori esperienze artistiche di ogni epoca, con una particolare attenzione al mondo contemporaneo, per mettere in luce forme espressive diverse, da Pina Bausch a protagonisti della danza classica contemporanea, raccontando anche la storia di un bambino cresciuto a Trino, nel Monferrato, rapito dalle piroette televisive delle ballerine, diventato il più bravo danzatore del mondo.

Introduzione di "Infanzia e Danza", Giannino Stoppani edizioni, 2014

NB
La mostra Infanzia e Danza inaugura sabato 18 gennaio alle 17,30 al Teatro Testoni, in occasione della prima dello spettacolo tratto da La ballerina cosmica, di Linda Ferri, edito da Salani edizioni.


martedì 14 gennaio 2014

Parole e gesti per il teatro



“Chi ha visto una volta Emanuele Luzzati lavorare con dei bambini o con dei ragazzi, in una scuola o fuori, e subito lo ha sentito chiamare Lele, come lo chiamavano gli amici, ha capito perché tra lui e loro la comunicazione era immediata, perché tra loro passava la corrente, il lavoro nasceva come un gioco, e il gioco era lavoro produttivo: perché con i bambini Lele non parla in modo diverso che con i grandi, ma usa lo stesso vocabolario, le stesse inflessioni, gli stessi gesti…” Gianni Rodari in Andrea Mancini, La mia scena è un bosco, Titivillus, Corazzano, 2003
Gianni Rodari, nel febbraio del 1980, parla del lavoro di Luzzati con i bambini riferendosi, in modo particolare, al suo rapporto con il teatro ragazzi, con la magia della scena.
Al palcoscenico Emanuele Luzzati ha dedicato molto del suo tempo, un tempo che lo ha visto spesso accanto a Tonino Conte, autore e regista teatrale, scrittore, con il quale ha ha fatto nascere, a Genova, assieme a Rita Cirio, Aldo Trionfo e altri, nel 1975, il Teatro della Tosse. 
Con Tonino Conte Luzzati diede anche alle stampe Facciamo insieme teatro, un saggio/guida uscito per i tipi di Einaudi nel 1977, poi di nuovo sugli scaffali per merito dell'editore Laterza.
Un libro semplice, un percorso dentro allo spazio scenico che racconta tra teoria, pratica e volute divagazioni, il potere metaforico della rappresentazione teatrale, l'importanza di calcare la scena, i mestieri che permottono ad un'opera teatrale di prendere vita, la figura dell'attore, il vocabolario condiviso.
Un teatro da leggere, prima che da fare, da conoscere, da sperimentare e poi da vedere.
Erano gli anni '70 anche quelli che hanno visto, a Bologna, la creazione della Cooperativa La Baracca, un progetto di teatro ragazzi che è cresciuto negli anni dentro e fuori l'Italia.
Ed è La Baracca che firma lo spettacolo La ballerina cosmica, ispirato al testo di Linda Ferri, editato da Salani, che sarà rappresentato per la prima volta sabato prossimo, negli spazi del teatro Testoni, Teatro Stabile d'innovazione per l'Infanzia e la Gioventù di Bologna.
Silvana Sola







lunedì 13 gennaio 2014

ALIR


Si è riunita ieri l'ALIR, Associazione Librerie Indipendenti Ragazzi. 
Durante la mattina si è tenuto un bell'incontro con l'editore EDT- Giralangolo. Nel pomeriggio invece abbiamo discusso di libri, di iniziative, di programmi. 
Stay tuned per i prossimi giorni, comunicheremo le terzine le Premio Orbil e tante iniziative.
Grazia Gotti