martedì 13 novembre 2012

Perché mi chiami Pink Lady?



Pink Lady. Un libro da leggere tutto d’un fiato quello di Benedetta Bonfiglioli, un esordio in grande stile, edito dalla San Paolo; quando mi hanno proposto di leggerlo, conoscevo a malapena la trama, ma si sa, a volte i libri chiamano e per una ragione inspiegabile sapevo già sarebbe stato un libro interessante. L’ho trovato forte e dolce, come quella mela… la cui varietà si chiama pink lady.
Anna ha 17 anni, un dolore immenso fa sprofondare lei e la sua famiglia in una voragine di depressione. Il futuro spesso ci coglie impreparati e allora bisogna avere la fortuna e la forza di trovare qualcuno che ci faccia sentire vivi e importanti. Per Anna è tempo di cambiare vita, quando i genitori si risvegliano dal buio assoluto creato dalla morte della figlia Laura, decidono che per salvarsi è necessario trasferirsi. Belmonte è il paese adatto, pieno di storia e di cielo.
Anna piano piano, grazie all’amore di Silvia e Marco, capisce che può essere ancora felice, ma come fare a vivere la felicità non come una colpa?
L’armatura di piercing e i capelli rosa di Pink Lady nascondono un cuore che fatica a non sgretolarsi.
Pink Lady è un inno alla vita, delicato e sensibile, riesce a trasmettere emozioni vere, senza cadere in una scrittura banale e presentando un intreccio di eventi mai scontati.
La scoperta del diario di Ete in soffitta, aiuterà Anna ad affrontare la crisi e le sue incertezze, ad accorgersi che realmente diventare grandi è difficile, così come essere felici. La vita è totalmente imprevedibile ma proprio per questo piena di speranza. L’Amore è in grado di lenire il dolore, e Anna potrà di nuovo ricominciare a sorridere, ma soprattutto ad esistere per se stessa e per Laura.
Chiara Serra


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