Lo scrittore francese Thierry Jonquet è morto il 9 agosto 2009, all'età di 55 anni. Dal suo romanzo Tarantola il regista spagnolo Pedro Almodovar ha tratto ispirazione per il suo ultimo film La pelle che abito. Leggo Tarantola, ristampato da Einaudi in occasione del film, in ricordo del "mio" Jonquet di quasi vent'anni fa. Tarantola non mi appassiona, ricordavo una scrittura più viva, meno letteraria. Mi era piaciuto moltissimo L'orco del metrò, un romanzo ambientato nel metrò parigino che aveva per protagonista Claudius, un prof di latino diventato barbone. Avevo utilizzato per gli incontri con i ragazzi nelle biblioteche anche Paolo Solo, che vedeva un ragazzino brasiliano nelle mani dei trafficanti di droga.
Cercando nella rete si trovano giudizi di giovani lettori datati metà degli anni Novanta, italiani e francesi, giudizi molto favorevoli che sottolineano l'apprezzamento per lo stile e per le storie dello scrittore francese che a giudizio dei critici (per adulti) ha lasciato un segno nella letteratura contemporanea. I critici “in erba”, come si è soliti definire i giovani lettori che esprimono per iscritto i loro giudizi, sono semplici e chiari: c'è chi riesce a dire che l'autore scrive in modo moderno senza dilungarsi troppo, ma è capace di soffermarsi su aneddoti e di fare anche un po' ridere. Potranno sembrare giudizi troppo semplici per i fini palati dei critici, noi pedagogisti li prendiamo per buoni e ci interroghiamo, indaghiamo. Cosa vuole raccontare ai ragazzi un francese che si firma Martin Eden? Che disegno lo muove a raccontare i ragazzi di una metropoli, quelli che vogliono attraversare l'Atlantico e quelli che abitano in una zona detta “striscia”? La biografia di Jonquet sarebbe molto utile per delineare un identikit dello scrittore popolare di fine Novecento. Aveva anche una bella faccia, bella come era bella quella di Jack London. Thierry ha visto da vicino le vite di molti uomini, quelle dei vecchi delle geriatrie, quelle dei bambini, quelle delle strade.
E' questa vita che pulsa, che sembra vera, come dice un ragazzino francese nella sua recensione, a prendere il lettore. Cosa aspetta Mondadori a ristamparlo tutto?
Grazia Gotti
Nessun commento:
Posta un commento