mercoledì 1 giugno 2011

L’Italia nel mondo


Così è stata denominata una sezione della Biennale di Venezia 2011. Per commemorare il 150° dell’Unità del paese dal 1° giugno al 1° ottobre si potrà festeggiare e scoprire il lavoro di alcuni italiani che si sono fatti conoscere oltre confine. Uno di questi è Yan Nascimbene, un illustratore (madre francese e padre italiano) attraverso la cui opera si può ripercorrere parte della storia editoriale per ragazzi anche italiana.
Nato nel 1949, dopo la maturità e la collaborazione in quanto assistente fotografo all’agenzia SNIP, si reca a NY dove studierà alla School of Visual Arts e poi all’Università di California. Gli anni ’70 lo vedono protagonista, oltre che di un matrimonio, dell’adozione di una figlia e la nascita di un maschio, della creazione della Pompelmo editore (a Roma) e della realizzazione di un film, The Mediterranean.
Tornato a Parigi, inizia l’attività di illustratore. Nel 1987 verrà chiamato da Pierre Marchand per realizzare le copertine di Page Blanche (in Italia molti dei romanzi di questa collana verranno tradotti per l’Ex Libris della EL) della Gallimard. Nascimbene lavora per l’editoria per ragazzi (olre alle copertine, più di 50 sono i suoi libri) pur continuando a collaborare con la stampa americana (New Yorker, Chicago Tribune, Time Magazine…).
Ha lavorato per le principali case editrici di tutto il mondo: Creative Editions, Harper-Collins, Seuil (per la quale ha illustrato, tra l’altro, Palomar e Il Barone Rampante di Calvino) Albin Michel, Actes Sud.
In Italia venne chiamato da Orietta Fatucci dell’Einaudi Ragazzi per illustrare alcune delle più belle pagine di romanzi publiccati negli anni ’90: La casa vuota di Gutman, Motu Iti di Piumini, Lettere dal mare di Donner.
I delicati acquarelli di Yan hanno più volte incrociato il cammino della Giannino Stoppani: nel 2000 in occasione di abc, per il quale illustrò una metafisica I e quest’anno, firmando le due illustrazioni della fiaba delle Colline del Po, Re Crin, con le quali ha partecipato al progetto Calvino.
David Tolin

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