lunedì 16 maggio 2011

Il dolore psichico e le parole per dirlo

Ci sono armadi che si animano la notte popolati da uccelli che escono prepotentemente nella stanza, neri e con spaventosi occhi di fuoco.
Sono le paure di Joakim che prendono corpo assieme al malinconico dolore di fronte ad un padre che si sente inadeguato alla vita.
Il libro è Gli uccelli notturni pubblicato da Salani, nella collana “Gl’Istrici”, ventitre anni fa.
Oggi sugli scaffali un altro libro che parla di infanzia, di armadi e di dolore psichico.
Lo ha scritto Antonio Ferrara, scrittore sensibile, attento alle voci segrete di bambini, ragazzi, giovani, adulti.
Racconta una storia vera Batti il muro, in catalogo per Rizzoli, trova le giuste parole per descrivere il rapporto tra una madre e una bambina. Una madre presa nel vortice del dolore o dell’esagerata allegrezza.
E la bambina è in balia di alterni umori, di complicità, di obblighi incomprensibili e desiderio di rottura.
Tra gli obblighi, tra ciò che non si può discutere, c’è una parte di vita trascorsa dentro all’armadio, nell’armadio in cui la madre la faceva entrare, chiudendola a chiave.
E nell’armadio la bambina inizia a portare libri, a leggere senza sosta, a trovare. nelle storie, luoghi di possibile benessere, perchè i libri, si sa, possono salvare la vita.
Un romanzo che ci fa condividere il dolore della bambina, le sue corse per le strade senza sole, il piccolo pugno battuto sul muro del manicomio.
Le parole scritte ce la raccontano poi adolescente, moglie, madre e infine appassionata libraia per ragazzi, pronta a dare consigli ai giovani lettori.
Silvana Sola

Mercoledì 18 maggio, alle 18, a Bologna, in Cappella Farnese, l’ultimo appuntamento della rassegna Gli scrittori raccontano la fatica di crescere, promosso da “Accendi molti fuochi”, Area Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza USL Bologna, Fondazione Demetrio Benni, Giannino Stoppani Cooperativa Culturale, nell’ambito di Fieri di Leggere 2011
Al tavolo accanto all’autore Antonio Ferrara, Manuela Trinci e Silvana Sola.
Voce narrante: Anna Amadori

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