lunedì 4 aprile 2011

La tavolozza dei colori dei sentimenti

Oggi voglio fare il bis. Vorrei proporvi non una, bensì due storie che hanno in comune un tema delicato, ma che osano affrontarlo con i bambini e i ragazzi, usando un linguaggio variopinto: quello dei colori. La prima ha per protagonista un bambino di 9 anni che instaura un rapporto di profonda amicizia con il suo vicino di casa pittore. Grazie a lui, i colori della vita e dell’arte cominciano ad assumere un nuovo significato e a tradursi sulla tela in veri e propri sentimenti. Ed è bello sapere che la pendola al piano di sopra segna le ore che lo separano dal prossimo incontro con l’amico, in cui scoprire nuove sfumature di sensazioni. Insieme parlano infatti del rosso dell’amore, del giallo della gioia, del beige della nostalgia e del bianco del nulla. Ma un giorno tutto cambia: “la sera, quando sono andato a dormire, ho cominciato ad aspettare, aspettare, aspettare. Nulla, solo quell’immenso bianco. Non avevo mai pensato che il silenzio potesse essere così bianco. E a quel punto, allora sì, mi sono reso conto che il mio amico era morto davvero, e che il bianco faceva più male del nero, più male di qualsiasi altro colore”.
Queste sono le emozioni colorate che si scatenano in lui di fronte a una delle tragedie forse più estreme e misteriose della vita, che la scrittrice brasiliana Lygia Bojunga ha voluto raccontare ne Il mio amico pittore. È un piccolo volume edito da Salani nella traduzione di Orietta Mori, che nel 2004 ha vinto il premio internazionale in memoria di Astrid Lindgren. Ma lo scorso anno anche Alessandro D’Avenia ha scelto uno di quei “perché” inspiegabili e indigesti come filo conduttore della sua storia per ragazzi. In Bianca come il latte, rossa come il sangue, edito da Mondadori, conosciamo Leo, un ragazzo di 16 anni che ha paura del bianco proprio come il bambino di Lygia, ma va matto per il rosso, il colore dei capelli di Beatrice. “Il bianco è un colore che non sopporto: non ha confini. Anzi, il bianco non è neanche un colore. Non è niente, come il silenzio. Un niente senza parole e senza musica”. E in questo terribile bianco verrà risucchiata anche Beatrice, seppure in modo diverso dal pittore, ma l’autore ce lo racconta con la stessa tavolozza di colori per rendere ogni sentimento con una tinta diversa. Vi invito a leggere entrambi i romanzi per confrontare le due diverse sensibilità cromatiche.
Valentina Allodi

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