mercoledì 15 settembre 2010

Non dimenticare di lasciare il latte per le fate.

Kate Thompson, nata nel 1956 ad Halifax nello Yorkshire, è andata a vivere in Irlanda nel 1981. Suona il violino ed è un’appasionata di musica irlandese. E’ la figlia più giovane dello storico E. P. Thompson, studioso della classe operaia, comunista fino al 1956, giornalista e autore di due biografie (William Morris e William Blake), attivista pacifista con la moglie Dorothy Towers. La ragazza, prima dell’Irlanda, compie un grand tour indiano. Abbiamo fatto la sua conoscenza con due romanzi ora fuori catalogo, La danza del tempo e I cambia forma. Il suo ritorno ci riempie di speranza per un futuro di buoni libri. La creatura che abitava la notte, pubblicato nel 2007, è stato accolto con entusiamo dalla critica. “Libri come questo non capitano tra le mani tutti i giorni” ha scritto il Guardian. Sottoscrivo. Siamo a Dublino, una Dublino che dopo le tante celebrazioni quale esempio neoliberista di città in grande sviluppo, rivela le sue zone d’ombra. Il romanzo, scritto con mano davvero felice, sposta la sua azione dalla città alla campagna. La notte, comprimaria della storia, ha due volti, quello metropolitano e quello rurale. Andare in Irlanda con Kate come guida è compiere un viaggio iniziatico, ascoltare la sua voce è benefico e salutare perchè sa restituire al narrare la sua pienezza. Nella tradizione irlandese, il narratore era colui che conosceva tutte le storie e che proprio per il suo prodigioso bagaglio aiutava gli uomini a conoscere se stessi e il mondo. A questo proposito è illuminante l’introduzione a Antiche storie e fiabe irlandesi di M. Cataldi, nei Millenni einaudiani.
Grazia Gotti

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