giovedì 29 luglio 2010

Serena Melillo, libraia per ragazzi

Serena è pugliese, di Rutigliano. Dopo il liceo scientifico si iscrive all’Università di Bologna e si laurea in Scienze Politiche, triennale di Culture e diritti umani. Frequenta poi la Scuola Librai di Orvieto e ha l’opportunità di seguire le lezioni di Silvana Sola che annualmente incontra il gruppo di Orvieto e lo segue nei giorni della Bologna Children’s Book Fair di Bologna. Dopo lo stage alla libreria Laterza di Bari, si sposta in Lombardia e per 40 giorni alla Giunti al Punto di Pignate.
Dal 23 luglio 2008 è libraia alla Giannino Stoppani.

Hai già un “tuo” pubblico?
Ho molti affezionati, non tantissimi come Paolo. Persone anziane, nonni e anche bisnonni, lettori forti che vogliono trasmettere la loro passione. Comincio ad avere anche delle affezionate ragazzine.

Qual è il tuo best seller?
Le avventure di Cipollino, il mio primo libro. Mia sorella mi ha insegnato a leggere a quattro anni.
Vendo molto anche Skellig di Almond. Un altro mio best seller è La contessa segreta della Ibbotson, un omaggio alla grande letteratura russa.

E per i piccoli?
Patatrac di Correntin.

Sei una Babalibri dipendente?
Non così tanto come alcuni miei colleghi. Apprezzo il lavoro di editori come Lapis, Il castoro, Il gioco di leggere.

E Giannino Stoppani? E’ un editore a cui presti una particolare attenzione?
Non è difficile con libri come Olivia, Piccola Macchia e Linnea.

E il genere fantasy?
Non mi piace e non sono obbligata a leggerlo. Mi sto “fannuccizzando”, mi interessa capire che tipo di letteratura si propone ai giovani, così mi sento più pronta e preparata.

Cosa ti piace?
A partire da John Green, credo di amare gli scrittori americani.

Proponi anche i classici?
Tutti quelli che ho letto io da bambina. Il mio preferito rimane Il giardino segreto.

Dopo due anni di lavoro, quali sono i tuoi progetti?
Mi piacerebbe tornare in Puglia, aprire una libreria.

Se Vendola ci legge potrebbe aggiungere un articolo alla legge regionale sul libro e stabilire che a persone come Serena si potrebbe affidare un progetto di sviluppo per una rete di librerie per ragazzi in Puglia. Si creerebbero posti di lavoro, aumenterebbe il Bil il benessere interno lordo.
Grazia Gotti

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