giovedì 8 luglio 2010

Darwin Pastorin

Dello scrittore giornalista avevo letto il titolo einaudiano sui portieri, un libretto smilzo che si legge in mezz’ora, un libro che forse un giovane non lettore può prendere in mano e leggersi dalla prima all’ultima pagina, familiarizzando così con le pagine. Non conoscevo, invece, i tanti titoli usciti per l’editore Gallucci.
Mentre il volumetto einaudiano, nel suo rigore grafico, nella carta ancora di buona qualità, rimanda ai libri-libri, quelli di Gallucci, usando i colori e i disegni per rendere più attraente il racconto, di fatto, per il basso profilo grafico e tipografico, si situano in una zona grigia, a margine dell’editoria di qualità. In particolare, va sottolineato che i libri sul calcio per ragazzi, anche quando presentano buoni testi, sono rivestiti di abiti molto “bassi”, di dozzina per dirla con Manzoni.
E questa è la domanda:
perché il calcio, argomento di grande interesse per i ragazzi, è trattato così male?
Non potrebbe essere invece veicolo di buon gusto estetico? Perchè gli editori hanno così scarsa considerazione dei ragazzi?
Perché non si riconoscono anche un ruolo pedagogico?
Temono forse di vendere di meno?
Grazia Gotti

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