mercoledì 19 maggio 2010

Euritmia

Non mi ero mai accorta del libro La bambina alla finestra, eppure era sugli scaffali dal 2008, stampato da excelsior 1881.
Porta la firma di un’attrice particolarmente amata dal pubblico giapponese, Tetsuko Kuroyanagi. Attrice, ma anche scrittrice di libri per ragazzi, ambasciatrice UNICEF, sostenitrice di una politica dell’ambiente attenta alla qualità della vita.
Il libro, tradotto in dodici lingue diverse, venduto in milioni di copie, racconta la sua esperienza di scolara della scuola elementare tra il 1939 e gli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Ma si tratta di una scuola speciale, la Tomoe Gakuen, una scuola frequentata da cinquanta bambini, nella quale Sosaku Kobayashi, l’uomo che la fondò e la diresse, portava avanti l’idea di una pedagogia in grado di armonizzarsi con i bisogni dei bambini.
E nella scuola, le cui aule erano vagoni ferroviari, le lezioni diventavano momento di incontro, di scambio, di crescita, di meravigliosa scoperta del nuovo.
Tetsuko è estasiata dall’esperienza: può guardare fuori dalla finestra senza essere ripresa, può salire sugli alberi, ascoltare la musica, scrivere, cantare, può parlare e confrontarsi su qualsiasi argomento.
Lo spazio scolastico accoglie la diversità, si mette a disposizione per cercare di risolvere il disagio, aspira ad una convivenza civile nella quale ognuno può portare il proprio contributo.
La scuola venne distrutta dai bombardamenti, il racconto di Tetsuko Kuroyanagi è presente in moltissime antologie scolastiche della scuola elementare giapponese, il suo poscritto è un testo che presenta l’arte pedagogica dell’euritmia, invita a riflettere sulla pedagogia delle armonie e dichiara una promessa non mantenuta: Testsuko bambina aveva detto al preside che sarebbe assolutamente diventata insegnante, ma le strade della vita l’hanno portata ad altre scelte. Non è neppure diventata cantante lirica, sua aspirazione massima quando frequentava il Liceo Musicale di Tokyo.
Il libro non può mancare in una bibliografia sulla storia mondiale della scuola, il racconto iniziale è una gradevole lettura per bambini dai nove anni.
Silvana Sola

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