Tentativi di volo scritto da Sherman Alexie, in catalogo per Rizzoli, è un libro pervaso dal sentimento della rabbia e da una sottile ironia capace di tenere il filo del racconto fuori dalla palude del risentimento.
La rabbia esce forte, prepotente, incontrollata da un adolescente che risponde al nome di Michael, ma da tutti conosciuto come Pustola.
Senza famiglia, diviso tra due identità, confuso dalla vita, in perenne viaggio tra una famiglia affidataria e l’altra, Pustola si ritrova ad un passo dal compiere un tragico gesto.
E mentre è in banca, pistola in pugno, pronto alla strage, succede qualcosa: un ribaltamento spazio temporale lo porta a vivere la vita degli altri.
E nel corpo dell’indiano si troverà a subire il massacro dei nativi americani e poi, subito dopo, a vestire l’uniforme dei soldati mandati ad ucciderli e poi ancora quelli, in un tempo più recente, di uno spietato agente dell’FBI.
Un viaggio di ricerca che cambia la sua vita. Non ci sarà nessuna carneficina, forse ci sarà una nuova famiglia, cambieranno i rapporti con le persone e si farà strada un termine nuovo con il quale fare i conti: il rispetto.
Rispetto per gli altri e rispetto per se stesso e nel nome del rispetto la possibilità di immaginare il futuro.
Racconta la condizione di quei nativi americani tagliati fuori dalla vita sociale Sherman, nato in una riserva indiana nello stato di Washington, scrive del disagio di chi si è visto cancellare la propria storia.
Controlla il ritmo del racconto, lo calibra, miscela in modo capace toni di denuncia ad un forma di ribellione che è un insieme di gesti appassionati, di cinismo e umorismo.
E per i ragazzi lettori il consiglio di leggere anche l’altro libro già uscito presso lo stesso editore: Diario assolutamente sincero di un indiano part-time.
Silvana Sola
mercoledì 10 marzo 2010
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