La memoria prodigiosa di Antonio Faeti è nota a quanti hanno avuto la fortuna di seguire le sue lezioni. In privato si riveste di accenti, di colori, di toni che lasciano oltre che divertiti, attoniti da tanta potenza; può citare a memoria un dialogo filmico, declamare una poesia, fare le voci dialettali, recitare l’incipit di un romanzo. Qualche giorno fa, sulla stampa nazionale, Javier Marías, fra i massimi scrittori di lingua spagnola, lamentava l’assenza nelle giovani generazioni della capacità di tenere nella propria memoria fatti, date, eventi. A proposito della collocazione della scoperta dell’America nel 1780 che non riusciva a spiegarsi (almeno 1789 avrebbe dato il senso di qualcosa, di un riferimento), metteva in luce appunto la mancanza di riferimenti. I giovani che non leggono non hanno memoria, questa è la mia tesi. Possono diplomarsi, persino laurearsi, ma non ricordarsi di nulla, perché nulla si ferma nei loro cuori e nelle loro menti. Faeti è un lettore straordinario, lettore sin dall’infanzia e le sue passioni, Letteratura, Pittura e Cinema hanno nutrito la sua Memoria. Autore di memorie autobiografiche, prima con L’estate del lianto, per Topipittori, ora con Bologna. I Portici Raccontano, edito da Minerva, si situa fra i grandi scrittori classici. Non ho alcuna autorevolezza critica, ma da lettrice, metto le pagine di Faeti, accanto a quelle di Rousseau (Confessioni), Montaigne (Saggi), Nievo, Chateaubriand. La sua scrittura ricca di riferimenti e al tempo stesso popolare, muove gli animi di lettori giovani e anziani, colti e meno colti. La sua voce saggia e sempre giovane ha trovato anche un tono lieve per dire cose anche amare; agro e dolce, comico e tragico, un dosaggio equilibrato di ingredienti che rendon
o la vita quella che è.
Domenica 13 Dicembre
Presso la libreria Giannino Stoppani, alle ore 11
Antonio Faeti presenterà il suo nuovo libro
Bologna. I Portici Raccontano
Minerva Edizioni
Domenica pomeriggio, invece, presso la biblioteca Giana Anguissola di Piacenza, sarà presentato l’albo Chi sarà il nuovo re dei leprotti, edito da Giannino Stoppani. Un recupero di una delle più importanti scrittrici italiane del Novecento. Giana Anguissola (1906-1966) giornalista, sceneggiatrice televisiva, ma soprattutto scrittrice per ragazzi, ha pubblicato numerosi racconti e romanzi per Mondadori e Mursia, iscrivendosi così tra i principali autori del secondo dopoguerra. Nel 1964 vinse il Premio Bancarellino con il romanzo, Violetta la timida. Nel titolo riproposto dalle edizioni Stoppani, l’Anguissola scrisse una favola moderna e classica che parla di valori etici, utile per questi tempi di bugiardi e malandrini.
Grazia Gotti
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