E’ venuta per uno dei genitori, ma non trovando fra le sue scartoffie il documento giusto, si ripromette di tornare l’indomani e affida a Pigen il compito della scelta.
Pigen si affaccia alla stanza dei suoi, la madre dorme a bocca aperta e il padre, nel suo pigiama russa lievemente, poi torna a letto.Domenica mattina, una domenica come tante, Pigen fa colazione in silenzio mentre i genitori leggono i giornali, il padre quello sportivo e la madre quello con le figure.
Più tardi la mamma si dedica ad un lavoro di riordino delle scarpe, pensa di buttarne qualcuna, poi si ricrede e risistema tutto come prima. Il babbo si dedica invece a riparare il tostapane.
Il pranzo è molto noioso, la mamma lava poi i piatti con i guanti gialli e una sigaretta fra le labbra.
-Non avevi smesso di fumare? E’ il commento del babbo. La mamma assicura che sarà l’ultima.
Poi entrambi indossano la tuta da jogging e se ne vanno a correre. Quando tornano, rossi in volto, si sitemano sul divano, il babbo dorme e la mamma segue un programma tv di giardinaggio. E così la domenica scorre via piena di cose di cui potresti fare a meno.
Per la cena il babbo va a prendere una pizza e la mamma mette in piedi un’insalata. Poi è ora di andare a letto. Quando cala il silenzio pigen in punta di piedi entra in soggiorno, la Morte è lì ad aspettare.
-Allora hai deciso, il babbo o la mamma? – Nessuno dei due, non posso.
- Allora prenderò te.
- Va bene.
- Come va bene, io sono la MORTE e tu devi aver paura, ti prenderò, ti farò…
- Non posso scegliere mio padre per il suo pigiama, per la sua barba, per il suo giornale sportivo e per tutto il resto e non posso scegliere mia madre per la sua sigaretta, i guanti di plastica, l’insalata…e poi io voglio bene ad entrambi.
Pigen si avvicina alla finestra pronta per essere portata via dal signore in nero che intanto si è commosso fino alle lacrime.
- Abbi cura di te. Ho perso già abbastanza tempo in questa casa. Ho un sacco da fare, devo solo aspettare ancora un po’ per tua madre e tuo padre.
Kim Fupz Aakeson è l’autore di questa storia, mentre le illustrazioni sono di Lilian BrØgger, la più famosa illustratrice danese.
Ho tradotto rapidamente e un po’ malamente uno dei libri più belli fra quelli visti in Fiera lo scorso marzo.
Grazia Gotti
Se mi posso permettere, visto che questo è un sito/blog di libri, e di libri per ragazzi,
RispondiEliminaforse sarebbe opportuno curare di più (addirittura, secondo me, in modo quasi maniacale) i post.
E' vero che ognuno può scrivere come vuole, ma è anche vero che ci sono regole che è doveroso rispettare. Incominciare il post con
"Siamo in Danimarca, Pigen, non riesce a prender sonno.", cioè con una bella e sbagliatissima virgola tra soggetto è predicato, mi trattiene dal segnalare questo sito sui blog delle mie classi e ai ragazzi.
Scusate ancora per l'osservazione, ma la traduzione rapida giustifica un errore di italiano?
Gentile Professoressa, grazie per la segnalazione, abbiamo corretto l'errore.. Lei ha ragione, purtroppo però i tempi veloci del blog non permettono a volte quella cura maniacale, soprattutto in questo caso, una velocissima traduzione dal danese.
RispondiEliminaLe proponiamo però, se ritiene i contenuti del nostro blog interessanti per i suoi studenti, di far correggere a loro i nostri eventuali errori, come esercizio di lingua italiana. Ringraziamo anticipatamente per la collaborazione, saluti e buon lavoro
Lo staff Zazienews
Grazie voi per quello che proponete e per il blog, bello anche graficamente. Faremo presto una passeggiata tra le vostre pagine.
RispondiEliminaUn commento che non vuole essere pignoleria o critica distruttiva, ma che spero possa essere d'aiuto.
RispondiEliminaVivo da 20 anni in Danimarca e ho appena letto una storia della buonanotte di Kim Fupz Aakesson ai miei figli.
Tradurre 'Pigen' con 'Pigen' non si può.
Nella traduzione 'Pigen' viene trattato come nome proprio, mentre i effetti significa semplicemente 'ragazza', o 'bambina').