Fine anni ’80. Primo anno di scuola superiore. Primi film scelti in autonomia.
Primo Woody Allen. Uscii dal piccolo cinema padovano, vicino a Prato della Valle, divertito ma un po’ malinconico, con in testa la musica di September Song, credo suonata da Reinhardt!
Radio Days è l’opera di un regista già nel pieno della sua carriera, la quale, oltre le divertenti commedie, annoverava già pellicole più intimiste del calibro di Interiors e Stardust Memories. La pellicola del 1987 si può forse considerare a metà tra queste due tipologie di film. Il film mi impressionò moltissimo per la sua leggerezza, la sua ironia, i dialoghi serrati, la colonna sonora, vero e proprio filo conduttore della storia.
Numerosissimi i piccoli ma ben delineati ritratti dipinti dal regista. Le vicende di varie star e starlette della radio americana, di cantanti e crooners, personaggi di programmi come The Shadow, il Vendicatore Mascherato, idolo del piccolo narratore decenne, si mischiano a quelle di una famiglia ebreo-americana della fine degli anni ’30, inizio dei ’40.
Si alternano ai racconti di zii appassionati di pesca, di padri sempre indaffarati in nuove avventure professionali per affrancarsi da un lavoro ritenuto non onorevole e per questo nascosto al figlioletto, di zie zitelle che, alla continua ricerca del prinicipe azzurro... una sera nebbiosa sarà abbandonata da uno dei numerosi spasimanti nel bel mezzo dell’invasione extraterrestre, La guerra dei mondi, interpretata da Orson Welles.
Radio Days è programmato mercoledì 22 luglio, sempre in piazza Maggiore, in occasione del centenario del premio Nobel, Guglielmo Marconi.
A spiegazione del titolo forse un po’ sibillino di questo breve articolo, terminiamo con un quiz per i cinefili più agguerriti. In quale dei film girati da Woody Allen negli anni ’90, si vede il regista leggere ad un bimbo un albo illustrato tra i giocattoli del newyorkese FAO Schwarz?
David Tolin
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