martedì 24 dicembre 2013

Ascolta il mio cuore



Brano tratto da:
Ascolta il mio cuore di Bianca Pitzorno, Mondadori

Arrivarono alla grotta di Betlemme, che era tutta decorata di luci verdi e rosse intermittenti, e sopra c'era un angelo con uno striscione di stoffa celeste dove c'era scritto: "Pace in terra agli uomini di buona volontà."
Dentro alla grotta c'erano la Madonna e San Giuseppe che facevano gli onori di casa e, poggiato per terra su un lettino di paglia, c'era Gesù Bambino, tutto nudo, tranne una piccola striscia di stoffa celeste poggiata sulla pancia, che non si capiva come non cadesse.
I Re Magi scesero dai cammelli e gli regalarono oro, incenso e mirra.
Emma scese da cavallo, salutò la Madonna e le chiese: "Ma scusi, signora, perché non gli ha messo qualcosa addosso a questo bambino? Perché lo lascia nudo come un verme?"
"Oh! Tanto fa caldo!" rispose la Madonna.
"Non mi sembra" disse Emma. "Siamo in dicembre. Non vede che le palme sono ricoperte di neve? Lei  e suo marito siete vestiti di tutto punto, con le maniche lunghe. I pastori e gli zampognari hanno la giacchetta di pelliccia, e anche i Re Magi sono coperti con turbanti e mantelli."
Lei stessa quando aveva visto la neve si era messa le calze pesanti, un maglione e un berretto di lana.
La Madonna, un pò confusa, cercò di giustificarsi: "Ci sono l'asino e il bue che lo scaldano col fiato..."


AUGURI
La redazione

lunedì 23 dicembre 2013

A Natale in libreria



È molto stimolante trascorrere un po' di tempo in libreria nei giorni dei regali. 
Ciò che immediatamente salta agli occhi è il frequentatore abituale, il lettore forte, quello che conosce i libri, che entra con sicurezza; ha per solito un elenco e guarda con curiosità in ogni angolo. Poi ci sono le persone che scelgono di regalare libri ai bambini, e fra queste le persone più anziane e quelle giovani. Due signore anziane mi hanno chiesto Stilton, mi sono avviata nel luogo più nascosto della libreria, un passaggio quasi di servizio fra la prima e la seconda sala e ho mostrato gli scaffali che accolgono il mondo di Stilton. Cosa dice va bene, per i sette anni? Ho risposto che per me non va bene, che io non lo regalerei. Le due signore, per niente in imbarazzo, mi hanno chiesto che cosa mi piace. Ah, tanti libri, e ho cominciato a presentarli. Alla fine mi hanno ringraziato. Una giovane zia voleva un libro per due fratelli, uno in prima elementare e uno appena un po' più piccolo. Ho esordito dicendo che avrei fatto una proposta forte che forse non sarebbe stata accolta. La giovane zia ha sorriso e si è recata alla cassa con il libro di Calì e Chaud sulle scuse per i compiti non fatti e con il mondo alla rovescia di Attak. La complicità del suo sguardo mi ha reso felice. Una signora mi ha fatto una richiesta per due bambini che abitano in Inghilterra, mamma italiana e padre inglese.

Non potevo dare una traduzione, allora ho pensato a Laura Orvieto di Leo e Lia, e alla raccolta di fiabe di Calvino, quella di argomento marino, dove c'è Colapesce. Per una bambina di tre anni? Olivia! E per un maschio di due? In viaggio con papà! Titoli pubblicati da noi. Devo confessare che l'interesse privato è inevitabile, ma basta muoversi con misura. Poi è arrivato il bambino di nove anni con sorella maggiore e mamma per scegliere diversi libri per spendere  il buono libri che un'azienda bolognese dona ai figli dei collaboratori. Lui cercava La Schiappa lei il Fantasy. La mamma, non avvezza a muoversi fra tanti titoli, mi ha chiesto cosa consiglierei al figlio oltre La Schiappa che lei ha letto e che  ha trovato...mah, dice scuotendo il capo. La libreria era piena di gente e mi sono sentita di esprimere un giudizio, per quella mamma e per tutte le altre, le nonne, le zie, i babbi, i nonni.
Ho mostrato al ragazzo tutti i libri che assomigliano alla Schiappa, di tanti editori, uno con la copertina azzurra, imbarazzante per il plagio. Mi sono poi chiesta, parlandone in famiglia, se l'atteggiamento degli editori non sia irrispettoso nei confronti dei ragazzi.

A Milano, alla libreria Mondadori di Piazza Duomo, ho visto una cosa che sottolinea questo comportamento. Nello spazio dedicato alla Schiappa era stato inserito un personaggio molto simile alla Schiappa, rosso di copertina. Questo ragazzo che avevo di fronte, doveva scegliere, spendere un buono libri, quindi forse non era un desiderio forte, l'atto di acquistare un libro non era meditato, e scegliere la Schiappa era facile, sbrigativo. L'ho invitato a soffermarsi su Walliams, tre titoli, copertina di Tony Ross, uno che disegna divinamente, altro che l'autore della Schiappa. Ho anche detto che non si tratta di un grande autore, ma di un autore comico per la Tv che ha cominciato a scrivere per i ragazzi, roba leggera ma divertente. Insomma, stanca di stare in un angolo a fare pacchetti, mi sono buttata nella mischia e ho cercato di essere me stessa, di dire quel che penso. Non la Verità, ma la mia personale verità. Ho consigliato il racconto di Biondillo che stava impilato su un tavolo, l'ho raccontato, dicendo anche che all'inizio avevo anche un pregiudizio, del genere gli scrittori per adulti che scrivono per i bambini perchè glielo chiede l'editore, ma poi ho continuato la lettura e l'ho trovato onesto. Le persone, nel silenzio della libreria, ascoltano, si fidano, e Biondillo  passa alla cassa ad un ritmo sostenuto.
Un libro che si vende da solo, che passa alla cassa come se avesse le gambe, Mappe di Electa Kids. Ho venduto anche molta Pitzorno, soprattutto Ascolta il mio cuore, per quella parte memorabile dedicata al presepio, che non ricordavo, e che è stata proposta da un gruppo di studentesse nell'ultima lezione del master. Sempre di Bianca ai maestri che vengono a rifornirsi ho proposto Parlare a vanvera, raccolta di racconti a partire dai modi di dire. Ho provato molta gioia alle richieste dei classici, immaginando i giovani lettori immersi nelle pagine dei Grandi Libri.
Poi mi sono preparata una risposta per i tanti che chiedono un libro sullo sport perché il ragazzo gioca a calcio o a basket. Lasciamolo giocare in pace, regagliamogli una palla, una sacca, una racchetta, oppure un bel libro! Un romanzo che fa bene, più di un libro di scuola, letto svogliatamente, come sostiene il Ministro dell'Istruzione.
Grazia Gotti

venerdì 20 dicembre 2013

Nata due volte, tre, quattro, cinque…


La prima volta che sono nata esce in Francia, nel 2006, ad opera dell’editore Gallimard. Oggi è presente nell’edizione italiana per merito della casa editrice romana Sinnos, nella collana "I tradotti". 
Raccontano il viaggio della Vita le parole di Vincent Cuvellier, raccontano una storia di nascita che è gioia, emozione, scoperta. Un libro tenero e prezioso che fa incontrare le parole giuste con illustrazioni che descrivono momenti di una vita in crescita, una vita che offre meravigliose sorprese, straordinarie opportunità. Charles Dutertre, illustratore francese capace di un segno chiaro e deciso, netto, ironico e poetico al tempo stesso, riempie le pagine di un album che dalla nascita, attraverso immagini di momenti unici e speciali, riporta alla nascita.
Le illustrazioni dell’inizio e della fine si specchiano, con piccole importanti varianti, e testimoniano una storia che continua, una storia nella quale è insita la speranza del mondo.
“La prima volta che ho aperto gli occhi, li ho subito richiusi. Ho pianto…
La prima volta che sei nata tu, io sono nata per la seconda volta…”
Silvana Sola

giovedì 19 dicembre 2013

La scuola grande come il mondo non è un errore

 Il libro degli errori vide la prima stampa nel 1964, ad opera dell’editore Einaudi.
Oggi il testo di Gianni Rodari è presente nel catalogo Einaudi Ragazzi, nella stessa veste editoriale,
con l’apparato iconografico d’eccezione firmato da Bruno Munari. E sullo scaffale, accanto alla copertina che ci riporta un gatto al quale manca la parte sinistra del baffo, possiamo mettere un altro libro, un libro dedicato ad una storia/poesia tratta da Il libro degli errori, una storia breve, una storia, che nell’indice del volume originale, inaugura la parte dedicata al ritrovamento dell’errore.

La storia, Una scuola grande come il mondo, uscita per i tipi di Emme Edizioni, è un album illustrato che muove le parole, poche e incisive, tra le pagine, le posiziona accuratamente in spazi ampi, le rende facili alla lettura. Le illustrazioni sono affidate ad Allegra Agliardi, illustratrice e grafica milanese presente sulla scena editoriale/visiva italiana e internazionale dal 2001. Allegra attinge ad una tavolozza ricca di colori per raccontare Rodari, disegna un bambino curioso, capace di guardare il mondo, pronto ad incontrare il nuovo. Una speciale mongolfiera, che si libra nell’aria su una cartina geografica che non conosce i reticolati dei confini, è come la scuola della vita che si offre al bambino dal suo osservatorio aereo, una scuola aperta alla conoscenza, alle esperienze, ai sentimenti, alle migrazioni e ai ritorni.
“ Questa scuola è il mondo intero
quanto è grosso:
apri gli occhi e anche tu
sarai promosso.”

Silvana Sola

mercoledì 18 dicembre 2013

Una vita leggera



Qualche tempo fa abbiamo recensito il libro illustrato Una vie exemplaire, un libro lieve e profondo 
che vede protagonisti una bambina e il suo papà, insieme ad affrontare quel che la vita può riservare, nel bene e nel male, nella tristezza e nella serenità. Oggi, presentiamo un titolo francese,  pubblicato da Donzelli, frutto del lavoro di una coppia madre figlio che mettono in scena la vita quotidiana di una famiglia con due bambini, Pico il protagonista, spalleggiato da AnaAna, la sorella più piccola. La vita scorre senza grandi sobbalzi fra le vignette di questo grande album, e viene commentata dalla voce di Pico, piccolo filosofo a volte un po' cinico. Una mamma sempre vigile, con lei al supermercato, con lei sul divano davanti alla tv o per farsi leggere La piccola fiammiferaia, presa di mira in quanto casalinga 
(anche se sembra più una dedita al lavoro intellettuale, per la presenza dei libri intorno e per lo studio che si intravede fra gli spazi della casa).
Pico richiama Mafalda, l'aria dei Peantus, il piccolo di Sempè e Goscinny, personaggi che hanno ricevuto l'attenzione di un pubblico mondiale. Ai francesi piace molto, in casa Dargaud siamo al quarto album. Non so se diventerà caro agli italiani, forse più esigenti perchè affezionati ai graffi di china che autrici come Vanna Vinci (pubblicata anche da Dargaud) e Grazia Nidasio, con le loro bambine filosofiche e commentatrici, tracciano sulla carta.
Grazia Gotti

martedì 17 dicembre 2013

Abecedario della letteratura Jeunesse


Trecentocinquanta pagine illustrate, dalla A alla Z, per una scorribanda nella storia letteraria destinata ai piccoli lettori, ai fumetti, all'illustrazione e a tutto ciò che ruota intorno a questo Mondo delle Meraviglie. Ne è autore Jean-Paul Gourévitch, dalla foto, un signore dalla chioma bianca, ritratto a Buenos Aires accanto alla statua di Mafalda. Questo utilissimo dizionario pubblicato da L'atelier du poisson soluble, casa editrice dell'apprezzatissimo Filles d’albums. Les représentations du féminin dans l’album, consente di confrontarsi con tante voci e pertanto è utile a verificare la propria formazione. Prendiamo ad esempio la lettera I: Ibby International, Ibby France, Ibsen, ICEM, Idéal Bibliotèque, Idéogramme, Iessel, IFE, Île au trésor, Il était deux fois, poi alla voce illustration et image scorrono molte pagine e si giunge fino a Italienne (littérature).



Alla lettera H, fra tanti nomi noti, da Hachette a Heidi, da Hauff a Hawthorne, dalla giovane casa editrice Héliüm alla storica Hetzel, fino al nome di una signora a me molto cara, Bettina Hürlimann, 1909-1983, svizzera tedesca, specialista di Storia della Letteratura per l'Infanzia. Lettera dopo lettera, fra passato e presente, il viaggio fra queste pagine arricchisce il lettore, consentendogli di popolare la sua personale mappa di presenze letterarie, di stili di visivo, di persone che studiano, di istituzioni che tutelano e promuovono, di tutte quelle componenti che, insieme, fanno cultura. Anche l'editore di un libro simile fa cultura, l'antica cultura dei dizionari, il cui desiderio di contenere un mondo fra le pagine è ancora vitale, nonostante le tecnologie, che ci aiutano, ma non hanno ancora un'anima da trasmetterci. Quella di Jean-Paul Gourévitch è pulsante, operosa, generosa di esempi, percorsi, indizi, strade da intraprendere, invitante per un giovane studioso che entri nel Mondo delle Meraviglie, a piccoli passi, con ordine, ma anche cominciando dalla fine: Zwerger, Zozo, Zoughebi, Zorro, Zig et Puce, Zier, Zévaco, Zep, Zazie, Zaü (l'illustratore del bellissimo Mandela, pubblicato da Rue du monde nel 2010, di cui abbiamo già parlato in Zazie).
Grazia Gotti



lunedì 16 dicembre 2013

In un caschetto giallo il mondo



Domani, a Roma, al Palaexpo di via Nazionale, inaugura la mostra Anni ’70. Arte a Roma, una mostra che indaga l’importanza che la capitale ha avuto in quegli anni, il lavoro delle gallerie, dei centri culturali, delle associazioni. Spazi del pubblico noti, luoghi del privato, gallerie storiche e aree autogestite dagli artisti: un fermento culturale enorme, una produzione artistica che propone gli anni’70 attraverso occhi nuovi.
Occhi nuovi, o meglio nuove occasione di visione, sono quelle offerte dal Laboratorio d’arte del Palazzo delle Esposizioni che invita bambini e ragazzi, e adulti, a fare un viaggio negli anni ’70 tra parole, forme, colori, spazi, corpi, libri. Anche il libro appena uscito nel catalogo di Orecchio Acerbo ci riporta agli anni ’70, al catalogo Emme edizioni che guardava con attenzione ciò che succedeva nel mondo (nel libro l’editore ringrazia chi, oltre quarant’anni fa, aveva già regalato ai lettori occasioni di straordinaria scoperta). Si chiama Giallo Giallo il volume scritto da Frank Asch e illustrato da Mark Alan Stamaty, entrambi importanti interpreti del visivo statunitense e noti nel mondo: racconta il viaggio di un bambino nei luoghi dell’immaginazione, un viaggio che prende avvio da un casco giallo abbandonato. E il caschetto sarà cappello di cui andare particolarmente fiero, ma anche sgabello, e poi barca pronta per il mare delle storie, vaso per i fiori… Sarà tutto ciò il bambino vorrà farlo diventare fino al momento in cui un grande se lo riprenderà e il casco giallo tornerà ad essere protezione sul lavoro. Ma il viaggio nei luoghi dell’immaginazione non si interrompe e i bambino, con le sue matite gialle, continuerà ad inventare, accompagnato da poche calibrate parole e da un molte, moltissime figure, che si incontrano, si intrecciano, si diradano per incontrasi di nuovo.
Silvana Sola

venerdì 13 dicembre 2013

Seriale


Nelle ultime lezioni del modulo dedicato alla letteratura abbiamo affrontato la scrittura seriale.
Mentre parlare di buoni libri, di autori, mi entusiasma sempre, anche quando la stanchezza, le troppe cose da fare e le preoccupazioni mi assalgono, dedicarmi a questa produzione mi affatica e, in un certo senso, mi fa provare sofferenza. Chi ama i libri conosce quella particolare gioia, euforia, senso di piacere diffuso, che provocano una pagina ben scritta, una bella illustrazione, una elegante copertina, una bella carta, il rigore grafico, lo stile.
Per la letteratura seriale accade proprio il contrario: l'eccesso di colori, l'uso del luccichio, una raffigurazione dei corpi standardizzata, respingono il lettore che ha gusto per le cose sobrie.
Ma i ragazzi a quale gusto estetico si appellano? La discussione è apertissima e gli studenti partecipano con passione. Poi occorre leggerli, ma proprio tutti? chiedono gli studenti. Sì per poi mettere a punto strumenti ermeneutici. Beatrix Potter era letteratura seriale? Ho risposto che quello della Potter è un mondo, come quello del Dr. Seuss, mondi che continuano a dire quello che hanno da dire, come tutti i classici. Babar era seriale? 
Tante domande e provvisorie risposte. Da vecchia libraia che ha visto passare infinite serie, penso che da qualche anno troppi editori rincorrono la serialità.  Ad esempio lo scaffale che vede per le ragazzine insieme Fabbri, Einaudi, El, forse è un segnale di uniformità.
Le giovani lettrici amerebbero anche l'incongruo, il fantastico, il perturbante, così come un documentato realismo. Ecco non trovo sufficienti dosi di questi ingredienti in molte di queste storie. Una voce mi parla in questo coro: è quella di Valentina, il personaggio di Angelo Petrosino, che tiene lo scaffale da più di un decennio.
Grazia Gotti









giovedì 12 dicembre 2013

Dentro la storia dell’Astronomia con Margherita Huck e Massimo Ramella



Era un giorno di marzo di tre anni fa e Margherita Hack a Casalecchio di Reno, nell’ambito delle iniziative del Premio Pippi, si rivolgeva ai ragazzi raccontando l’Universo, narratrice straordinaria, scienziata attenta alle scoperte scientifiche, all’etica e alla politica.
Si rivolgeva ai ragazzi per svelare i segreti del cosmo, ma li invitava anche a raccogliere un testimone ideale per essere parte attiva nella società, il testimone che l’anziano maestro lascia ai suoi discepoli.
Si è laureato con lei Massimo Ramella, è un astronomo e firma assieme a Margherita Hack il bel libro in catalogo per Editoriale Scienza, Stelle, pianeti e galassie, un viaggio nell’astronomia tra passati antichi e contemporaneità. Un libro che racconta l’armonia dei corpi celesti, le nebulose, le galassie, la rivoluzione scientifica, le esplorazioni. Un percorso dentro l’Universo con guide d’eccezione, pronte a svelare segreti, a rispondere a possibili domande.
Il libro, corredato di un ricco apparato iconografico, ci fa incontrare con Keplero e con Alexander Friedman, ci porta ad osservare le macchie solari, i pianeti rocciosi, ci parla di righe oscure e di buchi neri, ci mostra i grandi telescopi spaziali.
“Oggi la vastità e il numero di oggetti meravigliosi che l’Universo ospita continuano ad aumentare, ma l’aspetto più misterioso e affascinante è che ogni nuova osservazione potrebbe mettere in discussione tutto ciò che sappiamo…”
Silvana Sola


mercoledì 11 dicembre 2013

All'inizio era Lucille: la famiglia Cinemà e la storia del cinema



E’ una Francia che non è ancora stata stupita dalle meraviglie dei fratelli Lumière quella raccontata all’inizio del libro La famiglia Cinemà, di Andrea Valente, in catalogo per il Castoro.
Ma bastano poche pagine e la storia del cinema prende vita accanto alla storia di una famiglia indagata tra la fine dell’800 e i giorni nostri. Dal bisnonno fino all’ultima generazione in casa Cinemà il cinema entra prepotentemente, prima inconsapevolmente, poi deliberatamente.
Franz era figlio di Georgette, nipote di Lucille e di Boris. A New York, grande porto di mare, approdo di persone e anime da ogni parte del mondo, trovò l’amore e un’opera cinematografica straordinaria, Frankenstein.
Correva l’anno 1931.
La linea del tempo scorre, siamo nei favolosi anni’60, da New York ad un motel sperduto nell’Arizona per incontrare Norma, figlia di Diego, nipote di Boris, bisnipote di Lucille e con lei un altro pezzo importante della storia del cinema firmato da Alfred Hitchock, Psyco.
Poi sarà la volta di Robin, figlio di Olivia, nipote di Diego, bisnipote di Boris, bis-bisnipote di Lucile e di uno dei capolavori di Spielberg, E.T. l’extraterreste.
I componenti della famiglia Cinemà arricchiscono un albero genealogico che incrocia generazioni, vite, luoghi e abitudini diverse, unite dal filo cinematografico.
Un libro che è divertente incontro con le mille vicissitudini di Ggessica con due G, di Pier, Mariuccia, Gianni o Domitilla e contemporaneamente è una piccola storia del cinema che saluta i lettori con la proposta di visione di Avatar, il più costoso film della storia del cinema, per ora, perché la storia continua, anche se il libro saluta il lettore con la parola fine.
Silvana Sola

martedì 10 dicembre 2013

Il dono dei Magi


È un libro classico, che conosco e amo da quando Lisbeth Zwerger scelse di illustrarlo. Lisbeth ha sempre amato i classici, sin dall'inizio, sin da quando tutti la rimproveravano di non essere moderna. Nella sua casa a Vienna, nel 1988, conobbi l'arte di questa straordinaria illustratrice. Ricordo il pomeriggio al caffè, nella borsa avevo il volume adelphiano Favole della vita, e Lisbeth apprezzò molto. Le dissi del mio amore per altri viennesi. Ci consegnò, eravamo due Giannine, oltre la sottoscritta, Tiziana Roversi, gli originali per la mostra che facemmo qualche mese dopo.

Lisbeth venne a Bologna e fu festa grande. Riprendo il suo libro e mi preparo a parlarne alla festa di Natale nel Nido d'Infanzia, alla cui gestione partecipiamo occupandoci di libri e di progetti culturali. La  festa vede insieme genitori, nonni, zii, educatrici, pedagogiste. Racconterò la storia del grandissimo O'Henry, di cui Adelphi ha ripubblicato Memorie di un cane giallo e altri racconti, e mostrerò le immagini di Lisbeth accanto a quelle delle illustratrici delle due nuove edizioni, l'israeliana Ofra Amit e Sonja Danowsky, due stelle dell'Illustrazione contemporanea, la prima pubblicata da Orecchio Acerbo, la seconda da Minedition. Un Natale di libri, in libreria, ovviamente, nelle scuole, nelle case.
Grazia Gotti



lunedì 9 dicembre 2013

Dediche a Montreuil

Abbiamo salutato molti amici e scambiato chiacchiere durante le dédicaces al Salone terminato la scorsa settimana. Non c'erano le solite file di lettori in attesa davanti ai loro beniamini con penne e colori alla mano. Forse un segnale di crisi in Francia? 
Grazia

Oyvind Torseter, Didier Jeunesse

Mandata Sadat, Syros

Guillaume Long e Christophe Nicolas, Didier

Barroux, Kilowatt

Chris Riddell, Milan Jeunesse

Maurizio Quarello, Sarbarcane

Davide Calì, Sarbacane

Adrienne Barman, La joie de lire

Germano Zullo e Albertine, La joie de lire

Fred Bernard e François Roca, Albin Michel

Jean-Claude Mourlevat, Gallimard Jeunesse

Ale+Ale, Actes Sud Junior

Fanny Dreyer, La joie de lire

venerdì 6 dicembre 2013

Ricordiamo Nelson Mandela


Nelson Mandela, Premio Nobel per la pace nel 1993, è di fatto considerato un eroe. Le sue gesta risuonano nei libri di storia e a scuola i ragazzi ne studiano la vita e le lotte.
Gli Specials e i Simple Minds gli hanno dedicato delle canzoni. Il regista Billie August ha portato sul grande schermo una pellicola, Goodbye Bafana, dove si racconta il rapporto tra il futuro presidente sudafricano, allora in carcere, e il suo secondino, mentre Morgan Freeman, diretto da Clint Eastwood, in Invictus ha commosso milioni di persone interpretando il neo presidente alle prese con la Coppa del Mondo di rugby del 1995. La capitale giamaicana Kingston ha costruito in suo onore un parco, la città di Firenze gli ha conferito la cittadinanza onoraria, l'ex calciatore milanista Ruud Gullit, olandese, gli ha dedicato il Pallone d'oro conquistato nel 1987; la lista di premi e onorificenze potrebbe continuare per svariati paragrafi. A differenza di altri, che, come lui, hanno scritto la Storia, Nelson Mandela lascerà però un segno anche nell'editoria per l'infanzia.

Nel 2001 la casa editrice francese Mango Jeunesse pubblica Mandela, L'oeil et le mot, illustrato da quello stesso William Wilson che durante l'edizione 2010 di Fieri di leggere ha invaso il Museo Civico Medievale di Bologna con i suoi straordinari arazzi realizzati mediante una singolare tecnica africana.

Un anno dopo, nel 2002, per i tipi della sudafricana Tafelberg vede la luce Madiba Magic. Nelson Mandela's Favourite Stories for Children, pubblicato in Italia nel 2004 da Donzelli con il titolo Le mie fiabe africane, una eterogenea raccolta di trenta Fairy Tales precedute da una premessa in cui l'ex presidente dichiara il suo desiderio, ossia che "in Africa la voce del cantastorie possa non morire mai, e che tutti i bambini africani abbiano la possibilità di sperimentare la magia dei libri senza smarrire mai la capacità di arricchire la loro dimora terrrena con la magia delle storie".

Mandela l'Africain multicolore, scritto da Alain Serres e illustrato da Zau, è un magnifico albo della Rue du Monde, attraverso il quale il giovane lettore tremerà di fronte alla brutalità dell'apartheid, si commuoverà per i sacrifici e le lotte del popolo africano e, infine, si emozionerà al cospetto della straordinaria vita di uno dei più grandi combattenti per la libertà che il mondo abbia mai conosciuto.
Antonio Gotti
da ABC Africa Books Children, Giannino Stoppani Edizioni, 2011

giovedì 5 dicembre 2013

Campi di storie. Sport, figure e parole nei libri per ragazzi, titolo molto provvisorio di una mostra che verrà



Quando, proprio a novembre di un anno fa, abbiamo iniziato ad indagare lo sport nei libri, temevamo di trovarci difronte ad una proposta quantitativamente scarsa. La ricerca attenta, invece, ci ha posto di fronte ad un’ampia offerta di collane seriali che affrontano sport diversi, dal calcio al basket, passando per il rugby e il judo.
Meno presenti invece, nel panorama editoriale italiano dell'oggi, gli albi illustrati per i quali abbiamo fatto una ricognizione oltre confine mettendo, sul nostro scaffale di lavoro, libri con figure americani, inglesi, francesi, brasiliani, accanto ad alcune importanti novità autoctone che vedranno la luce a breve.
La ricerca è finalizzata ad una mostra, ad un percorso tra parole e figure dentro al mondo degli sport nei libri per ragazzi, dedicato a bambini e adolescenti. Uno spazio del guardare, del leggere, dell’ascolto, dell’incontro con chi lo sport lo ha rappresentato, descritto, narrato, vissuto.
Quello sport che sottolinea diversità, lealtà, impegno, determinazione, che pone al centro le peculiarità dell’individuo e, contemporaneamente, esalta la squadra come luogo di condivisione, di regole, di rispetto e di democrazia.
Lo sport dell’agonismo e quello dell’amatorialità, quello olimpionico e quello di una pedagogia sportiva che nelle parole di Pierre De Coubertin ci ricorda che “è assegnata la centralità ad un corpo controllato e armonico, ma anche socializzato e ludico. Una socializzazione che è incontro e scambio tra soggetti, paesi, stati, culture. Lo sport è festa, gara, rito, ma anche, e fortemente, formazione del carattere e educazione morale”.
Con piacere ieri abbiamo letto, su “La Repubblica”, un articolo di Gian Luca Favetto titolato Il libro nel pallone, che ci informa che sono raddoppiate le pubblicazioni, nel panorama editoriale rivolto al pubblico adulto, che raccontano lo sport, che ricordano grandi avvenimenti, che riportano biografie, storie di vita, di stadio, di campi, di palazzetti dello sport.
Aspettiamo di poter affiancare al bel lavoro giornalistico di Favetto una riflessione sull’editoria per ragazzi e una bibliografia sportiva rivolta a bambini e ragazzi perché, come lui stesso afferma “ i gesti, le azioni, le minime cose e le grandi imprese che si vedono e si compiono nello sport sono della stessa sostanza di cui sono fatti Don Chisciotte e Huckleberry Finn, Madame Bovary e Nick Adams, Julien Sorel e il colonnello Aureliano Buendia. Sono materia di felicità e passione. Come la scrittura. Come la lettura.” Ecco i primi due titoli:
Mathieu Bènédicte, Myrtille Rambion, Lo sport a piccoli passi, Motta Junior, 2010
Troy Blackaws, Bafana Bafana, Donzelli, 2010
Silvana Sola

mercoledì 4 dicembre 2013

Librerie parigine

Guardarsi intorno fu il primo lavoro all'epoca della decisione di intraprendere l'avventura di una libreria per ragazzi. Ero a Parigi, con mia madre e una sua amica, le avevo accompagnate perché si sentivano più sicure per la mia presenza e la mia guida. Entrambe fortissime lettrici sognavano di visitare la capitale francese e io le ho rese felici.
Mostre, brasserie Lipp, le vecchie Halles, Caffê Flore e le librerie. Era primavera. Visitammo una bellissima mostra dedicata a Doré dove acquistai il manifesto gigante di Pantagruel che ha arredato per anni la parete del caminetto della prima sede della libreria Giannino Stoppani a Palazzo Bentivoglio. Sono poi ritornata tante volte in missione a Parigi allo scopo di conoscere i libri per ragazzi, le librerie, le persone che ci lavorano. Quest'anno sono ritornata su un percorso di quei tempi, dalla libreria Chantelivre a La Hune. Mi sono sentita a casa, serena, in ambienti riconoscibili e familiari, librerie curate, personale competente, gusto letterario. Ero felice.
Da Galignani, al contrario, non ho più trovato la vetrina natalizia dedicata ai libri per ragazzi, ne ho chiesto ragione e ho ricevuto una risposta irritata, risentita, maleducata. Peccato, mi sono tirata su con il Montblanc di Angelina che festeggia il compleanno.
Grazia