venerdì 29 maggio 2009

Il 30 maggio Teresa Buongiorno compie gli anni, auguri!

In attesa della festa per il 2010, quando Teresa farà gli ottanta e la celebreremo come l’Azeglio Ciampi della Repubblica delle Lettere per i ragazzi, cominciamo a parlare di lei con ammirazione e gratitudine.

Teresa ha incontrato i ragazzi di Marzabotto e San Giovanni in Persiceto il 21 maggio scorso per il programma Fieri di leggere. La sera del 20 abbiamo cenato insieme ed è cominciata l’intervista che si è poi conclusa il 29 maggio sul treno per Venezia, grazie a quei piacevoli colpi del destino che rendono la vita magica e piena di sorprese. Ho imparato a credere alle coincidenze, sento che sono dei puntelli che sorreggono il nostro fare quotidiano e che ci aiutano  a non lasciare le idee al caso. L’incontro casuale con Teresa in viaggio per Treviso ha consentito di portare a termine l’intervista che era rimasta sospesa dopo la piacevole serata a Sabbiuno.

Quale è il tuo best seller?

Un vecchio libro mondadoriano che ha venduto 135.000 copie, fuori commercio, Le storie della buonanotte.

A me piaceva moltissimo perché si imparavano tante cose, erano storie, curiosità, gocce di cultura più adatte ad un Almanacco, un genere di libri che nessuno sa più fare perché bisogna impegnarsi e studiare.

Anche per i romanzi bisogna studiare, ricercare, mettere insieme i pezzi e lavorarli.

Per te e per Bianca Pitzorno la Storia è la partenza per le storie.

Bianca è bravissima, e tutto ebbe inizio grazie a Raffaele Crovi ( che aveva lavorato con Vittorini).e che dopo la Rai aveva dato vita alla collana “ I cronolibri” per Rusconi. Bianca, Pederiali, Cremaschi fra gli altri, avevano coperto la preistoria, il medioevo, a me restarono gli Etruschi e scrissi Un chiodo nella colonna del tempio, ma il mio titolo fu buttato per il più “vendibile” Ragazzo etrusco.

Il tuo era un titolo bellissimo!

Era il Tempio a non convincere.

Era il 1977 ed era la storia materiale…Ma tu eri già una saggia scrittrice, avrebbero dovuto darti retta, non eri una giovinetta alle prime armi ma eri pur sempre giovane rispetto al Collodi quando si mise a scrivere la sua bambinata.

Senti questa: “E' riuscita a conoscere Carlo Coldi, l’autore più famoso del mondo?” Io racconto ai ragazzi di tutti quelli che ho incontrato, Rodari in primis, e quando mi presento alle classi, sempre da marzo a maggio, mai per il freddo, penso che, poverelli, aspettano l’Autore e si vedono arrivare una vecchierella…Alla Garbatella mi hanno detto che dimostro più anni e mi hanno consigliato di spararmi un rosso fuoco nei capelli. Non devo  preoccuparmi, secondo altri, perché l’età sta nella testa. Mi piace incontrarli, è il mio viagra.

Una vecchierella che parla e  non si stanca mai e che si fa ascoltare da piccoli e grandi. Mi piaceva sentirti alla radio prima del monopolio Fahrenheit.

Mi aveva chiamata Monica D’Onofrio per un ciclo sulla letteratura per ragazzi.

Con il Dizionario hai fatto un gran regalo alla cultura italiana.

Ho voluto fissare i miei ricordi. Avevo visto crescere gli autori e soprattutto cominciavo a rendermi conto che gli altri erano troppo giovani per ricordare. Prima, nel 1995, lo feci per Vallardi che aveva la collana dei dizionari. Poi nel 2002, per Fabbri, l’ho aggiornato. Dal 1995 al 2002 c’è stata l’esplosione, nuovi autori, traduzioni, libri bellissimi, un periodo di fuochi d’artificio. Ricordo le parole di Antonio Faeti, che gioia! Mi sono sentita accreditata. Non è stato un lavoro critico, ho lasciato i giudizi ai critici, volevo informare.

La Teresa giornalista dal Radio Corriere fino ad Andersen.

Ernesto Ferrero,  allora all’ufficio stampa Einaudi, mi scrisse per la mia segnalazione de Il  giovane Holden, nel 1963, ed oggi mi invita al salone per presentare i miei libri.

Fecero fuochi d’artificio anche le tue storie ambientate sull’Olimpo.

Era il 1995 e Mondadori voleva da me i miti greci, ma io non avevo voglia di scrivere la solita storia. Guardavo Beautiful e volevo scrivere una mitonovelas. L’idea piacque a Donatella (Ziliotto) e pure a Spagnol. Poi con Salani è venuto Camelot.

Hai potuto scegliere tu le illustrazioni?

Ho detto subito Grazia Nidasio, una grandissima!

E Marco Polo?

Sempre per Crovi, che intanto era in Rcs, poi è diventato Salani con il titolo  Stella di tramontana.

Tutti i tuoi libri sono salvi, quindi sei una scrittrice classica contemporanea e i tuoi libri hanno e avranno sempre qualcosa da dire. Cosa dici in generale della letteratura per ragazzi?

Con Rodari noi stavamo all’inizio di un processo di rinnovamento, fu un decollo, andammo verso orizzonti più vasti, alti e internazionali, il marketing non la faceva da padrone, bastava che tornassero i conti e che i libri di alto livello avessero una buona tenuta, eravamo emarginati e contenti. Ora mi pare che quella spinta propulsiva si sia affievolita, si ha l’impressione che basti qualche titolo di grande successo a fare i numeri.

Leggi molti libri per ragazzi, per lavoro e per il tuo piacere?

Li continuo a leggere perché nonostante il fatto che siamo un po’ in discesa sono sempre più belli di quelli degli adulti. Le lacrime dell’assassino è ora in cima alla mia lista e mi è molto piaciuto Luna moonda di Tognolini. Mi piace moltissimo Penelope Lively, da noi conosciuta come scrittrice per ragazzi prima che grande, grandissima, scrittrice per adulti. Mi straccio le vesti per Robert Westall; come può essere sparito un libro come La grande avventura, un romanzo che dovrebbe essere adottato alle medie invece di Calvino, che bisogna leggere da più grandi?

Oltre che in Salani i tuoi libri abitano anche in altre case editrici, Piemme, Fatatrac, sei abbastanza cresciuta per scrivere la tua Giovanna d’Arco. I tuoi lettori aspettano…auguri!

Grazia Gotti


mercoledì 27 maggio 2009

Enfin Rouergue!

È solo da qualche anno che la letteratura francese per ragazzi è ritornata ad essere un serbatoio dal quale le case editrici italiane pescano le loro novità. Naturalmente Gallimard e L’ecole des loisirs, ma anche Seuil, Bayard e Flammarion sono tra le maison più sondate nella ricerca dei nostri editor. Con Io, Manola e l’iguana, uscito l’aprile scorso, Il Castoro pubblica per la prima volta un romanzo delle Editions de Rouergue: una piccola casa editrice, conosciutissima per l’avanzata ricerca in ambito figurativo, vera e propria fucina d’illustratori. La casa editrice di Rodez nelle collane Zig-Zag, per gli 8-10 anni, e doAdo, per gli adolescenti, da quasi quindici anni, ha selezionato una serie di autori dalla scrittura “forte e singolare”. Il piccolo romanzo di Alex Cousseau ne è una prova. Il racconto, accompagnato dalle sagome di Anne-Lise Boutin, ci parla di intolleranza e paura del diverso, attraverso gli occhi del piccolo Dimitri.

David Tolin

Immagine: Anne-Lise Boutin, Io, Manola e l’iguana, Il Castoro, 2009

lunedì 25 maggio 2009

Katy Couprie ancora a Reggio Emilia fino al 7 giugno

Nell'ambito del Festival Fotografia Europea 2009, la mostra "Tout un monde - Tutto un mondo", personale dell'artista illustratrice e fotografa francese Katy Couprie, prosegue a Reggio Emilia fino al 7 giugno.

Sede e orari della mostra: Palazzo Chierici, Piazza Fontanesi - Reggio Emilia. Da martedì a venerdì dalle ore 18.00 alle ore 23.00; il sabato, la domenica e i festivi dalle ore 10.00 alle ore 23.00

Per informazioni: tel. 0522 451152 - 456249

Credo che un buon libro possa rimanere a lungo in un bambino, e che si possa continuare ad apprendere in esso qualcosa di sé a qualunque età. Per questo il libro illustrato, offrendo un rapporto specifico testo/immagine, è un luogo ricco di molteplici esperienze. La mia preoccupazione in questa esercitazione con il libro è di dire ai più piccoli che non bisogna credere a quello che ci raccontano, che bisogna imparare a leggere il mondo per riscrivere il quotidiano, che è una fonte inesauribile di creazione e quindi di gioie.

da Katy Couprie, Immagini per aprire il mondo, in  La letteratura dall'alfabeto, H. Zoughebi (a cura di), Giannino Stoppani edizioni, 2004

Immagini: Katy Couprie, Omaggio a Rembrandt (da Tout un Louvre, Thierry Magnier éditions, 2005) - Erica Preli, Laboratorio con l'artista, Reggio Emilia, 2/05/2009.


venerdì 22 maggio 2009

MINTY, TINK e le buone politiche per la lettura

Venerdì 15 maggio alla Fiera di Torino dinnanzi ad un numeroso e attento pubblico di adulti e bambini sono stati assegnati i premi ad alcuni libri che affrontano il tema del fratellino.
Una cerimonia civile, partecipata, introdotta da un video che mostra come i libri selezionati sono stati presentati ai bambini. Consigliamo di richiedere al sistema bibliotecario torinese di mettere in rete il video, quale esempio fattivo di promozione della lettura. Onore ai bibliotecari torinesi e agli amministratori. Fra gli undici selezionati una menzione speciale al nostro Minty e Tink, mentre il vincitore è risultato Pappamolla, edito da Babalibri.

Questi gli undici finalisti:
A conoscere la mia sorellina
Avevo detto cane!
La mamma ha un bambino nella pancia
Minty e Tink
Pappamolla
La principessa Ranocchia
Se avessi un drago
Sgrunt sgrunt Benny
I tre porcellini
Uffa mamma, uffa papà
Zeb e la scorta di baci

Il sito del premio

mercoledì 20 maggio 2009

zazienews_libri: Alla memoria dei ragazzi di Piazza Tiananmen

Presto in libreria, pubblicato da Feltrinelli il capolavoro di Ma Jian, Beijing Coma, uscito l’anno scorso presso la londinese Chatto & Windus. Seicento pagine intense di storia, memoria, e voglia di libertà. Non è un libro per ragazzi, ma un libro che molti ragazzi possono leggere.

zazienews_libri: La rivoluzione non è un pranzo di gala


Segnaliamo un romanzo fresco di stampa, acquistato lunedì alla Fiera di Torino, in libreria dal 27 maggio. Pubblicato da Giunti nella collana GRU il romanzo è opera di Ying Chang Compestine, nata e cresciuta in Cina, nota in Usa per i suoi libri di cucina. L’autrice racconta dall’estate del 1972 alla morte di Mao. Ha nove anni quando il pericolo comincia a bussare alle porte di tutta la Cina. Nella sua casa “ borghese” si presentano due persone, una signora, segretaria del Partito Comunista e un signore, il compagno Li. Quattro anni raccontati nei dettagli: sparizioni, prigione, fame, freddo, assenza di libri, assenza di abiti, soprusi, ignoranza.

giovedì 14 maggio 2009

zazienews_poesia: Carol Ann Duffy, una poetessa a corte


Nel 1999 l’allora premier britannico Tony Blair, eletto con il voto femminile di tante scrittrici e intellettuali (Emily List), suggerì di scegliere un accademico di valore per succedere a Ted Hughes come Poeta Laureato. A quel tempo Carol Ann Duffy vendeva quanto Séamus Heaney e faceva il pieno ad ogni suo reading, in Inghilterra e in America. Parlava ai grandi e ai piccoli, aveva avuto una figlia, Ella, e aveva deciso di vivere con Jakie Kay, poetessa.
Tony Blair, politico ritenuto dai più molto intelligente, giudicò Carol Ann troppo…brava.
Nel 2001 la sua raccolta La giovane più vecchia del mondo è stata pubblicata da Einaudi Ragazzi nella collana Pesci d’argento. Il nuovo premier ha cambiato le regole, non più poeti laureati a vita, ma per un decennio, e finalmente è giunto il decennio di una donna.

zazienews_poesia: Twinkle Twinkle Little Bat, intervista a Daniela Marcheschi

Il 22 e 23 aprile, presso la British Library, si è tenuto un convegno dedicato alla poesia per bambini. Tanti i poeti, da Carol Ann Duffy a Andrew Motion, da Roger Mc Gough a Tony Mitton; tanti anche gli studiosi giunti da ogni parte del mondo. Michael Rosen, Children Laureate Poet, ha felicemente coronato la chiusura del suo biennio di mandato. Per l’Italia è intervenuta Daniela Marcheschi, curatrice di Terra gentile aria azzurrina e di Tutto l’amore che c’è, Einaudi Ragazzi. Daniela, gentilmente, ha risposto alle nostre domande:

Perché secondo te i media italiani non hanno dato notizia di un così importante appuntamento?

Perché nel nostro paese una parte della cultura e delle istituzioni – grande editoria, giornali, televisione – ha da tempo abbandonato la poesia. Del resto, vi è stato un abbandono generalizzato della cultura proprio da parte di chi dovrebbe o avrebbe invece dovuto tenerne alto lo stendardo per diffonderla a ogni costo. La nostra classe dirigente e le élites della cultura hanno unanimemente deciso che il populismo è falsa coscienza, invece che nutrimento necessario di una visione della società in cui ceti più abbienti e ceti meno abbienti, in ogni senso, cooperano alla crescita civile di un paese. Pertanto, abbandonata una funzione politica di servizio alla collettività, alla nostra classe dirigente non è rimasto spesso che l’inevitabile: la deresponsabilizzazione, il parassitismo e via dicendo. Così permanendo le cose, la rotta di Caporetto del 1917 o l’8 settembre 1943 sembrano in realtà il nostro presente e il nostro futuro. Si è deciso insomma che il genere “poesia” non è importante, nonostante vi siano ampie prove del contrario; e che i giovani e i bambini sono ancora meno importanti: altrimenti, gli adulti che formano o dirigono l’Italia si comporterebbero diversamente. Gli adulti di questo paese non hanno un’idea di futuro, non vogliono averla né vogliono costruirla. Vivacchiano e si bruciano nel “qui e ora”. Non educano perché questo significa educare ai sentimenti; e bisogna averli, coltivare lo spirito per nutrirli. Così ci si piega al consumismo, alla volgarità, al cattivo gusto di massa, alla scarsa preparazione … Anche per questo, allora, abbiamo quel che ci meritiamo: caricature di poeti, più spesso che buoni poeti. Di necessità questi sono davvero troppo pochi e troppo isolati.

Hai subito espresso un giudizio entusiastico su Carol Ann Duffy...

Sì, mi ha impressionato molto. Per la sua intelligenza, lo sguardo insolito sul mondo, l’ironia, il respiro, la limpidezza e la duttilità della lingua che risaltavano nei testi letti. La sua è davvero una bella opera. La Duffy mi è piaciuta anche per il suo modo di porgersi: per il suo aspetto di donna semplice, del popolo, ma piena di dignità e con un tratto di signorile compostezza.

Cosa hai raccontato dell’Italia?

Come nascono la letteratura per l’infanzia e la poesia per i bambini nel nostro paese; quale dibattito sul tema vi si è svolto già a partire dall’Ottocento e le tradizioni che si sono affermate da noi. Guido Mazzoni ad esempio teorizzò e tentò di sostituire strofi di settenari dall’andamento più prosastico a metri della poesia più giocosa, cioè il senario o l’ottonario. Non gli piaceva che i bambini italiani memorizzassero poesie come “Una certa farfalletta/mossa un dì dall’appetito/svolazzava sulla vetta/d’un bel cavolo fiorito” del Clasio, oppure “La vispa Teresa/ avea tra l’erbetta/ a volo sorpresa/gentil farfalletta” del Salier. In parte aveva ragione, ma per fortuna la tradizione umoristica ha avuto degli interpreti straordinari come Tofano, Rodari e altri a rappresentarla.

zazienews_poesia: Poetry Break anno secondo

Prosegue il programma Poetry Break avviato lo scorso anno con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia Romagna. I libri di poesia, provenienti da tutto il mondo grazie alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna, dimorano nella Biblioteca Sala Borsa di Bologna e nela Biblioteca Europea di Roma. Il catalogo A Garden of Verses si può richiedere alle Edizioni Giannino Stoppani. La brigata poetica capitanata da Marica Morichetti, Valentina Evita Picelli, Giulia Zucchini, formatrici e laboratoriste dell'Accademia Drosselmeier, continua a fare irruzione nelle classi di scuola elementare e media di Bologna e provincia.

“ Il metodo brigata lo abbiamo copiato dagli americani. Entro in classe, all’improvviso, senza essere annunciata, recito spaesamento. I ragazzi ridono: Chi sei? Sono Marica e sono venuta per le poesie, ho sbagliato classe? Aprite bene le orecchie, ascoltate. Poi recito il mio repertorio e dialogo, leggo e dialogo, rispondo alle loro domande e mi pongo in ascolto delle loro parole. L’ora passa veloce, mi sento utile, appagata, ricca di parole per dire l’amore, il dolore, la gioia, la tristezza, la paura, accompagnata da un solo strumento, la mia voce.” (Marica Morichetti)

zazienews_poesia: Intervista a Beatrice Masini

Il parere di Beatrice Masini, scrittrice, traduttrice, editor Rizzoli, autrice della traduzione di Un salto e tocchi il cielo, raccolta dedicata alla vita delle donne, dall’infanzia alla vecchiaia, curata da Fiona Waters, esperta di letteratura per ragazzi e curatrice di innumerevoli raccolte di prosa e poesia.

Perché si pubblica poca poesia per ragazzi?

Perché si crede che non interessi e non venda. I bambini in realtà sono molto sensibili al fascino della parola sonora, spesa in un modo poco quotidiano, sorprendente. E gli insegnanti, quelli che ancora amano la poesia e la apprezzano come strumento di gioco del e col linguaggio, devono accontentarsi degli inserimenti spesso banali e triti nei libri di lettura. I numeri della poesia in libreria certo sono piccoli, come lo sono del resto quelli della poesia per adulti, ma uno spazio c'è.

A tuo parere i ragazzi ai quali offri  una prosa di qualità, apprezzerebbero le poesie di Antonia Pozzi?

Quasi tutte le ragazze, e probabilmente anche parecchi ragazzi, tentano la poesia come espressione di sé. Quindi sì, possono apprezzare Antonia Pozzi, perché possono trovare consonanze nel suo sentire. E comunque i ragazzi apprezzano tutto ciò che possono conoscere. Il problema è farglielo conoscere, questo tutto. Anche quando apparentemente è alto e remoto come la poesia. Ma si sta bene, a sentirsi alti e remoti, da molto giovani.

Hai mai pensato  ad una scrittura poetica contemporanea?

Da editore la cerco curiosa; leggo quello che esce all'estero, soprattutto in Gran Bretagna; e stiamo facendo qualche cauto passo nel mondo italiano. Ci sono ottimi autori per ragazzi che si sono espressi in poesia; penso alla Karen Hesse di Oltre la polvere e La musica dei delfini.

 

zazienews_poesia: Intervista a Matteo Marchesini


Hai scritto un libro di poesia per ragazzi. Quale pensi possa essere il ruolo della poesia nel processo educativo di un bambino?

 Credo che la migliore poesia insegni sempre a diffidare di ciò che è univoco, unilaterale, unidimensionale. Se volessi essere provocatorio, direi perfino che educa alla doppiezza. Dove c'è gioco e dialettica tra suono e senso, tra comunicazione ed espressione, lì sta anche una miniera inesauribile di risorse utili non a sottrarsi alla prosa della vita quotidiana, ma a giudicarla da un luogo di confine “altro”, e dunque a limitarne le pretese (a volte davvero terroristiche, soprattutto per i bambini e i ragazzi che non possono materialmente fuggire altrove). Come ci hanno insegnato i filosofi moderni, la poesia vera è sempre doppia: consola e pungola, tenta di sostituire abusivamente un mondo utopico, ma è anche indispensabile per prefigurarlo.

A scuola spesso la poesia è un momento di sofferenza per lo studente, nel senso che viene imposta, mal insegnata e mal proposta. C'è un rimedio a ciò o questo processo è in un certo senso strutturale nel panorama scolastico italiano?

Questa domanda nasconde un leitmotiv un po' pericoloso. Proprio io, che vado spesso nelle scuole da “intruso”, nei comodi panni dell'autore e dell'outsider, comincio a diffidare degli “esperti”, dei tecnocrati che vorrebbero intimidire gli insegnanti mostrando loro, con qualche ciclo trendy su giallo fumetto o poesia, come e cosa bisognerebbe offrire ai ragazzi per interessarli. Comincio a diffidare di loro, intendo, molto più di quanto diffidi degli insegnanti stessi. Ovvio che la scuola di massa ha problemi strutturali, e non può che tenerseli. Sarebbe già molto se, anziché esser costretta a introiettare di volta in volta le mode universitarie che passano sopra ai testi senza vederli (prima Croce, poi gli strutturalisti, poi l'ermeneutica, ecc. ecc.), potesse diventare un luogo dove si leggono a voce alta, si meditano e quindi si imparano naturalmente a memoria molti versi (e non molti commenti). La scuola italiana ha bisogno di storicizzare le materie scientifiche, e di destoricizzare quelle umanistiche. 

E gli editori italiani?

La sparizione progressiva di luoghi in cui la critica non sia pubblicità culturale, in cui l'editoria e l'università non stringano perverse alleanze tendenti ad escludere qualunque altro approccio, non si ferma certo sulle soglie della poesia. Vige qui la stessa crisi: con l'aggravante di una maggiore autoreferenzialità e deresponsabilizzazione. Quindi, i difetti tipici della cultura italiana, nell'editoria di poesia risultano ingigantiti. I libri Einaudi, in media, non valgono più di quelli di molte minuscole case editrici a pagamento.

Guardando fuori dai confini nazionali, conosci esempi virtuosi legati alla fruizione/insegnamento della poesia?

Non sono abbastanza attrezzato per rispondere. Diverse voci, però, mi sussurrano all'orecchio che i suddetti problemi non sono soltanto italiani. Diciamo che nella cultura anglosassone, nelle scuole anglosassoni (così deboli, sotto altri punti di vista) il primato della lettura diretta dei testi sembra aver garantito e garantire ancora un numero di lettori infinitamente più alto. Ma questo primato ha un'origine lontana: e riguarda la lettura diretta della Bibbia, le cui traduzioni, in Italia, ancora a metà Ottocento costavano il carcere ai diffusori. Un gap così antico non si recupera in fretta. E ora, forse, non si recupera più: dato che l'Italia sembra esser passata in un lampo dall'analfabetismo all'analfabetismo di ritorno dei festival della cultura.

ANTONIO GOTTI

 

zazienews_poesia: Inside out


Alessandra Valtieri, traduttrice di Prugna, raccolta di Tony Mitton per Einaudi ragazzi, presenta un piccolo volume inglese di grande intelligenza.
Come funziona la poesia? Intorno a questa domanda, che il poeta canadese JonArno Lawson pone a sé stesso e a 23 colleghi di lingua inglese, si definisce il fulcro della riflessione sui processi creativi della poesia, raccontati a più voci in Inside Out: Children’s Poets Discuss Their Work, Walker Books, 2008.
In un piccolo libro, grande quanto un taccuino di appunti, alcuni tra i più autorevoli poeti contemporanei per bambini e ragazzi – da John Agard, a Pat Mora e Annushka Ravishankar, dai poeti laureati Carol Ann Duffy, Dennis Lee, Michael Rosen e Jack Prelutsky a Margaret Mahy, Souvankham Thammavongsa, Adrien Mitchell, Roger McGough, Stephen Mitchell, Naomi Shihab Nye, solo per citarne alcuni – ci svelano le mille genesi di un verso, gli intimi meccanismi che lo governano, le intuizioni più estrose che legano tra di loro le parole.
Un quadro singolare, onesto e profondo delle motivazioni che spingono a creare poesia, un intreccio di voci e stili che riafferma con forza la Necessità della poesia stessa per quel vincolo che la sua Esperienza stringe tra colui che scrive versi e chi – leggendoli - se ne appaga.
E’ questa una raccolta da leggere a voce alta, da godere con gli occhi e con le orecchie, da scoprire nell’abbandono al ritmo e al suono ma anche al segno libero di un grandioso Jonny Hannah, le cui illustrazioni, come un vero e proprio testo poetico in figure, si fondono con i versi e aprono a significati più profondi. Finché, giunti al compimento di questo breve apprendistato nell’arte della poesia, Nancy Willard ci riporta alla domanda iniziale e tocca il punto cruciale della riflessione suggerendo che la poesia funziona quando non dà risposte ma apre possibilità, solleva domande, accende lo stupore e la curiosità per ciò che JonArno Lawson stesso chiama le misteriose migrazioni della memoria.
ALESSANDRA VALTIERI

zazienews_poesia: Le Printemps de Poètes

Forse non tutti sanno che lo splendido libro Rue du monde, pubblicato in Italia da Lapis, Ceci est un poéme qui guerit les poissons, illustrato da Olivier Tallec è stato scritto dal curatore de Le Printemps de Poetes. Jean-Pierre Siméon è infatti il direttore artistico del Centre National de Ressources pour la poésie, che ormai da oltre un decennio organizza questo enorme evento.
Dal 1999, il mese di marzo in tutta la Francia è dedicato alla poesia. Ogni genere di manifestazioni, incontri, letture, spettacoli, mostre, ateliers, si alternano nei luoghi più disparati: in scuole, biblioteche e librerie, ma anche musei, ospedali, giardini e teatri. Obiettivo del Printemps quello di far conoscere la poesia in tutte le sue forme. Ogni edizione un tema: dopo la speranza (2004), la memoria (2005), la città (2006), la poesia d’amore (2007) o il riso dell’ultima edizione. Per l’anno venturo è gia stato deciso: Couleur femme.
Per il 2010, le Printemps des poetes, come dice lo stesso Siméon, “vuole mettere in luce l’apporto, attraverso la storia, delle donne poeta e la loro significativa presenza nella creazione contemporanea. Potrà anche essere l’occasione di considerare le rappresentazioni del femminile nell’immaginario poetico, al di là degli stereotipi della celebrazione amorosa.”
David Tolin

zazienews_poesia: Hans Magnus Enzensberger, la poesia rubata ai ragazzi

Hans Magnus Enzensberger ha scelto il pubblico dei ragazzi a partire da Il mago dei numeri, successo internazionale, presto tradotto da Einaudi (adulti) e in seconda battuta uscito per Einaudi Ragazzi. Dopo la Matematica, con piglio divulgativo, ha affrontato la Storia e da ultima la Poesia. L’edizione tedesca della poesia aveva un carattere austero, copertina bianca, ravvivata da una croce rossa, con caratteri in bicromia; un libro elegante, come ogni volume della casa editrice Hanser. Composto per scongiurare la noia scolastica, è stato accolto con grande favore dai tedeschi, numeri da best seller di cultura (ossimoro). Se c’è qualcuno in ascolto può rispondere? Perché se in Germania nasce come libro per ragazzi ed ha uno straordinario successo, in Italia diventa un libro per adulti, vende assai modestamente e riporta refusi nei versi latini?

mercoledì 6 maggio 2009

zazienews_Accademia Drosselmeier


ACCADEMIA DROSSELMEIER: OPEN DAY

Il 26 maggio 2009, alle ore 18, Grazia Gotti e Silvana Sola vi aspettano per presentare il nuovo programma dell' Accademia Drosselmeier, Centro Studi di Letteratura per Ragazzi, Scuola per librai e giocattolai di Bologna. Scarica l'invito

Programma Poetry Break 2: reading e laboratori

20 maggio 2009, ore 9
Biblioteca di Pieve di Cento

22 maggio 2009, ore 9
Biblioteca di Vergato

28 maggio 2009, ore 10
Biblioteca di Grizzana Morandi