mercoledì 17 aprile 2013

Antonio Faeti


E' stata una fiera senza Faeti, lo sanno tutti, ne hanno parlato i giornali nazionali, ma la cosa sembra non preoccupare nessuno qui in città.
Ho trovato un aforisma di Karl Krauss che mi sembra calzante per questi tempi:
"Quando il sole della cultura è basso all'orizzonte anche i nani proiettano ombre lunghe."
Grazie al cielo, abbiamo come antidoto Antonio a ricordarci come si studia e come si fanno i libri. Questo lavoro sui fumetti dimostra ancora una volta come il metodo rigoroso del grande studioso
applicato all'illustrazione, al fumetto, alla letteratura al testo filmico, aiuta a comprendere i processi creativi e produttivi. Instancabile, lavoratore prodigioso, capace di organizzare una gran mole di documenti, senza l'aiuto delle tecnologie, dotato di una capacità di memoria umana che ancora nessuna macchina sembra in grado di vincere, Faeti è scomodo perchè esigente, rigoroso, critico. Io credo sia questa la ragione prima della sua esclusione o autoesclusione da certi contesti.
Allo Stabat Mater, il luogo che lo ha visto ricevere l'Archiginnasio d'Oro, presenta domani La storia dei miei fumetti, mentre  dopodomani  interviene alla mostra Il calzolaio prodigioso. Fiabe e leggende di scarpe e calzolai, al Museo Salvatore Ferragamo di Firenze.
Grazia Gotti

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