giovedì 6 settembre 2012

Le vetrine del paradiso


Brina ha 13 anni, è soprannominata Pertica e l’altezza spropositata è solo uno dei suoi tanti problemi: Maledicta e la sua gang la tormentano, veste solo con tute e scarpe da corsa rattoppate con nastro adesivo e la sua famiglia ha problemi economici. In città il Grande Magazzino è meta di svago per tutti e come uno scrigno magico, al suo interno si possono realizzare i desideri più strambi, infatti contiene di tutto... Presto Brina farà conoscenza con Puma, un ragazzino della sua età che sembra vivere all'interno del  Grande Magazzino, e scoprirà che questo luogo nasconde un mistero. Insieme all’amico Kodak dovrà fronteggiare diverse prove per trovare il Guaritore. È una leggenda o esiste veramente? Potrà aiutare Puma? Solo una volta trovata la Legione, Brina potrà avere delle risposte… tra colpi di scena, inseguimenti, ragazzi cattivi e altri “fantasma”, si arriverà ad una conclusione davvero avvincente.
Seita Parkkola scrive Le vetrine del paradiso, in Italia edito da Edizioni San Paolo, e grazie anche alle illustrazioni di Jani Ikonen riesce ad introdurci in un mondo misterioso dalle tinte fosche: ciò che brilla e luccica in superficie, come il Grande Magazzino, nasconde in realtà un’anima tetra e oscura, dove la protagonista dovrà immergersi completamente.
Questo libro parla di tredicenni e tutto ruota attorno a questa età transitoria in cui si smette di essere bambini, ma non si è ancora entrati nel pieno dell’adolescenza. Un’età difficile per Brina, Maledicta, Kodak, Puma…, ognuno la vive a modo proprio, chi affrontandola con coraggio, chi con rabbia e chi con desiderio di fermare il tempo. Seita Parkkola è abile nel conferire un’atmosfera onirica agli eventi che narra, ci si trova costantemente in bilico fra sogno e realtà in questa strampalata avventura raccontata dal punto di vista di Brina.
Diventiamo detective assieme a lei, e aiutiamola a trovare ciò che va cercando ispezionando zone inesplorate della città; d’altronde 13 anni si hanno una volta sola….o forse no?
Chiara Serra

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