venerdì 22 giugno 2012

Il canto infinito della balena


Indubbiamente una delle figure preminenti della letteratura contemporanea per ragazzi, inglese e non. Jacqueline Wilson scrive da più 40 anni, il suo primo libro è del 1969. Salani ha pubblicato tantissimi dei suoi romanzi, una trentina di titoli di cui non possiamo dimenticare tra gli “Istrici” Facciamo che ero Lottie o Bambina affittasi e per i più grandi Kiss o il recente Mamma acrobata cercasi (di cui aspettiamo i due seguiti!).
La stessa casa editrice milanese, fiorentina di nascita, ha pubblicato Il canto infinito della balena, uscito in Inghilterra due anni fa per la Doubleday Children's Books, un imprinting di Random House.
Un romanzo difficile per la tematica ma delicato, giusto nei modi e nella costruzione, che non induce alla lacrima facile, non melenso né buonista.
La mamma di Ella, da poco risposatasi e in attesa di un bambino, dopo il parto cade in coma.
La storia è raccontata dalla piccola undicenne alle prese con un patrigno che inizialmente non sopporta, un papà assolutamente assente, una migliore amica che si sta allontanando, un fratellino di cui dovrà imparare a prendersi cura. Si aggiunge a questo fardello il tormento provocato dalla bulla della scuola, e in fondo al cuore la speranza di rivedere la madre riaprire gli occhi, il desiderio di stringerla tra le sue braccia e di risentire l'affetto di cui ha bisogno.
Parlando con Teresa Buongiorno delle rispettive letture in corso, casualmente mi ha accennato ad un vecchio libro della SEI, diretta dal salesiano Don Francesco Meotto. Il direttore della collana “I Nuovi Adulti” già pubblicava nel 1982 il romanzo del francese Jean Coue, Pierre è vivo, un romanzo in cui Pierre, come Sue, la mamma di Ella, caduto in SVP (Stato Vegetativo Persistente) riuscirà a comunicare con gli altri grazie ad un utilizzo alternativo del codice morse.
David Tolin

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